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ISBN 978-88-6954

per
Vincenzo Fiaschitello

 

Vincenzo Fiaschitello, Nazar e Polina – Romanzo, Libreria Editrice Urso, Collana "Mneme" n. 63, Avola 2023, 8°, pp. 128, 16,00 – ISBN 978-88-6954-352-4 acquista

Lo scritto che qui presento nella forma di un romanzo nasce dalla constatazione di una forte somiglianza di una serie di racconti frammisti a riflessioni su eventi ed esperienze drammatiche del nostro tempo, come la negazione della identità del popolo ucraino con la sua storia, la sua lingua e la sua cultura, come la caduta del muro di Berlino, il terremoto del Molise, la sperimentazione nell’arte contemporanea.
I personaggi di tali racconti agivano in situazioni dolorose, impregnate di passioni, di smarrimento morale e comunque coinvolti inevitabilmente in uno svolgimento tragico.
Non mi è stato difficile individuare quel filo rosso che li univa e il fondale rosa per la storia di amore di Nazar e Polina, con la quale si chiude il romanzo.

L'AUTORE

Le vicende di Nazar, Polina e Grigor si intrecciano alla storia dell’Ucraina, raccontata diacronicamente attraverso una serie di excursus che movimentano il tempo della storia e il tempo del racconto. Bambini all’inizio del romanzo, che giocano e vagheggiano il mito dell’Italia felix, terra di sogno, crescono tra i racconti di nonno Borys, latore dell’ideale dell’identità nazionale del popolo ucraino, che svapora in una dimensione mitico favolistica e affonda le radici in un remoto passato che rivive nei racconti ancestrali e nella saggezza popolare degli anziani. Col passare degli anni, sull’onda di tragici eventi familiari e politici, i tre ragazzi si attestano su posizioni contrapposte, interpretando la dicotomia politica che opponeva ucraini e filorussi. La storia e la vita irrompono prepotentemente, quasi un deus ex machina che segna la storia di un trio altrimenti inseparabile. I due ragazzi ormai divenuti uomini si trovano a dover compiere una scelta etica e civile tra il giusto e l’ingiusto, tra il bene e il male, sul crocevia che conduce all’imperativo categorico kantiano. Ne deriva una sorta di parabola metafisica della coscienza umana che fa del romanzo un vero capolavoro.


Erminia Camarra

BIOGRAFIA DI VINCENZO FIASCHITELLO

 

 

Nato a Scicli nel1940. Laurea in Materie Letterarie presso l’Università di Roma (1966) e Abilitazione all’insegnamento di Filosofia e Storia nei licei classici e scientifici; pedagogia, filosofia e psicologia negli istituti magistrali (1966). Docente di ruolo di Filosofia e Storia nei licei statali (Vincitore Concorso nazionale a 119 cattedre D.M. 30/6/1969) e Incaricato alle esercitazioni presso la cattedra di Storia della Scuola alla Facoltà di Magistero Università di Roma. Direttore didattico dal 1974, preside e dirigente scolastico fino al 2006. Docente nei Corsi Biennali post-universitari. Membro di commissioni in concorsi indetti dal Ministero P.I.

È autore di vari saggi sulla scuola, di opere di poesia e di narrativa.

È presente nel sito “Poesie Report On Line” e nell’Antologia Roberto Pasanisi (a cura di), “Le mattine sono ancorate come barche in rada. La poesia italiana contemporanea”, Edizioni dell’Istituto di cultura di Napoli, 2023.

Attualmente è redattore della Rivista culturale telematica “Il Pensiero Mediterraneo” (Redazione di Roma).

Vincitore della XXXIX edizione (2023) del Premio dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli e della rivista internazionale “Nuove Lettere” per la raccolta edita di racconti “Ginevra, racconti storici e non”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2021.

Il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, lo ha insignito della onorificenza di Commendatore ordine al merito della Repubblica Italiana (2 giugno 1997).

 

 

OPERE PUBBLICATE

 

 

SAGGISTICA

 

* “Enciclopedia Italiana della pedagogia e della scuola”, Roma, Curcio, 1971 in 6 Voll. (collaborazione per 110 lemmi)

* “La vita affettiva del bambino”, in “Proposte didattiche per la scuola materna”, Roma, FISM, 1985

* “Psicologia dell’infanzia e scuola materna”, Firenze, De Bono, 1986 (in collaborazione con S. Malfa)

* “La scuola materna”, Parte I-II-III-IV, Roma, Jobb, 1999 (pp. 7-274)

* “La scuola elementare”, Parte I-II-III-IV, Roma, Jobb, 1999 (pp. 7-261)

 

POESIA

 

* “Amore e terra”, Roma, Il Ventaglio, 1994 (pseudonimo V. Alfano)

* “Se lo Spirito soffia dove vuole”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2015

* “Se una notte d’estate”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2016

* “Canti del sud e della memoria”, in “La paura della vita”, Villanova di Guidonia, Aletti, 2016

* “Finché ci sono i vivi”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2017

* “Si sgomitola la vita”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2018

* “Profumo del passato”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2019

* “La poesia è di tutti”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2020

* “Tra l’essere e il sogno”, Avola, Libreria Urso, 2021

* “Sul valico del Millennio”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2022

* “Alta è la luna calante”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2023

* “Poemetto di Sicilia, L’isola perduta della memoria”, Napoli, Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura, 2024

 

NARRATIVA

 

* “Lo strano caso dell’abbazia e altri racconti”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2017

* “Racconti attorno al Mediterraneo e anche oltre”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2017

* “La costola di Adamo e racconti vari”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2018

* “Ipazia di Alessandria e altre storie”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2019

* “Artemisia e altri cinque racconti”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2021

* “Ginevra racconti storici e non”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2021

* “Nazar e Polina. Storia d’amore di due giovani ucraini”, Avola, Libreria Editrice Urso, 2023

 

 

Prose brevi saggistiche pubblicate sulla rivista on line IL PENSIERO MEDITERRANEO

 

* “L’intramontabile fascino della poesia”, Vincenzo Fiaschitello, Archivi, 15/02/2022

* “Il tramonto dell’Europa? Ivi”,19/02/2022

* Senilità, Ivi, 03/03/2022

* La creatività, Ivi, 18/03/2022

* Il mondo della fiaba, Ivi, 10/03/2022

* Chi è il bambino? Ivi,09/04/2022

* Gli Arabi in Sicilia, politica cultura e istruzione, Ivi,16/08/2022

* Recensione: Giuseppe M. Conte, I doganieri di Leukos, Avola, Urso,2022, Ivi 14/10/2022

* La collezione Rubiu Brandi, Ivi, 06/11/2022

* Il senso del nostro tempo, Ivi, 03/01/2023

* Invito a leggere Marguerite Yourcenar, Ivi, 03/02/2023

* Recensione: Aldo Perrone, Libertà dell’arte ferita a morte, Ed. Gutenberg, Salerno,2021, Ivi, 05/02/2023

* Una nota sulla poesia d’oggi, Ivi, 31/08/2022

* Recensione: Serge Latouche, Limite, Bollati Boringhieri, Torino, 2012, Ivi, 01/03/2023

* Conversazione filosofica intorno al pensiero di Emanuele Severino, Ivi,10/03/2023

* Il marxismo, oggi, Ivi, 23/03/2023

* Immigrazione: dal multiculturalismo alla interculturalità, Ivi, 22/04/2023

* Recensione: Simona Mazza, Pensieri fumati, Ed. Kindle, 2023, Ivi, 30/04/2023

* Invito a leggere Elena Bono, Ivi, 04/06/2023

* La filosofia della cultura di Ernst Cassirer, Ivi, 30/07/2023

* Ugo Barbano, educatore e pedagogista ivi, 05/10/2023

* Recensione: Loredana Borghetto, Navigante di poppa, Altro Mondo Editore, 2023, Ivi, 17/11/2023

* Il pensiero debole di Gianni Vattimo, Ivi, 11/12/2023

* Giovanni Enrico Pestalozzi, Ivi, 06/02/2024

* Recensione: Giuseppe M. Conte, La risacca. Poesie e prosa, Avola, Urso, 2023, Ivi, 14/02/2024

* L’etica e il valore della libertà per Aleksei Novalny Ivi, 29/02/2024

* Guerra o pace? Ivi, 12/03/2024

* Il fascino del silenzio Ivi, 10/04/2024

* Umanità e tecnologia: quale futuro per l’Intelligenza Artificiale, Ivi, 31/05/2024

* La mostra dei pittori stratigrafici di Nemi: Introspezione d’artista di Greta Gurizzan, Ivi, 07/06/2024

* Recensione: Piero Arena, Storia di una famiglia qualunque, Pordenone, 2024, Ivi, 04/07/2024

* Evoluzionismo, Etica, Eternità. In equilibrio senza fune della vita, Ivi, 07/09/2024

* Recensione: Simona Mazza, Donne Alfa dietro le sbarre, Ed.Kindle, 2023, Ivi, 27/09/2024

* Desiderio umano e intersoggettività, Ivi, 04/10/2024

* Recensione: Giuseppe M. Conte, Noi di Inessa. Rime barbare, Avola, Urso, 2024, Ivi, 06/10/2024

 

 

 

Vincenzo Fiaschitello, Alta è la luna calante – Poesie inedite (2011-2022), 2023, 8°, pp. 360, € 22,00 – ISBN 978-88-6954-357-9 acquista

 


La raccolta “Alta è la luna calante” comprende tutta la produzione poetica dell’ultimo decennio di Vincenzo Fiaschitello. Ormai da alcuni anni leggo e spesso commento i suoi scritti ed ogni volta rimango stupita dalla sua capacità di accostarsi con leggiadria ed unicità a temi scottanti e alla quotidianità dell’esistenza, sia in prosa che in versi. Un uomo d’altri tempi con una penna d’altri tempi, depositario del segreto della forza eternatrice della parola.
Quest’ultima corposa antologia poetica, insieme a Sul valico del millennio, in un certo senso costituisce il testamento spirituale dell’A. che consegna ai suoi lettori un’immagine di se stesso sempre più malinconica e riflessiva, il bilancio di un uomo rivolto al passato ma capace di analizzare criticamente il presente.

Erminia Camarra

Leggere la vasta raccolta poetica “Alta è la luna calante” di Vincenzo Fiaschitello è come immergersi in un mare di poesia fin quasi ad affogare e poi riemergere cercando l’inquieto chiarore della luna o il bacio di un raggio di sole; equivale a cercare risposte a domande semplici e complesse, combattendo tra le onde di emozioni e ricordi fino a rimanere, esausti, a contemplare quella “manciata di istanti” che è la vita la quale si snoda in tempi e luoghi diversi con gli inevitabili andirivieni tra passato e presente e con lo sguardo rivolto al futuro, eterno nella sua brevità.

Loredana Borghetto

 

Vincenzo Fiaschitello,
Sul valico del Millennio – Poesie inedite (1998-2010) – Libreria Editrice Urso, Collana "Araba Fenice" n. 465,
Avola 2022, 8°, pp. 400, € 20,00 –ISBN 978-88-6954-353-1
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Il pensiero poetico ha un suo procedere e un suo linguaggio che si sprofonda nell’abisso di ogni parola, in quella oscurità misteriosa che risveglia in noi emozioni e sentimenti, non destinati affatto a conclusioni razionali, come avviene per il discorso logico. Il linguaggio poetico che, come scrive Andrea Zanzotto, è qualcosa di sacrale, cerca di “indicare”, non arriva a definire e concludere, mostra come nessuna parola può essere la cosa: la rosa è la rosa, ma è anche qualcosa d’altro. E il poeta è colui che sperimenta e entra nella oscillazione dei significati. Non ha nulla di preciso da mostrare, nulla da sistemare in un ordine. Discute con l’imprevedibile, da cui invece rifugge la ragione filosofica. Volgendosi verso il reale, il poeta scopre mille sfumature, è l’umile raccoglitore di briciole della realtà che si affollano attorno alla sua fantasia, innumerevoli segni segreti dell’universo, che emergono dalla ancestrale notte da cui proveniamo. Sono questi segni che sollecitano a comporre parole che ci avvicinano a ciò che ci oltrepassa. E se poi vogliamo tentare di muoverci tra i margini dell’enigma e del mistero, i lettori potranno restare delusi nel constatare che nei miei versi le contraddizioni dell’essere tra Tutto e Nulla, tra ordine e oscurità, tra silenzio e grido, permangono e non liberano dalla inquietudine e dalla malinconia. La complessa sfaccettatura delle parole conferma che si è ben distanti dal pensiero filosofico e contribuisce altresì ad evitare una forma di oracolità, di declamazione di sentenze inappellabili, presenti in certe poesie contemporanee cariche di presunzione, perché dichiarate quasi messaggi degli dei immortali. Ecco perché spesso le mie poesie si chiudono con uno o più interrogativi, che di fatto non attendono risposte, in quanto difficilmente possono averne, risposte comunque destinate tutte a sfuggire dolorosamente.
Le liriche qui presentate sono state scritte tra gli ultimi anni del millennio trascorso e i primi del nuovo; possono sembrare monocordi e ripetitive, quasi sempre intrise di una vena sottile di malinconia, ma credo che l’attento lettore saprà cogliere le segrete, diverse, minime, vibrazioni che ciascuna custodisce.

Vincenzo Fiaschitello

 

 

copertina

Vincenzo Fiaschitello,
Ginevra – Racconti storici e non,
Libreria Editrice Urso, Collana "Mneme" n. 62,
Avola 2021, 8°, pp. 180, 15,00 – ISBN 978-88-6954-351-7
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Accantonata, ma solo temporaneamente la poesia, Vincenzo Fiaschitello ci regala una nuova e originalissima raccolta di racconti, un misto di erudizione storica e filosofica, cardini attorno ai quali ruotano le vicende che indagano da prospettive diverse le passioni dell’animo umano. Personaggi storici minori, travolti dall’oblio del tempo, rivivono sulla carta e nella mente del lettore, accanto a nomi altisonanti e si avvicendano a personaggi frutto della fantasia dell’A., che si fanno portavoce delle sue idee e dei suoi sentimenti. Evidente la contrapposizione tra il passato, i personaggi storici, e il presente, i personaggi ideali, portatori di valori positivi e universali che il progresso e il consumismo hanno sistematicamente e inesorabilmente “corrotto”.

Erminia Camarra

 

SAPIENZA E BELLEZZA NEI RACCONTI DI FIASCHITELLO


Non nascono mai a freddo i racconti di Vincenzo, perché sotto il suo vasto sapere scorrono, come un fiume carsico, il sentire, i ricordi, le riflessioni, le certezze e i dubbi dell’autore che studia, ricerca, s’interroga, analizza… che, in breve, fa e trasmette cultura nel senso più ampio del termine. Egli ”Apre dentro di noi lettori uno spazio che ospita la sapienza e la bellezza”, per usare le parole di Grissino, il professore di filosofia il quale realizza un approccio innovativo con i suoi studenti che  stanno vivendo  il periodo della massima potenza biologica, sessuale, intellettuale e creativa. Grissino-(Vincenzo?) aiuta i giovani liceali a trovare nel pensiero filosofico un’attinenza con la loro  vita e  le “risposte ai problemi della conoscenza, dell’etica, della politica, della religione, dell’economia, ecc.”; li stimola  a leggere i grandi classici  della letteratura, che, come afferma con convinzione un altro professore, è un “ serbatoio enorme di educazione sentimentale,… dove impari cos’è il dolore, l’amore, la gioia, la disperazione, la noia, il suicidio e hai tanti scenari intorno a questi sentimenti” (U. Galimberti  “Giovane hai paura?”)  

Anche in questa raccolta, come in “Ipazia” e “Artemisia”, hanno un posto di rilievo le donne: Ginevra Sforza, Gentile Budrioli, Eleonora Pimentel Fonseca, Anita Garibaldi… e molte altre, ricordate nei libri  o sconosciute e  senza nome, immortalate ora  grazie alla penna di Vincenzo. 
Anziane e giovani, di nobile famiglia o popolane, madri (affettuose, dolci, addolorate o inferocite per la morte dei figli), mogli, figlie, amanti di cui l’autore ci presenta i tratti fisiognomici salienti, l’abbigliamento e soprattutto il carattere, sottolineando la loro fierezza di donne che non possono  limitarsi a piangere, tessere e pregare, ma che coltivano grandi ideali in nome dei quali sono pronte a combattere ed accettare anche la morte;  sono per lo più  donne vissute in periodi storici lontani dal nostro, ma non così lontani come sembra….

Nel corso della narrazione Vincenzo smussa, lima, alterna passaggi duri e momenti di alto lirismo, come quando descrive Napoli o il mare e le emozioni che esso suscita nei personaggi  e qui affiora il poeta.  

Loredana Borghetto

 

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QUEST'OPERA È STATA SELEZIONATA
NEL CONCORSO LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI
IN MEMORIA DEL POETA GIOVANNI ARMONE
EDIZIONE 2020-2021

Vincenzo Fiaschitello
Tra l'essere e il sogno– Poesie

Libreria Editrice Urso
Collana
ARABA FENICE n. 441
Avola 2021, formato 8°, pp. 56
10,00acquista
ISBN 978-88-6954-327-2

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copertina Fiaschitello

Io credo che la poesia, destinata a lasciare nel tempo una vasta e profonda eco lirica, sia quella che si muove sullo sfondo di una raffinata coltivazione della sensibilità umana del poeta, cosa diversa dalla riflessione filosofica razionale, ma anche altrettanto lontana dalla improvvisazione e dal puro sfogo sentimentale. I versi sono frutto della commozione, della sincerità del sentire, del dolore, della consapevolezza tragica dell’esistenza, della gioia provata dall’umile sguardo, dal rimorso, dalla malinconia: tutto ciò espresso con strumenti linguistici, provati e riprovati, come fa un bravo artigiano con la materia che ha a sua disposizione (marmo, legno, ferro, colori).

Vincenzo Fiaschitello

 

Copertina Vincenzo Fiaschitello

MAREA

Quando risorgete nei ricordi,
ombre, voi fate a ritroso
il cammino nel giardino
della vita che fu, guizzate
come lampi nella notte buia
dell’oblio. Siete salmoni
in risalita nelle acque del fiume
che dalle brune rocce dei monti
scende e corre lungo il piano.
Tante le cose che vorreste dire
a me che sono come il desolato
campo lasciato dalla marea
di Mont Saint-Michel
e attende di essere ricoperto
secondo la luna vuole. E io non so
in questo incessante moto dell’andare
e tornare, qual è il confine della mia vita
tra il pieno e il vuoto, tra il vero e il falso,
tra l’essere e il sogno.

Salvatore Zagarella interpreta la poesia ''Marea'' di Vincenzo Fiaschitello
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LA CRITICA DI PONTI TRA POETI

Tra l’Essere e il Sogno, opera fresca di stampa, di Vincenzo Fiaschitello, un esorcismo dallo smarrimento, dal senso di perdita e dallo sconvolgimento, vissuto durante la pandemia, accentuando la precarietà della condizione umana. Manifesto è la lirica Siamo Buccia e Polpa”che apre il testo: Veniamo dal nulla, dal tutto, dal caos, dunque veniamo da Dio, a cui torneremo. Siamo buccia e polpa del suo frutto solo per un istante, per un battito d’ali di farfalle. Come dire: la vita è sospesa tra terra e cielo, senza un fondamento. Anche il titolo è segno di questa fragilità umana, data dualità irriducibile, l’aporia che è alla base dell’eterno nascere e morire, per cui la vita è essere e non essere, reale e irreale, essere e divenire.

Questo vissuto porta l’Autore a restringere sul presente l’orizzonte della sua creatività, volgendo lo sguardo a ritroso verso il passato, a rievocare i ricordi dell’infanzia e della giovinezza; gli “ameni inganni”, di memoria leopardiana. Dal filo rosso dei migliori momenti rievocati sboccia il canto di elegia struggente, di ciò che è stato e si è fatto, che attenua l’angoscia per la perdita di senso e il vuoto del futuro: Non c’è dolore presente che mi crei ombra e velo d’angoscia se non un futuro che in agguato sta intorno intorno.

Forse nell’inconscio del poeta pulsa il monito del poeta latino Q. Orazio Flacco: tu non chiedere, ciò che è illecito sapere, quale fine a me, a te stabilirono gli Dèi… nello spazio breve della vita tronca la lunga speranza ”. Goditi il dì presente.  Vincenzo Fiaschitello fa suo l’invito e fa del limite umano la fonte dei suoi versi che scorrono con lirismo delicato, fuso, parola per parola, scarna, nuda, sincera, nella percezione che ogni cosa, mentre viene alla luce e si dona, una forza avversa la riduce, le toglie materia e la sospinge verso il nulla.

I versi fermano la fugacità del tempo su immagini simbolo, di paesaggi, di ambienti, di avvenimenti, di un viso di fanciulla, della luna che s’inalbera sugli alti monti; di una stazione ferroviaria, dove si assiepava una volta folla, contenta o triste, di passeggeri ad attendere il suono del campanello. Memorie di cose e istanti impressi come su cartoline: Quando risorgete nei ricordi, ombre, voi fate a ritroso il cammino nel giardino della vita che fu, guizzate come lampi nella notte buia dell’oblio… E io non so in questo incessante moto dell’andare e tornare, qual è il confine della mia vita tra il pieno e il vuoto, tra il vero e il falso, tra l’essere e il sogno

Inconsistente, inafferrabile, l’eco di un’eco, il presente; o fuoco spento alla speranza, occhio chiuso alla cataratta dell’inesistenza che a gran passi avanza. Tutto è apparenze che si dissolvono, di un presente che fu e che non è più. Senza compiacimento o rimpianto, ma con sottile nostalgia, consapevole che il passato diventa un altrove; la risacca delle onde del mare con la terra, nel tempo sempre più lontana. Volare alto per non affondare nella pazzia che fa essere così le cose, del loro venire al mondo: Non c’è nulla nella natura/ senza la pazzia del nascere: anche nel minuscolo filo d’erba del più sperduto angolo del pianeta si fa strada la vita, inarrestabile guerra vittoriosa sul niente… murata da un comune destino che si assottiglia come la luce/ del giorno che volge al tramonto.

La vita è un sussulto che si autoalimenta, senz’altra spiegazione; paghi nel vivere per vivere attimi di pura esistenza, come tutti gli altri esseri viventi: Ora che sono a un passo dall’ultimo passo, ora so che dietro il sogno e il mito c’è un reale, un finito che sopra il cuore mi sta. Ora so che l’azzurro del sogno non è così azzurro come quello di questo mare e che le stelle non chiedono null’altro se non di sentire che sono umili luci che si accendono la sera come le case di un presepe.

Fiaschitello è consapevole, come lo fu C.Pavese, che il giovane dio diventato un uomo. Sente di aver smarrito le spiagge; e che le estati di un tempo non ritornano con i loro divini splendori. Si avvede, come V.Cardarelli , che l’autunno melanconico avanza e, con l’autunno “passa e declina …il miglior tempo della nostra vita”.

 Bisogna essere leggeri; liberi. Non più tuffarsi nel ritmo oscuro della vita; viverla con disincanto e con immutato amore; col sentimento della festa: So infine che è bene lasciare tutto, reale e sogno, al giorno della Domenica/come ultimo del nostro cammino, stanco di intrecciare e sciogliere sentimenti ricordi rimorsi e smarrimenti. Non è un fuggire, ma un nuovo modo di essere: Si intenerisce l’anima che ha pensieri di cielo e di perdono…Troverà la sua uscita…tra sasso e sasso e volerà leggera… la sua fede la salverà. Anche se l’albero della vita è diventato L’albero del nulla. Ma è all’ombra di quest’albero che bisogna riparare.

Come è profondo il sentimento di essere figlio della Sicilia, come lo è stato profondo l’interprete migliore dello spirito siciliano, Salvatore Quasimodo. Ma qui non c’è il piede dello straniero a schiacciare il cuore; la cetra di Fiaschitello risuona a rinnovare l’incanto della vita, pur nel tempo assurdo della pandemia: I giorni che credevo spenti chiamati dalla memoria, improvvisamente sveglia, ritornano come luce che sale dal buio. Col rammarico che sia l’uomo l’essere che ha ridotto il mondo a una bolla di sapone pronta ad esplodere.  Ma nel profondo del cuore palpitano le voci dei suoi avi; l’idioma e storia di un popolo, di cui è l’erede: Ora che giunge l’ora di andarsene/ mi cova in cuore l’antico idioma/ dei miei avi.

Preparato a varcare la soglia della porta di casa per l’Altrove; prima o dopo non importa, insieme con la persona amata, fino al traguardo, dove è dolce naufragare (G. Leopardi): Entrerò nel tuo sogno di verità e tu entrerai nel mio e insieme conteremo i giorni dall’inizio della nostra prima tenerezza: un soffio? Un nulla? Forse! Io a te sconosciuto, tu a me: sconosciuti come le infinite ombre ospiti di Dio.

Domenico Gilio
Ariccia 31.07.2021

“Venuta la sera,… entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, … e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio…” Così scriveva Machiavelli nel 1513 all’amico Francesco Vettori.
Fuor di metafora è quello che si deve fare quando ci si accosta ad un’opera di Vincenzo Fiaschitello, sia essa in prosa o in versi: bisogna allontanarsi dal rumore del presente e raccogliersi in vigile silenzio per percorrere e interrogare parole, frasi, pensieri, attraverso i quali egli esprime il risultato delle sue riflessioni sulla vita e sull’uomo ( “buccia e polpa” del frutto di Dio, che dura per un istante lungo quanto un “battito d’ali di farfalla”); riflessioni, le sue, che non sempre si concludono con risposte definitive, ma che talora lasciano nell’incertezza lui e noi lettori “…io non so/in questo incessante moto dell’andare/e tornare, qual è il confine della mia vita…”e della nostra vita. E ancora “se son quieto oggi non è perché/il dubbio di un tempo si è sciolto/…ma perché lascio/che il cuore oscilli come fiammella/senza chiedere più nulla”.
Nella silloge “Tra l’essere e il sogno” recentemente pubblicata presso la Libreria Editrice Urso di Avola, il poeta trasforma richiami ed evocazioni che vengono dalla sua esperienza personale in riflessioni di ampio respiro, e nel suo lirismo mai posticcio, il lettore può cogliere l’essenza della vita, pur nella diversità delle situazioni individuali, in quanto i versi di Vincenzo Fiaschitello assumono una dimensione universale che trascende il contingente.
È il tempo, o meglio lo scorrere del tempo, nell’accezione bergsoniana del termine, il filo rosso che lega le varie poesie della raccolta, il tempo della coscienza, diverso dal tempo lineare costituito da istanti successivi classificati come passato, presente e futuro. È vero, nelle sue poesie Fiaschitello parla espressamente di passato, presente e futuro (v. “L’albero del nulla”), ma il suo presente, che egli definisce un istante “gonfio di malinconia”, si dilata fino a comprendere il passato (lungo) e il futuro (breve) o meglio le “illusioni di futuro” quando si è a un passo dall’ultimo passo del nostro cammino, sopraffatti a volte dalla stanchezza di rintracciare e intrecciare ricordi e sentimenti, mentre cambia la prospettiva da cui guardare noi, gli altri, il mondo, l’aldiquà e l’aldilà.
Si assiepano i ricordi sul treno che corre verso il passato, attraverso campi odorosi di vita e ingordi di sole; riappare la città natale tutta vigne, serre e rossi pomodori, ma anche impaurita e indifesa di fronte alla crudeltà della guerra, Scicli, che poi lascia il posto al paese del barocco e delle scale che lo ha visto adolescente e che gli strappava sorrisi a ogni passo; riappare quella fanciulla dal corpo snello dagli occhi neri e sorridenti, novella Silvia che portava nel cuore pensieri profumati di gioventù e d’inconsapevolezza. E quei ricordi, raccolti uno a uno come foglie da un ramo, riportano “tra i rovi del presente” lo spirito dei sogni dell’età verde. Nel suo viaggio a ritroso, fino alla sorgente (alla “pazzia del nascere”) e in avanti verso l’ultimo orizzonte (la pazzia del morire) il Poeta è accompagnato da una presenza rassicurante anche se apparentemente lontana: la Luna, “mai stanca, ora d’oro/ora bianca”…” bionda, dolcemente bionda”, luce schiva “ che s’inalbera sugli alti monti”; l’amaca dove riposare grevi pensieri, l’amica a cui raccontare ogni segreto.
Ora della vita resta un balenio di luce riflessa su uno specchio, ora sembra balbuziente la luce delle lucciole agostane e l’azzurro del sogno non è più così azzurro come un tempo; ora la strada è prossima a quell’orizzonte che sembrava così lontano mentre la luce del giorno s’abbruna,. È vero, ora la morte sembra assediarci, ma il cuore è sempre rosso, pronto ad accogliere attimi di gioia, a ritrovare pepite di gemme, a scorgere il sole nascosto dalle nuvole che certamente ancora si apriranno …
Ineluttabile e ineludibile quell’ultimo passo, ma nelle poesie della raccolta non aleggia un’atmosfera cupa, anzi, quando chiudi il libro ti rimane un senso di serena accettazione e di speranza; ti restano immagini di luce, di vita come quelle corolle di gialle margherite che diventeranno ali remiganti verso l’Eterno, verso un altrove in cui ti sentirai “cucciolo/accucciato al cuore della madre” e dove continuerai ad aspettare, fra gemme e fiori, il risveglio inevitabile come l’arrivo della primavera dopo ogni inverno.
Quando chiudi il libro pensi ai Quadri di un’esposizione di Musorgskij anche perché la poesia di Vincenzo Fiaschitello è colore e musica che ti accompagna con garbo da un quadro all’altro, dal passato al futuro passando attraverso il presente, da un pensiero all’altro, da un sogno svanito ad un altro che sta per fiorire ancora, nonostante tutto.
“Io credo che la poesia, destinata a lasciare nel tempo una vasta e profonda eco lirica sia quella che si muove sullo sfondo di una raffinata coltivazione della sensibilità umana del poeta” afferma l’autore in una sua intervista a Vincenzo Greco. Non trovo parole più appropriate per definire la poesia di Vincenzo Fiaschitello, che non è sfogo né improvvisazione neppure (direi soprattutto) sul piano espressivo, dove nella raffinatezza del lessico, nella scelta di immagini e di riferimenti che affondano le radici nella sua vasta cultura, si intuisce l’instancabile labor limae che gli permette di creare versi senza sbavature, incisivi e concisi dove coesistono armonicamente termini d’uso comune e termini letterari rivisitati e filtrati attraverso la sua squisita sensibilità di uomo e scrittore.
Anche in questa raccolta, come abile cesellatore, il Poeta sa collocare al posto giusto un enjambement e un chiasmo, una sinestesia e una metafora, un asindeto e un polisindeto, un’anafora e un’allitterazione, offrendoci gioielli di valore che non sono un sogno.

 

Loredana Borghetto

Sorridente, felice e compiaciuto... è così che appare il poeta Vincenzo Fiaschitello nella foto che lo ritrae sulla copertina del suo nuovo libro "Tra l'essere e il sogno". La foto è in bianco e nero così come sono i ricordi che improvvisamente si svegliano dall'oblio e ci riportano indietro nel tempo... ombre "come lampi nella notte buia".
Siete come salmoni dice Vincenzo... sì, siamo salmoni in risalita in questo cammino della vita, ci muoviamo spesso a fatica e con rabbia... tante sono le cose che vorremmo dire, gridare, confidare a chi è disposto ad ascoltare ed aspetta a braccia aperte come un campo desolato in attesa che una nuova marea lo ricopra.
In questo incessante andare e tornare, b tra alte e basse maree, la vita sembra non avere confini... smarrita tra verità e falsità, tra sogni e realtà.
Complimenti Vincenzo... mi sembra quasi di vedere guizzare salmoni in risalita, mi confondo tra loro, mi fermo poi un attimo indecisa se continuare la fatica o lasciarmi trasportare dalla marea a questo punto della vita... torno alla realtà mentre ombre danno vita ai miei tanti ricordi, ai tanti sogni, al mio essere libera di scegliere tra il vero ed il falso.

Carmela Di Rosa

Domande il poeta si pone sul senso della vita in un continuo andirivieni come avviene per la marea che agisce sul mare che non sa il perché.
Dove sta il senso tra l'essere e il sogno, tra il vero e il falso, tra il pieno e il vuoto?
Dove sta il senso di tutto ciò?
Complimenti per la semplicità e la bellezza di questi versi.

Francesco Giuliano

Ad un certo punto della nostra vita avvertiamo il bisogno di tenere a freno il cavallo che galoppa sempre più avanti, sempre più velocemente. Avvertiamo il bisogno di interrogare quelle ombre silenziose che forse avevamo dimenticato (o volevamo dimenticare) ma che ci hanno aspettato pazienti per raccontarci di noi, della vita... e allora cerchiamo di capire chi veramente siamo, che cosa c'è oltre la desolazione lasciata dalla marea che cresce fino a lambire la rocca dell'isolotto di Mont Saint-Michel.
E in quella rocca con fiducia e con un sorriso aspettiamo che l'acqua si ritiri, sicuri che la vita riprenderà, diversa, ma sempre ricca di emozioni, desideri e domande a cui cercare risposte. Non è importante trovarle, basta continuare a cercarle...
Questo e molto altro ci suggerisce il poeta, nei suoi versi in cui risalta l'essenzialità della parola che si staglia netta, senza sbavature, e che ha la forza di stemperare la tristezza... proprio come l'immagine della copertina in cui il volto sorridente di Vincenzo ci invita a continuare a sognare nonostante tutto. Complimenti Vincenzo Fiaschitello, anche per questa nuova preziosa raccolta poetica!

Loredana Borghetto

Il suono dell’eco sparge sul nostro vasto mondo, parole, sospiri, versi di questo poeta, che apre la porta ai cari ricordi che lo ispirano come l’alternarsi di una marea che secondo le fasi lunari governano il ritmo della sua vita.
Nel ricordo ritrova le care “ombre”, che nel suo immaginario, ritornano a risalire le acque correnti fino ad approdare sula spiaggia di un’isola di Normandia dove egli aspetta la nuova marea.
Il poeta vive così sospeso, tra realtà e sogno, tra l’essere e il divenire in un’altalena di sensi contrapposti della sua esistenza.
Lirica molto intimistica e di forte sentire, in cui Vincenzo ci mostra la fragilità della natura umana per cui, nel nostro viaggio, si ritorna sempre a percorrere le proprie orme, a cercare se stessi e anche quando si cade bisogna rialzarsi col sorriso e la tenacia che è propria dell’Uomo.

Maria Pina Astuni


LA POESIA AL DI LÀ DEL TEMPO E DELLO SPAZIO

Onorata di presiedere la validissima giuria di questo nuovo e, purtroppo, ultimo concorso di Libri di versi in diversi libri.
Voglio prima di tutto ringraziare di cuore Ciccio Urso Editore per l’incarico affidatomi dopo avermi permesso di partecipare per ben cinque volte, in qualità di concorrente, al suo annuale e mirabile concorso di poesie.
In questo particolare momento pandemico che stiamo vivendo con l’urgenza continua ed assillante di un tempo, che, pur scorrendo inesorabilmente, riesce a fermare il nostro tempo, la Poesia per fortuna porta conforto all’anima e crea spazi di libertà e riflessione. Attorno tutto tace ed è soprattutto nel silenzio che il poeta riesce ad esprimere sogni, anelate mete mai raggiunte, attimi di vita vissuta e custoditi gelosamente nel cuore, l’angoscia del vivere quotidiano e la speranza di un domani migliore.
Il poeta ha la capacità di guardare oltre l’apparenza, unisce bellezza ed emozioni e dà musicalità alle parole.
È così che a chi legge si apre lo scenario di piccoli o grandi quadri, colorati di rime o meno, poco importa! A coinvolgere il lettore sarà l’essenza del dire. La poesia porta alla luce ricordi, gioie, dolori, scorci di vita.
La poesia stessa è vita, la poesia è innocenza e coraggio, il coraggio di aprire senza remore il proprio cuore agli altri, a chi leggerà quei versi ed a chi su di essi mai si soffermerà. La poesia è un regalo all’anima e per l’anima, grazie ad essa infatti l’anima di chi scrive sarà finalmente libera. Complimenti a tutti i poeti selezionati.
Lo stupore di una significativa copertina, l’emozione di vedere i propri versi stampati sulle pagine di un libro non ha prezzo… non importa essere primi è importante esserci!
Grazie a Ciccio Urso Editore per averci invogliati ad aprire il cuore, grazie per averci regalato ben dieci edizioni di questo esemplare concorso… sarà anche grazie a lui che la poesia vivrà  al di là del tempo e dello spazio! Ci ritroveremo sempre a recitare poesie e insieme ci emozioneremo ancora!

Carmela Di RosaCarmela Di Rosa
presidente decima edizione
”Libri di-versi in diversi libri

 

Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia ''Guerra in Siria'' di Vincenzo Fiaschitello
CLICCA QUI

copertina "Artemisia" di Fiaschitello

Vincenzo Fiaschitello,
Artemisia e altri cinque racconti
, Libreria Editrice Urso, Collana Mneme n. 60, Avola 2021, 8°, pp. 196, 15,00 – ISBN 978-88-6954-301-2
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In quest’ultima prova narrativa Vincenzo Fiaschitello affronta temi di scottante attualità, pur se calati in epoche storiche diverse.
Un ciclo di sei racconti, sei piccoli gioielli, che offrono al lettore interessanti spunti di riflessione, ambientati ciascuno in cornici spazio-temporali diverse.
Sicuramente la varietà è la cifra stilistica che connota questa raccolta, unitamente alla volontà di dare voce a personaggi rivoluzionari ma spesso “incompresi” nel passato e poi rivalutati dalla critica moderna come Edmondo De Amicis, stroncato dalla feroce opposizione del Carducci, che lo aveva stigmatizzato come Edmondo dei languori, o Artemisia Gentileschi, che secondo gli stereotipi di genere del Seicento non poteva essere “pittora”. Ciascun racconto è costellato dalla presenza di personaggi minori, protagonisti di excursus in stile manzoniano.
La particolare attenzione alla ricostruzione storica, il lavoro di ricerca e indagine certosina fanno di alcuni racconti delle vere biografie; ma anche la presenza di fatti reali attorno ai quali poi si costruisce il racconto, il disastro aereo delle Ande del 13 ottobre 1972, l’occupazione anglo-americana in Sicilia, l’attualissima citazione della pandemia da Covid 19. Insomma fatti reali e luoghi concreti, ma anche un ammiccamento al mondo del fantastico, raccontato con la leggerezza del fanciullino che vive in ogni poeta.

Erminia Camarra

Vincenzo Fiaschitello è nato a Scicli, risiede a Roma dall’età di venti anni. Dal 1969 docente di ruolo di storia e filosofia nei licei statali; dal 1974 direttore didattico, preside e dirigente scolastico fino al 2006.
Ha svolto per un ventennio attività di docente nei corsi biennali post-universitari
È autore di vari saggi sulla scuola e collaboratore della Enciclopedia italiana della pedagogia e della scuola, in 6 volumi, diretta da M. F. Sciacca (Roma Curcio 1971), prima enciclopedia pedagogica del dopoguerra in Italia.
Selezionato nel Concorso Letterario Libri Di-Versi in Diversi Libri indetto dalla Libreria Editrice Urso di Avola: IV-V-VI-VII-VIII-IX e X Edizione, è autore di vari volumi di poesia e di narrativa straordinariamente interessanti.

Poesia di Fiaschitello

logo libri di-versi 2020

QUEST'OPERA È STATA SELEZIONATA
NEL CONCORSO LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI
IN MEMORIA DEL POETA GIOVANNI FRONTE
EDIZIONE 2019-2020

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copertina Fiaschitello
Vincenzo Fiaschitello
La poesia è di tutti
Poesie
2020, 8°, pp. 56
Libreria Editrice Urso
Collana ARABA FENICE n. 401
€ 10,00acquista
ISBN 978-88-6954-276-3

copertina Fiaschitello

LA POESIA È DI TUTTI

Sì, amico poeta,
sì, era questo che volevo dire,
era questo, ma non avevo la lingua.
Ora che tu mi presti la tua,
posso finalmente lacerare il silenzio
che mi scalpita dentro.
Che arcano tìaso mi ridesti in cuore
stasera che le stelle vibrano
per bellezza eterna e lungamente
costeggiano la notte!
Prendili questi versi, anche se non perfetti,
sono tuoi, sono di tutti, come la luce del sole,
come l’aria e l’acqua.
Esili versi, tessere di vetri scheggiati
dove leggo il tremolìo delle tue lacrime.


La poesia è di tutti, manifesto programmatico di quest’ultima prova letteraria di Vincenzo Fiaschitello. La parola del poeta, anche se imperfetta, è destinata a tutti, come la luce del sole, l’aria e l’acqua, perché la poesia reca in sé la bellezza, e la bellezza, come sosteneva Tzevetan Todorof citando Dostoevski, “salverà il mondo”. E in questo adagio è racchiusa la cifra stilistica dell’Autore, la poesia diventa, sul limitare della vita e non solo, strumento salvifico.
La modernità del messaggio di Fiaschitello, classicista della miglior specie, risiede in questa apertura democratica: la poesia, genere d’élite per eccellenza, diventa strumento alla portata della sensibilità diversa di ciascuno di noi….

Erminia Camarra


Caro Vincenzo,
questa mattina mi è stato recapitato il tuo ultimo libro di poesie. Letto interamente e subito. Un inno alla immacolata bellezza delle memorie. Qui richiamo quelle che più mi hanno toccato: La rosa sul davanzale... -Sicilia, che tu scappi... -Una sola mandorla dividemmo a metà... -Alla madre e il suo canto del fazzolettino... -Per i miei gusti la più bella di tutte IL VENTO SUI CAPELLI.- Sento che quest'ultima in parte mi appartiene(!!!)
Poesia lieve e tormentosa come una carezza. Tutta costruita sulla luce, dove la materia sembra non avere alcun peso. Sapiente e avvincente la tecnica del linguaggio.
Insomma bravissimo Vincenzo. Ripeterò con te: Ci sono muri che da tempo – hanno dimenticato il filo a piombo – eppure stanno ancora là al loro posto – sfidando attoniti sguardi.
Bravissimo per la seducente novità dello stile. Avrei voluto averla scritta io questa magnifica antologia di versi.


Giuseppe Conte


recensione Fiaschitello I COMMENTI DELLA CRITICA

Una poesia che è un invito al poeta a poetare, una poesia che è un invito al lettore ad ascoltare e ricercare dentro sé parole che possano illuminare, come stelle, la notte. Bella la copertina che mostra l'impegno e l'intento del poeta, scrittore, a fare rumore dentro sé ed ogni altro cuore, così, nella sua semplicità, seduto, in mezzo al mondo.

Miriam Vinci

... “Esili versi, tessere di vetri scheggiati
dove leggo il tremolio delle tue lacrime.”...
... bravo Vincenzo...
... in questa chiusa chi scrive versi
- essendo una persona molto sensibile –
percepisce sentimenti ed emozioni
di altre persone, portandoli in luce;
cosicché sono alla portata di tutti...
... per questo la poesia è di tutti
ed anche perché è un dono
ognuno col suo proprio modo...

Corrado Bono

La poesia che dà voce al poeta, quella voce che esalta ciò che gli viene spontaneo dall'interiorità di esprimere senza freno. Originale!

Francesco Giuliano

Un artista di strada! Sulla copertina del libro di Vincenzo Fiaschitello vedo in evidenza un uomo seduto, un vecchio scrittoio su cui è incisa una scritta "Poet for hire", una vecchia macchina da scrivere, una borsa da lavoro appoggiata per terra... l'uomo è intento a scrivere. Immagino di camminare e dopo essermi imbattuta in un giocoliere, in un musicista, mi fermo incuriosita da quell'uomo intento a scrivere e gli chiedo "Cosa scrive di bello?”. Poesia per dare lavoro, risponde... ora che ha finalmente trovato le tante parole da dire al mondo scrivendo versi, non riesce più a smettere. "La poesia è di tutti”. Quanta verità in queste parole!
La poesia è di chi scrive e di chi legge... libera, facendolo vibrare di emozioni, il cuore di scrive e sveglia dal torpore il cuore di chi ascolta. La poesia di Vincenzo lacera il silenzio, sveglia antichi ricordi, illumina come stelle il buio della solitudine.
La poesia è di tutti "come la luce del sole, come l'aria e l’acqua”. Bellissima espressione per dire che la poesia è indispensabile!…”. Esili versi... dove leggo il tremolio delle tue lacrime".
Complimenti Vincenzo... arrivare al cuore e commuovere fino alle lacrime... questo deve fare la poesia! Il poeta scrivendo libera la sua anima e dà lavoro a chi ascolta che tanto avrà da riflettere!

Carmela Di Rosa

“La bellezza salverà il mondo”, così il principe Myškin nell'Idiota di Dostoevskij.
Egli si riferiva alla bellezza artistica, la bellezza della bontà.
E di certo la Poesia ne è un aspetto fondante dell’una e dell’altra.
Ogni volta che pronunciamo versi e parole poetiche e produciamo poesia, compiamo un atto d’amore, di bontà verso “tutti” gli altri, poiché facciamo dono di una parte di noi a chi ci ascolta, ci legge e ci apprezza, riversiamo, effettuiamo il travaso, al par di fonte d’acqua fresca e chiara delle emozioni, sentimenti e moti dell’animo nostro...
Il nostro benessere, la nostra bellezza è nelle sensazioni provate, trovate nei canti dei poeti che ci attraversano e penetrano in tutti noi.
La poesia è voce di “tutti”, grido che scalpita, galoppa dentro di noi, suscita e risveglia la bellezza, la commozione emotiva più vera e più autentica.
Bentornato Poeta, già da tempo ascolto con diletto la tua voce che è anche la mia, la nostra, quella di “tutti”.

Mariapina Astuni

Bella "La poesia è di tutti"!

Ester Mantega

Non è tempo che il poeta resti chiuso nella sua turris eburnea o si limiti a coltivare il suo orticello. È tempo che il poeta abbatta il suo egotico solipsismo. Ce lo ricorda con versi incisivi Vincenzo Fiaschitello. Il poeta osserva, condivide il sentire, i sogni, le preoccupazioni di tutti; raccoglie e asciuga le lacrime di chi piange in silenzio e a loro dà voce; fa brillare le stelle, splendere il sole e scorrere l'acqua che ristora. Per tutti il poeta crea bellezza che è immagine di eternità. Sono perfetti i versi di Vincenzo che esprimono una concezione "democratica" della poesia; possono anche essere vetri scheggiati, ma sono vetri d'artista.

Loredana Borghetto

"... Non avevo la lingua
ora che tu mi presti la tua
posso finalmente lacerare il silenzio..."
Vivere a fondo il proprio dono poetico vuol dire metterlo in relazione con quello di altri, di ogni tempo; curare la propria creatività e farla reagire in un movimento vicendevole.
Grazie, Vincenzo.
La copertina è meravigliosa ed esaustiva:il poeta col suo bagaglio e la vecchia macchina da scrivere con il suo carrello mobile ed inquieto come la capacità della voce del poeta di toccare e coinvolgere le altre voci.

Marina De Pasquale

Una bella e originale poesia, versi che spronano i poeti a continuare a verseggiare anche se, sovente, sono incompresi da gran parte del mondo.
La poesia eleva l'anima, è aria pura in una società corrotta; il poeta canta l'amore e la bellezza ma è anche denuncia del mal costume, dell'ipocrisia e della corruzione...
Complimenti al poeta.
Complimenti al grafico per la scelta dell'immagine di copertina.

Grazia La Gatta

Leggere i versi del poeta Fiaschitello e i vostri commenti mi ha convinto ancor di più che donare una poesia è importante perché è come donare il proprio cuore e oggi c'è tanto bisogno di questo, una persona che vive a Milano mi ha ringraziato di averle inviato una mia poesia, mi ha detto che ne aveva proprio bisogno e questo è meraviglioso perché "la poesia è proprio di tutti". Complimenti al poeta e a tutti voi.

Salvatrice Motta

Che bella questa Poesia! Così originale l’intento poetico: fare della Poesia una forma di unione, un messaggio che lega il poeta al lettore, un nutrimento di condivisione e accoglienza! La grandezza di questi versi risiede non tanto/non solo nella capacità di disporre le parole in un contesto di rigore formale e di eleganza stilistica (che peraltro qui è perfetta), quanto nello sprone a vivere con naturalezza l’attitudine ad interpretare la sottile unione che collega le nostre emozioni alla percezioni degli altri, a far emergere alla soglia della coscienza quelle verità indistinte che avvertiamo dentro di noi e che restano spesso indifferenziate, celate, confuse… e che sono così importanti per dare significato all’esistenza, solo “l’amico poeta” ci può prestare “la sua lingua” per raccontare i nostri “tremolii di lacrime”. Questa meravigliosa lirica mi ha fatto ricordare una parabola: un Santo fu accompagnato dai suoi angeli custodi in viaggio nell’Inferno e nel Paradiso. Nel primo vide una moltitudine di anime sedute lungo il perimetro della stanza arrabbiate e avvilite, smunte per un lungo digiuno. Nel mezzo della stanza troneggiava un pentolone pieno di cibo fumante che dal profumo sembrava appetitoso e pur avendo ogni anima a disposizione un cucchiaio con un manico lunghissimo da poter arrivare facilmente al pentolone, nessuno lo allungava. Chiesta spiegazione gli angeli gli risposero che il cucchiaio poteva arrivare alla pentola ma non poteva essere portato alla propria bocca per la lunghezza. Compatendo quelle anime, il Santo giunse in Paradiso e quale non fu il suo stupore nel constatare che la scena era esattamente identica ma le anime avevano un aspetto sereno, radioso, felice. Al suo stupore gli angeli gli spiegarono che le anime si amavano a tal punto che si imboccavano l’un l’altra. È proprio questa la verità trasmessa dal poeta Vincenzo Fiaschitello: la condivisione delle risorse poetiche, “imboccarsi” di versi può consentire a tutti una Vita più serena! Grazie per questa riflessione!

Nina Esposito

Non so per quale strana ragione Facebook mi abbia nascosto per tanti giorni questa davvero bella poesia di Vincenzo Fiaschitello!
La poesia emerge da un passato che è ormai "senza tempo" per sé, mentre per noi è "adesso" ogni volta: leggendo questi versi mi pare che la lezione di grande fiducia sia questa.
La lingua che diventa poesia non è proprietà di alcuno, perché essa è di tutti; si può dire così del silenzio? Se una poesia può essere condivisa — ed il suo destino è questo —, il silenzio si può solo sperimentare insieme, accanto, dentro l'un l'altro in quel "tu" ed "io" che sono i cardini di questo testo molto bello.
Le stelle, la natura che si osserva insieme, tu ed io, sono allora un'esperienza comune ma anche una iniziazione (Vincenzo parla del "tiaso", non a caso): a quale mistero ci si deve aprire perciò?
A quello di poter leggere l'anima attraverso i segni superficiali, spesso effimeri, ma che ritroviamo in noi stessi: le lacrime, i sorrisi.
La poesia riesce in questo? No, non può per definizione perché nessuna conoscenza, altrettanto per definizione, può essere completa.
Eppure continuiamo a scrivere, come per avvicinarci; e così fa anche Vincenzo.
Complimenti davvero!

Tommaso Cimino



poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia ''Marte'' di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia "Psicoanalisi" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia "Avrei ancora a lungo" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia "Dismemoria" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia "Si coagulano i tuoi umidi occhi" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia "Ah, vento luziano di Pienza" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia "Silenzio" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta la poesia "Val d'Orcia " di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

poesia di Vincenzo Fiaschitello

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Salvatore Zagarella interpreta "Per il giorno del mio compleanno" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

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Salvatore Zagarella interpreta "L'oscutità che ti rotola dentro" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

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Salvatore Zagarella interpreta "Il neonato senza volto" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta "Una manciata di istanti" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta "La fuga dell'anima" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

Poesia di Vincenzo Fiaschitello

Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Salvatore Zagarella interpreta "I leoni romanici del barocco di Noto" di Vincenzo Fiaschitello CLICCA QUI

 

poesia di Vincenzo Fiaschitello

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Vincenzo Fiaschitello
Ipazia di Alessandria e altre storie – Racconti,
2019, 8°, pp. 184, 15,00 – ISBN 978-88-6954-248-0
Libreria Editrice Urso, Collana MNEME n. 54 acquista

Le suggestioni, che Vincenzo Fiaschitello ci trasmette in questi otto racconti, sono assolutamente concrete e insieme affascinanti, come nelle precedenti raccolte di poesie e di prose, segno indubitabile di una incantevole stagione di vigore creativo rivelatosi in appena un pugno di anni, dopo un lunghissimo periodo di silenzio dalla prima silloge poetica dei primi anni 90.
Due sono gli aspetti essenziali che caratterizzano questi racconti.
In primo luogo l’Autore intende dare luce, concretezza, vitalità e spazio a personaggi minori o dimenticati, personaggi passati come fantasmi sulla scena della storia quasi soltanto per nome, come è il caso di Adeodato, il figlio di Sant’Agostino, e della donna che il santo tenne per lunghi anni quale concubina, senza poterla sposare. Le poche volte cui accenna a lei, non pronuncia nemmeno il nome, accontentandosi di indicarla come “illa”. La stessa scelta riguarda un altro personaggio, un’altra donna, Ipazia di Alessandria, per la quale l’Autore ricostruisce il clima culturale complesso in cui tragicamente si muove.
Fin qui si è sul piano della concretezza, della realtà storica perché tali personaggi sono veri, pur se appena fugaci ombre, non sono prodotti della fantasia.
In secondo luogo l’Autore mira a dotare di attendibilità, di vita verosimile, i personaggi lasciati in ombra dalla storia, con la conseguenza che il lavoro scaturito da questa operazione non si qualifica affatto come ricerca storica, né rientra in quel tipo di storia alternativa chiamata ucronia, ma nel modello letterario che conosciamo come racconto...

Stefania Fiaschitello
Dirigente Scolastico
ICS “Indro Montanelli” di Roma

Recensione
Vincenzo Fiaschitello, Ipazia di Alessandria e altre storie, Libreria Editrice Urso, Avola 2019


copertina Fischitello

 Una raccolta di otto racconti densa di saperi e conoscenze che l’autore ci offre con naturalezza, senza alcuna pedanteria permettendoci di entrare nel suo vasto spazio culturale, nel suo ricco mondo esperienziale, etico-filosofico e nella sua squisita sensibilità umana.

Si leggono con scioltezza le numerose pagine (182) della raccolta grazie alla prosa fluida dai periodi perfettamente costruiti, dal lessico preciso, anche connotato, che impreziosisce la scrittura, già raffinata, trasformandola in più punti in prosa poetica.

È una scrittura densa di significati, quella di Vincenzo Fiaschitello, senza lungaggini né sbavature, che non permette al lettore distrazioni di sorta, se non vuole perdere importanti sfumature e, soprattutto, la profondità del messaggio che l’autore desidera trasmettere.

Nella sua raccolta egli esplora il passato (anche molto remoto)- è stato scritto. È vero, visto che la sua opera comincia con Ipazia di Alessandria (347-415) per finire con Elena di Troia o di Sparta. Ma tra le vicende di queste due donne e la tragicità della loro fine, sfila una carrellata di personaggi anche a noi contemporanei, o quasi, perfettamente caratterizzati sotto il profilo fisiognomico, psicologico, etico e perfettamente contestualizzati nel loro momento storico. E all’interno di questo spazio, tra questi personaggi, c’è la Vita, c’è l’Uomo, anche quello del ventunesimo secolo, perché fondamentalmente l’uomo è sempre uguale a se stesso (scriveva Machiavelli), nonostante il variare dei tempi e delle circostanze; quindi studiare e capire gli antichi e le generazioni passate significa comprendere noi e il nostro tempo. C’è l’uomo con i suoi interrogativi, alla ricerca, spesso infruttuosa, di risposte, con la sua bontà e la sua cattiveria, con il suo desiderio di verità e di eternità. Ma, a mio avviso, c’è molto di più in questi racconti: c’è il progetto di una società nuova, il desiderio di una nuova umanità., di cui lo scrittore descrive la catabasi, nell’attesa di una prossima probabile anabasi.

Questa nuova società è già tutta contenuta nella vita e nel sogno atrocemente spezzato di Ipazia che rifugge da ogni pregiudizio (“Non facevo distinzione tra i miei discepoli, cristiani, ebrei pagani”), che combatte l’intolleranza, l’integralismo da qualsiasi parte esso provenga, che sostiene l’importanza della paidèia, del dialogo e della maieutica. Ipazia, strenua sostenitrice del libero pensiero oltre ogni dogma, cerca la verità sempre, comunque e  ovunque essa sia, liberando il grano dalla pula con la forza della ragione e del  dubbio. Dubito ergo sum, si potrebbe affermare, adattando il cartesiano cogito ergo sum. Ma non può essere imposta con la violenza la Verità, altrimenti diventa menzogna.

Con un balzo temporale arriviamo agli anni 30 del Novecento, ai tempi del  fascismo e incontriamo Bartolo Campailla per alcuni versi simile a Ipazia; anche lui un uomo libero, intellettualmente onesto, amante della verità, contrario ad ogni forma di inerzia, menzogna, opportunismo. Pur essendo antifascista, entra nell’ingranaggio del potere, ma ha il coraggio di lasciare la posizione di rilievo che si è conquistata in Libia, quando si accorge che il suo progetto esistenziale confligge con la realtà che sta vivendo e cambia vita, non prima di aver avuto il coraggio di sostenere, con forza, che le leggi razziali-razziste “ sono una vergogna”.

E lui, scevro da pregiudizi, lui che già aveva tra i suoi principali referenti un imam, un rabbino e un arcivescovo si mette in cammino per realizzare il suo nuovo progetto di vita, che lo porterà a cercare l’eremo dei Piccoli Fratelli di Charles de Faucauld. Con “l’anima gibbosa straripante di solitudine” si inoltra nel deserto che diventa metafora di una vita diversa. Attraversare il deserto, per lui, significa infatti vedere la propria anima senza veli; significa purificarsi, spogliarsi del vecchio uomo, salvarsi raggiungendo la semplicità dello spirito; significa  apprezzare il silenzio e giungere alla contemplazione che è il vero colloquio con Dio e con se stesso.

Del resto la vita è sempre un viaggio, “è un cammino come l’apparente cammino del sole verso ponente per giungere a un nuovo levante, …a una vita rinnovata, altrimenti è un fallimento, un andare inutile, un restare semplicemente affacciato all’oscurità dell’oriente.” scrive Fiaschitello (pag. 122) E quante volte noi restiamo semplicemente affacciati all’oscurità dell’indifferenza, dell’inerzia, della passiva accettazione … e del conformismo.

Invece dovremmo trovare il coraggio di essere fuori dal coro, anche con il rischio di essere considerati folli. Ai numerosi e significativi esempi di follia (sana) che lo scrittore riporta nell’omonimo racconto mi permetto di aggiungere qualche verso di Alda Merini “Sono nata il 21 a primavera, ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta”.

 

Nei racconti ci sono anche gli interrogativi, le emozioni più intime che l’autore, servendosi dei suoi personaggi, illustra con sensibilità e delicatezza, dimostrandosi fine psicologo.

Desidero soffermarmi su Nadia (“Il caffè della moenese”) e Michele Ucciardo (“Il capostazione di Acilumera”), rispettivamente all’inizio e alla fine della loro parabola esistenziale.

Nadia, poco più che diciottenne,  “occhi verdi, con un nasino minuto all’insù, un profilo delicato, capelli biondi ondulati, movenze e gesti che denotano eleganza, grazia e dolcezza…”, che si interroga “sul significato della vita, sul perché di una certa commozione, di una gioia, dinanzi a spettacoli sublimi della natura, a visioni di splendori di luci e di colori….” (pagg.104, 105); Nadia, che non perde le sue ore a scambiare vuoti messaggi su WhatsApp, ma che coltiva sentimenti appassionati per i poveri i diseredati i perseguitati, per l’umanità sofferente, vuole toccare con mano il male vero che opprime gli ultimi della terra, vuole scendere all’inferno, per capire, fare e dare qualcosa di sé.  E con questo progetto di solidarietà parte, va in Africa…

Poi c’è Michele, capostazione pensionato, che si ritrova solo perché moglie e figlia gli sono state strappate da un bombardamento, solo perché i suoi amici sono già andati oltre, ma spesso si presentano a lui, ombre a cui confida la sua paura della morte. Allora ricorda le parole del nonno  “…non bisogna aver paura della morte; io, molto prima di te, mi unirò a questa immensità che ci sovrasta e raggiungerò i nostri avi….noi abbiamo un appuntamento con la morte dal momento in cui nasciamo…” (pag. 41).

Forse Michele rammentava queste parole quando si addormentò per sempre sulla sua solita panchina. “Nessuno della gente di una volta era là a piangere, nemmeno le ombre” (pag. 49)

 

Concludo queste mie osservazioni, sottolineando il profondo rispetto con cui in vari racconti l’autore descrive e racconta le donne, mentre condanna con forza tutti gli atteggiamenti misogini, di sopraffazione e di violenza che esse hanno subito e continuano a subire.

Cirillo, incarnazione dell’integralismo cristiano, il vescovo che temeva Ipazia e che l’ha condannata  a quella morte orribile, nel 2007, da Papa Benedetto XVI  è stato definito santo, dottore, un vescovo che ha saputo guidare la chiesa con somma energia. Ci ricorda Vincenzo Fiaschiatello.

Galileo Galilei, processato, condannato, costretto all’abiura, in qualche modo è stato riabilitato (dopo 359 anni) il 31 ottobre 1992 da papa Giovanni Paolo II. Ipazia, martire laica, libera come una libellula aspetta ancora giustizia.

 

(Loredana Borghetto 29/06/2020)

 

 

 

 

 

 

recensione

recensionelogo

QUEST'OPERA È STATA SELEZIONATA
NEL CONCORSO LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI
IN MEMORIA DELLA POETESSA MARIA PIA VIDO
EDIZIONE 2018-2019

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copertina Fiaschitello

Vincenzo Fiaschitello
Profumo del passato
POESIE

2019, 8°, pp. 56
Libreria Editrice Urso
Collana "ARABA FENICE" n. 361, € 10,00 acquista
ISBN 978-88-6954-223-7

Copertina Fischitello

VA LA VITA

Sogno di un’ombra è l’uomo.
Ma se un lampo giunge, disceso dal cielo,
allora splendida luce gli uomini investe,
e dolce diviene la vita.

Pindaro: Pitica VIII versi 95-97

Va la vita, nebulizzandosi,
e lascia odore di pena.
Dovunque nidi di passeri
appesi a rami d’alberi
come livide gemme di pensieri
inutili e crudeli.
Nessuno verrà a scardinare
la porta della camera bianca
dove il vecchio attende
il tempo di frastagliate ore
posate come volubili ali su praterie
di mesi assenti dal calendario.
Sul lungo corridoio che apre
stanze di sogno piovono frammenti
d’infanzia, tempo attorcigliato
al fuso della parca,
matassa e poi gomitolo cresciuto
al suono di cetre scordate.
Questo presente è bianca neve,
già acqua tra le mie mani,
è pinocchio di duro legno
che declina la verità etichettandola
in mille direzioni.

 

 

Quel che Vincenzo Fiaschitello mette in moto sono i ricordi, le cose che ha lungamente desiderato, amato, le persone, i luoghi. È tutto un mondo che naturalmente gli appartiene, è suo, qualcosa che ribolle di continuo nella sua interiorità. È un io poetico che non di rado si confronta con se stesso, con la sua anima. E così facendo si confronta con il lettore, il quale è lì, pronto a richiamare a se stesso il proprio mondo interiore parallelo, a completare, a provare quelle emozioni nascoste da tempo in qualche angolo oscuro della propria coscienza. Piccole emozioni, una dopo l’altra, suscitate dalle piccole cose, dalle impressioni visive, dai suoni vissuti nel ricordo, si intrecciano, si congiungono, fino a ricreare il panorama di una età perduta, irraggiungibile, se non nel sogno o nella visione poetica.
Tutto ciò è espresso con una scrittura che, pur non disdegnando la lingua di tutti i giorni, si veste di eleganza e saggia ricercatezza.

Vincenzo Greco

 

Una poesia che crea vibrazioni sotto pelle, idee, pensieri che cercano nella nostra memoria un suggello di conferma, chiavi per porte che ci portiamo dentro che non siamo riusciti ad aprire si spalancano dando un significato inusuale alla nostalgia che sento qui sovrana, non nostalgia del passato ma nostalgia del tempo presente.. è emorragia vitale questo presente fatto di "bianca neve" che non sa trattenere alcuna traccia di quel che sta accadendo, "già acqua tra le mani" è come se finisse prima che se ne prenda pieno possesso, ma proprio dal quel sentimento di perdita sorge la "poesia" che eternizza/tesaurizzare quel momento facendolo rivivere altrove, nei cieli della poesia il poeta salva quel che finisce in terra, dissipato nei giorni. Versi molto graditi, complimenti.

Nina Esposito

E finalmente arriva anche la silloge di Vincenzo Fiaschitello, del quale già, da tempo, l’editore Urso ci ha dato un piacevole assaggio, pubblicando alcune sue poesie sul gruppo whatsApp della Libreria Editrice Urso, che ci hanno piacevolmente intrattenuto.
A dire il vero, mi sento un po’ intimorita a cercare parole adeguate per commentare un poeta che anche altri hanno definito con la P maiuscola, asserzione che io condivido pienamente.
Ho letto con attenzione i suoi versi nelle sue composizioni, “Follia”, “Cede il pensiero a sera”, “Distesa in riva al mare” e quelle dedicate all’“Amore” e ne sono stata incantata.
Le sue liriche sono sinfonia, armonia di sentimenti ben precisi, di ricordi, pensieri e umanità viva e presente nel mondo e nella mente dell’autore.
Già il titolo della pubblicazione ci dice tanto, “Profumo del passato” e l’immagine raffigurata sulla copertina, un giovane ragazzo che osserva col sorriso in viso l’azzurro del cielo da una ipotetica finestra, come a volere respirare la serenità che quell’azzurro gli promette, e nel contempo quel profumo che il poeta ritrova nei suoi ricordi del passato...
La poesia che ci perviene “Va la vita”, infatti è un canto all’umano esistere, alla umana condizione terrena.
Il poeta Fiaschitello si ispira ai versi pindarici proprio perché pensa che la vita è lotta e l’uomo, il giovane ragazzo, deve compiere il suo percorso terreno per vincere la sua battaglia, per superare gli inciampi, le sconfitte e le difficoltà che si troverà dinanzi, deve scrollarsi di dosso il duro legno, liberarsi dagli abiti di burattino, per conquistare, ritrovare la sua identità, la sua umanità e per spiccare il volo, proiettarsi in un mondo irreale, creativo, verso la Verità e la Luce, solo così sarà veramente libero.
Questo è tutto ciò che ho sentito e avvertito in questa poesia e spero di aver ben interpretato i sentimenti che l’hanno ispirata.
Se così non fosse, me ne scuso.

Mariapina Astuni

Arriva con la ventiduesima copertina un colore turchese molto intenso... finestre aperte al cielo, all'aria fresca, ai profumi, al "Profumo del passato”.
Un ragazzino cammina spensierato, di sicuro lo aspettano gli amici per giocare nel cortile lì vicino. È inevitabile che il pensiero vada indietro nel tempo, alla fanciullezza, a quel tempo felice quando pur non avendo niente avevamo tutto, ai tanti giochi fatti per strada davanti casa, al profumo di pane appena sfornato, agli ambulanti delle cui voci mi sembra ancora di sentire l'eco. Era il tempo della spensieratezza, del rispetto, delle regole, delle sgridate, era il tempo di genitori, di nonni che ti amavano, ti coccolavano anche con i loro silenzi, era il tempo delle virtù e del buon esempio!
"Va la vita" è la poesia che inizio a leggere ed il poeta è Vincenzo Fiaschitello, d'origine siciliana, di Scicli. "Va la vita nebulizzandosi e lascia odore di pena”, Quanta malinconia in queste parole! Inesorabilmente il tempo scorre e con esso scivola la vita, gli anni si dissolvono lasciando nel cuore un senso di pena, pena che più avanti diventa quasi impotenza. Prima ancora che l'età avanzata giunga, immaginiamo gli anni a venire... tra i mille pensieri sempre la stessa domanda, la stessa ansia... sarò ancora autosufficiente? Chi avrà cura di me? Sorrido un poco di commozione pensando alle coincidenze... proprio ieri la mia nipotina notava un vecchio bastone che custodisco con cura, il bastone di mia madre. Ginevra mi ha detto "Nonna non ti preoccupare, devo ancora crescere un poco però poi ti appoggerai al mio braccio, oppure se proprio serve te ne comprerò uno nuovo”. Come non strapazzarla di baci? "Sul lungo corridoio che apre stanze di sogno piovono frammenti d’infanzia”.
Quanti frammenti da mettere insieme e custodire gelosamente, ricordi bellissimi, come quando dormivo a casa dei miei nonni, ricordi dolcissimi come il sudore sulla fronte di mio padre, il marzapane che ai Santi mi regalava, i racconti di mia madre... ricordi tristissimi come i giorni della loro dipartita, le loro ultime parole, ricordi di sogni realizzati e non...
Il presente è effimero, non abbiamo il tempo di viverlo veramente, come bianca neve si scioglie diventando acqua tra le mani... il tempo è bugiardo come Pinocchio e "declina la verità etichettandola in mille direzioni".
Quanti pensieri ora affollano la mia mente! È quasi svanito quel profumo del passato, è andato a nascondersi in un angolino del cuore e cerco comode scarpe per la strada ancora da fare, cerco una lanterna da tenere a portata di mano, mi farà luce quando tra le mille direzioni dovrò sceglierne una. Grazie Vincenzo per questi bellissimi e "pensierosi " versi. Complimenti... torno ora a guardare la copertina del tuo libro, quel turchese intenso mi ridà forza e speranzosa dico "C'è tempo, c'è ancora tempo per altri colori della vita!”.

Carmela Di Rosa

Poesia molto apprezzata, l'ho letta e riletta più volte e ogni volta ho provato emozione.
Bellissimo quel: COME LIVIDE GEMME DI PENSIERI INUTILI E CRUDELI
e poi, ho trovato bello e dolcemente tenero quel: PIOVONO FRAMMENTI D'INFANZIA.
Da una penna maestra come quella del poeta Vincenzo Fiaschitello non ci si poteva leggere che una grande poesia come questa. Complimenti di vero cuore.

Grazia La Gatta

La vita va... e, se non hai evitato la soglia ("detestata" dal Leopardi) della vecchiezza, ti ritrovi vecchio. Il poeta usa questa parola senza eufemismi, senza accostarla a termini migliorativi o peggiorativi. Scrive solo "vecchio". Ti ritrovi vecchio, spesso improvvisamente, come improvvisamente e in silenzio arriva la neve e una mattina, al risveglio, ti accorgi che tutto è bianco... E il colore bianco dipinge quasi tutta la poesia, comunicando una sensazione di freddo. C'è il bianco della neve e della camera del vecchio, che si affaccia su un lungo corridoio, quasi una corsia d'ospedale.
Nei versi di Vincenzo troviamo poi livide gemme di pensieri inutili e crudeli, annusiamo l'odore di pena e sentiamo il suono di cetre scordate. Ma improvvisamente, quasi per magia, si aprono stanze colorate di sogno, di frammenti d'infanzia, avvertiamo il profumo del passato e il gomitolo che teniamo in mano non sembra più troppo pesante.
È vero, il vecchio ha cominciato il suo ultimo capitolo, il più importante, perché in esso compone vicende, affetti, dissidi e personaggi, perché in esso capisce quanto nelle pagine precedenti era confuso o addirittura incomprensibile. Allora è pronto a scrivere la parola fine, con serenità. E la poesia ci lascia un senso di sollievo, grazie alla raffinata sensibilità e bravura dell'autore, alle sue scelte lessicali e metaforiche sempre molto efficaci ma contemporaneamente "lievi" e preziose.
... Dolce diviene la vita, anche quando si sta nebulizzando: é il messaggio che resta dopo aver letto questi versi. Complimenti Vincenzo Fiaschitello!

Loredana Borghetto

Qual è la pena che la vita lascia quando passa e si allontana? Rimpianti o rimorsi? Forse, un “prima c’era, ora non più” che torna alla mente come una “livida gemma” nei momenti più impensabili. Poi, c’è questa solitudine che attende ma che non trova nessuno e, delusa, rimane ferma a contare le ore sulla pallida tela del tempo.
Il presente è come la neve candida alla quale sono state estirpate la porosità e la morbidezza. Ma anche Pinocchio, con tutta la sua durezza, si trasforma in carne e sangue grazie a una fata. Cerchiamo questa fata, chiunque essa rappresenti nella nostra vita. Complimenti!

Erica Gavazzi

 

 

POESIA COME STORIA CHE SVELA,
CHE ABBATTE I MURI


Per il poeta, scrivere significa abbattere il muro dietro cui si nasconde qualcosa che è sempre stata lì. Così lo scrittore ceco Milan Kundera commentava in L’Arte del romanzo, scritto nel 1986, circa il compito gravoso, ingrato, faticoso.
Un percorso travagliato, quello del poeta, dannatamente infame, sia nel passato sia ancora oggi, nella nostra modernità liquida di origine baumaniana in cui viviamo. Il poeta si carica sulle spalle tale fardello con una leggiadria pazzoide, con un sorriso sempre pronto in faccia. È la pena (chi scrive, riconosce a cosa mi riferisco) che ciascun plasmatore di parole sa che dovrà prima o poi espiare. L’esigenza del poeta è quella di guardare dall’esterno con l’occhio della mente, di partorire un’intima concatenazione di suoni e di ritmi personalissimi che non sempre è pronta a donarsi, perché gelosamente custodita dal creatore, ma che inesorabilmente raggiunge prima o poi gli altri, portando a termine la stessa funzione della vocazione poetica: le molteplici possibilità umane. I poeti con i propri versi hanno aiutato l’uomo a riappropriarsi del proprio tempo, a distrarre la mente dalla velocità o dal correre che non aiutano affatto il pensare, ad abbattere i muri dell’ovvio, dello scontato, dell’omologazione ormai generale e universale, ma soprattutto, delle mentalità astruse che ci circondano quotidianamente.
È capitato ai poeti di ogni epoca di aver conosciuto la solitudine, fin nella terra natia, dove è quasi impossibile che si rimanga da soli come una sorta di esiliati; i nuovi mezzi di comunicazione, e soprattutto i social, hanno permesso sicuramente di accorciare le distanze, di aprire impensabili brecce su numerosi muri delle resistenze più ostili, di bypassare le terre bruciate degli invidiosi presenti in ogni luogo e contesto, di conoscere nuove anime poetiche sia ai poeti sia all’uomo comune.
Perché è grazie a tutti i 56 partecipanti di questa ottava edizione del Concorso letterario Libri di-versi in diversi libri, dedicata alla memoria della poetessa Maria Pia Vido, e di tutti i partecipanti delle sette precedenti edizioni che è stato possibile creare e ricreare quel clima di grande famiglia poetica, sparsa in tutta Italia e anche all’estero, che si ricongiunge ogni anno per esaltare la poesia in corrispondenza della giornata mondiale della Poesia.
Un’idea nata nel 2011 nella fucina culturale della Libreria Editrice Urso di Avola in cui io stesso sono nato, vissuto, cresciuto. Fin da subito, dal 2011, a fianco di mio padre, Ciccio Urso, e di mia madre, Liliana Calabrese, ho contribuito come potevo alla realizzazione: come aiuto tuttofare, come fotografo, poi nel difficile compito del giurato per un paio di edizioni, adesso come presidente di Giuria. Voglio approfittarne anche per ringraziare tutta la giuria che ha operato con grande professionalità e onestà intellettuale e morale in questa edizione e che è stata composta da: Bono Corrado, Borghetto Loredana, Calabrese Liliana, Causi Antonino, Di Rosa Carmela, Ficara Luigi, Forte Maria Antonia, Muccio Antonino, Parisi Vera, Politino Fausto, Restuccia Maria, Urso Lilia, con, in aggiunta, i poeti vincitori delle sette precedenti edizioni, Magi Manuela, Catalano Giovanni, Quartu Maria Chiara, Vizzini Pietro, Esposito Nina, Carlo Sorgia e Liliana Moreal.
Un evento poetico che, anno dopo anno, aggiunge nuove e indelebili emozioni in tutti i nostri cuori, che permette di (ri)scrivere e svelare nuove e bellissime storie di poesia.


Marco Urso
Presidente della Giuria

FiaschitellocopertinaVincenzo Fiaschitello
La costola di Adamo e racconti vari
2018,
8°, pp. 150
Libreria Editrice Urso, Collana Mneme n. 52,
€ 14,00 – ISBN 978-88-6954-190-2
acquista


Il racconto, La costola di Adamo, appare come un viaggio di chi rifugge dalla solitudine, alla ricerca di un senso profondo della vita: passa dall’orgoglio all’umiltà, dall’arroganza al dialogo, dalla violenza anche estrema, esecrabile ed inaccettabile, all’amore, metaforicamente dalla notte alla luce. È un passo veloce come un sogno, dall’uomo selvaggio che è in noi, all’homo sapiens che discerne, che si misura e che aspira a correre verso i “confini dell’eterno” con accanto quella parte del suo corpo, la “costola”, che ha preso la forma leggiadra della donna, compagna inseparabile nel viaggio della vita.
È, nel contempo, un inno all’immaginazione, alla fantasia, alla poesia che scuotono i cristalli di tristezza dell’anima.
Quest’ultimo aspetto è in vario modo presente in ogni racconto e trova vigore laddove l’Autore evoca anche esplicitamente ricordi di luoghi ben conosciuti o episodi che lasciano soavi segni di nostalgia.
Essendo la fantasia-l’immaginazione-la poesia la madre di tutti i racconti di Vincenzo Fiaschitello, non inducono a meraviglia vari spazi riservati alla fiaba: incastonati in alcuni di essi e tessuti accanto a quadri narrativi dai toni veristici, li impregna di intensità e di profonda umanità.
Ogni lettura di per sé arricchisce ed eleva la mente dei lettori.
I racconti di Fiaschitello spingono il pensiero ad andare infinitamente più lontano della realtà che ci circonda e vedere le cose anche se i nostri occhi non vedono.
Questo ho avvertito leggendoli. È necessario alzarsi come un aquilone e mettere un filo molto lungo, e volare alto per vedere all’orizzonte un mondo di bontà, in cui trasferire il proprio “io” negli altri e in tutte le cose.
È un messaggio e una speranza per tutti.


Antonio Galati

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QUEST'OPERA È STATA SELEZIONATA
NEL CONCORSO LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI
IN RICORDO DEL POETA-SCRITTORE
CORRADO CARBÈ
EDIZIONE 2017-2018

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copertina


Vincenzo Fiaschitello
Si sgomitola la vita
(POESIE)

2018, 8°, pp. 56
Libreria Editrice Urso
Collana "ARABA FENICE" n. 316
€ 10,00 acquista
ISBN 978-88-6954-166-7

copertina

AI CONFINI DELLA VITA

Scendemmo gioie dai nostri occhi
e pene salimmo dal cuore
su cui incisa era l’eco dell’amore
che ci donarono.
Ai confini della vita, ciascuno
si avvicina insonne, sorridente,
indifferente o, col freno tirato, stridente.
Dice qualcuno: un’ora… ancora un giorno,
ancora un anno!
Altri: finalmente, questo troppo soffrire
non è vita, lasciatemi andare, vi prego,
posso pure pagare.
Dunque, più che la vita,
la morte è in vendita, si può comprare!

Questa raccolta di poesie di Vincenzo Fiaschitello, tra ricordi lontani di paesaggi, di luoghi, di gente amata e figure ed emozioni di vita presente, perviene a una visione in equilibrio tra passato e presente, tra scomparsi e viventi, che commuove.
È una poesia che esprime, con un linguaggio talvolta elaborato altre volte più concreto e narrativo, un mondo di attimi, appuntati sulla linea del tempo, e che avvolgono tutta intera l'intelligenza affettiva del poeta…
La poesia di Vincenzo Fiaschitello si presenta come un commento, per usare una sua espressione, allo «sgomitolarsi» della vita, in una tensione costante fra una rappresentazione melanconica, struggente e a volte desolata dello svolgersi dell'esistenza e, per converso, nonostante tutto, una relazione «attiva» con il mondo considerato nel suo farsi storico…
Le poesie qui raccolte mostrano, in conclusione, come a un destino che lo vede in ultima istanza soccombente l'uomo si possa opporre con la forza dei suoi ideali, dei suoi valori, del suo impegno.

 

Francesco Susi
Professore Emerito
Università degli Studi Roma Tre

Un gomitolo di lana! Quanti ne ho visti da bambina in mano a donne sedute al fresco davanti casa a lavorare! Da un giorno all'altro quel gomitolo diventava sempre più piccolo mentre magicamente erano pronti uno scialle, un golfino... un paio di calze, quelle che con ferretti ricurvi e particolari faceva mia nonna "Tana". Un gomitolo, un filo di lana "Si sgomitola la vita" sulla copertina del libro di Vincenzo. Si sgomitala quella lana come il tempo della nostra vita... la vita che, come io dico, è tutta un’attesa… ”aspettiamo di nascere mentre una madre aspetta... crescendo aspettiamo l'amore ed amando aspettiamo di vivere" Vincenzo recita "gioia negli occhi e pene salimmo dal cuore”.
Il tempo che scorre inesorabile tra gioie e dolori... questa vita che tanto amiamo e che vorremmo mai finisse. Ma "mentre viviamo inconsapevoli aspettiamo qualcuno che arriva improvviso, non chiede permesso, ti prende per mano e si parte!”…
Il poeta dice "Ai confini della vita, ciascuno si avvicina insonne, sorridente, indifferente "... confini che mai nessuno liberamente vorrebbe raggiungere perché per quanto amara possa essere la vita vale sempre la pena d'essere vissuta. "Un'ora... ancora un giorno, ancora un anno!”.
A volte la vita diventa insopportabile e sopravvivere alla sofferenza diventa impossibile, comprare la morte! A volte diventa necessario per quanto possa essere triste. In genere si risparmia per comprare qualcosa di buono, di bello... potrà mai esserlo la morte? D'istinto divento piccola piccola, nonostante io sia forte e mi senta guerriera, mi spaventano quei confini oscuri e neri alla fine della strada... amo troppo la vita... l'amo per le piccole cose, per le grandi emozioni, per il cielo, per il mare, per l'amore, per gli occhi di un bambino "e ne rispetto perfino la tempesta" ... "Questo troppo soffrire non è vita”, dice il poeta e ripenso a quanti, dopo anni di sofferenze fisiche, si sono recati all'estero per porre fine pagando a tanta sofferenza e mai alla vita. È vero più che la vita si può comprare la morte!… Complimenti Vincenzo, i tuoi versi dolorosi e profondi fermano per un attimo lo scorrere del tempo della vita... rallentano lo "sgomitolare" della lana e ci fanno pensare ad un confine a cui volontariamente non vorremmo mai arrivare ma che pur esiste e nessuno di noi sa se a quel confine arriverà insonne, sorridente, indifferente o disperato… se avrà un biglietto omaggio per quel passaggio oltre il confine o dovrà anche pagare.
Alla fine dopo l'attesa ed un cammino che non è mai uguale per tutti, scopriamo che "la morte può più della vita!"

Carmela Di Rosa

"... più che la vita, la morte è in vendita, si può comprare" sgomitolando, attimo dopo attimo, come fa la magliaia a tessere una maglia, col filo nascosto che porta ogni essere umano dalla nascita alla morte, pian piano per goderne variamente i frutti, buoni o brutti che siano.

Francesco Giuliano

“Più che la vita, la morte è in vendita, si può comprare”! Quanto è vero? La morte ricercata e poi fuggita, la morte desiderata e poi ripudiata, la morte come liberazione e poi come prigione “ai confini della vita”.

Erica Gavazzi

Bel titolo!

Felice Serino

Versi significativi, una bella e profonda riflessione. Complimenti al poeta.
Copertina semplice ma significativa come la poesia di Vincenzo Fiaschitello. Complimenti.

Grazia La Gatta

Complimenti al poeta Vincenzo per l'efficacia evocativa sulla metafora della vita, bene rappresentata dall'immagine grafica essenziale sulla copertina.
La vita... un gomitolo arrotolato stretto che si dipana da un groviglio iniziale e che, pur essendo sostanziato dalla stessa "materia" per tutti, cambia colore per ognuno, e peso e durata.
Enigma del respiro che"scende gioie" e "sale pene" "dagli occhi e dal cuore". Vita-dono: d'amore donato/d'amore dato. Poi, nella sua crudezza, il margine estremo, doloroso, che confonde e annebbia senso e coscienza. Infine la chiusa, acre, che celebra la compulsione diffusa nel nostro tempo storico dove anche "la morte è in vendita si può comprare" (non ancora la pietas).

Liliana Moreal

 

LA POESIA COME MUSICA DELL’ANIMA

La poesia è la ragione messa in musica.
(Francesco De Sanctis)


Siamo arrivati alla settima edizione del Concorso letterario “Libri di-versi in diversi libri” ed ho l’onore di presiedere la Giuria, composta da: Concetto Boccaccio, Corrado Bono, Loredana Borghetto, Antonino Causi, Francesca Corsico, Carmela Di Rosa, Luigi Ficara, Maria Antonia Forte, Antonino Muccio, Vera Parisi, Fausto Politino, Maria Restuccia, Cettina Sortino, Lilia e Urso Marco, Miriam Vinci, con, in aggiunta, i poeti vincitori delle sei precedenti edizioni, Giovanni Catalano, Maria Chiara Quartu, Pietro Vizzini, Nina Esposito e Carlo Sorgia. Ringrazio ciascuno di loro per l’impegno profuso nel non facile compito di valutazione.
L’edizione corrente, 2017/2018 è caratterizzata dal numero “7”, numero che è a me caro, significativo e presente in ogni evento importante della mia vita. In fondo, niente accade per caso!
Ho visto “nascere” e progredire fin dall’ideazione questa bellissima esperienza poetica che in tutti questi anni ha condotto tanti poeti provenienti da ogni parte d’Italia (isole comprese), a mettersi in gioco, partecipando. Negli anni precedenti ho condiviso con gli altri giurati il travaglio e la responsabilità di esprimere un giudizio sui versi presentati dai partecipanti. In questa occasione, com’è tradizione del Concorso, da presidente non ho partecipato alle votazioni, ma ho seguito ugualmente tutte le fasi, e mi sono sentita più libera di gustare al pieno le emozioni e la bellezza della diversa espressione poetica. Un Concorso questo “sui generis”, particolare, in cui a vincere, in fondo, è la POESIA, nella sua peculiarità e in cui viene valorizzato l’uomo in tutte le più profonde sue sfaccettature.
La grande malia della scrittura, cioè essere capaci di “dipingere” con le parole la bellezza che è dentro e intorno a noi, ma anche di “resettare” l’anima ferita dell’uomo, nella poetica trova la sua massima espressione. La poesia è musica dell’anima; e nella personale esperienza è proprio lei, la musica, che, intrecciata ai versi, ha accompagnato – e continua ad accompagnare – le performance poetiche mirabilmente organizzate dall’editore, nonché mio amato compagno di vita, Francesco Urso. In particolare, in questo Concorso le due muse, poesia e musica, convivono e si manifestano attraverso la mia voce e le corde della mia chitarra.
L’edizione del 2017, dedicata al poeta-scrittore Corrado Carbè, ha visto la partecipazione di cinque poeti stranieri su un totale di trentasette poeti selezionati. Viene così sempre più confermata di anno in anno l’internazionalizzazione del Concorso, con apertura a sempre nuovi percorsi, emozioni e incontri, specialmente con un’evoluzione qualitativa significativa.
Tutto questo lascia ben sperare, poiché sono convinta che, finché c’è poesia nella vita di ciascuno, esiste la speranza di poter costruire una umanità migliore, tollerante e capace di convivere e costruire la pace dentro e fuori di noi.


Liliana Calabrese
Presidente della Giuria di “Libri di-versi in diversi libri”

copertina
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Vincenzo Fiaschitello, Racconti attorno al Mediterraneo e anche oltre,
2017, 8°, pp. 136, Libreria Editrice Urso, Collana "Mneme" n. 50,
13,00 – ISBN 978-88-6954-151-3 acquista

fiaschit.

DALLA PREFAZIONE
Con Racconti attorno al Mediterraneo e anche oltre, Vincenzo Fiaschitello è alla sua seconda opera letteraria in prosa. Il suo cuore pulsa con il ritmo del Mare, i cui Popoli hanno dato vita alla Civiltà Occidentale. Esperto pedagogista, irrompe nella realtà per viverla e indagarla dagli aspetti positivi a quelli più negativi e drammatici.
I racconti e le tavole tematiche sulle espressioni tipiche del dialetto siciliano, ben costruiti nella trama, nello sviluppo delle azioni e dei dialoghi, richiamano l’attenzione sulle dinamiche e sulle circostanze in cui scattano conflitti sociali a vari livelli; indagano le radici profonde, insondabili della vita, dove bene e male, religione e violenza, realtà e illusione, formano un tutt’uno inestricabile.
Coesistono tenerezza e ferocia, gesti virtuosi e azioni malvagie che, in assenza di giustizia, penalizzano gli innocenti, i deboli e i meno agguerriti. Si scoprono così luoghi noti e meno noti; fatti veri e verosimili; personaggi colti nel bisogno di autoaffermazione.
La parola scritta si pone come strumento di mediazione per acquisire consapevolezza delle tensioni e affrontarle, nell’impellente bisogno di rassicurazione nel rapporto con il mondo. Ecco allora che alcuni personaggi ricorrono all’occulto, alla magia, al sovrannaturale per svelare i misteri della vita...

Domenico Gilio

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L’ULTIMO LIBRO DI RACCONTI DI VINCENZO FIASCHITELLO
pubblicato dalla Libreria Editrice Urso di Avola
in vendita a Seul, in Corea, nella più grande libreria della città

Complimenti al poeta e scrittore Vincenzo Fiaschitello per la diffusione e presenza
al di là del Mediterraneo e dell’Italia dei suoi splendidi racconti…
Era già implicito nel titolo di quest'ultimo libro,che si prestasse a quest’esito...

recensione

Come editore mi sono occupato con infinito piacere dei racconti di Vincenzo Fiaschitello, dopo essermi già occupato in precedenza anche di diverse sue raccolte di liriche selezionate sempre ai primi posti del Concorso Letterario Internazionale in lingua italiana “Libri di-versi in diversi libri”, che organizzo e promuovo a marzo di ogni anno, in occasione della Festa Mondiale della poesia.
Sono stato se non il primo, tra i primissimi ad aver avvertito nella lettura di questi brevi racconti una straordinaria bella scrittura e una nostalgia di fondo per la terra natia.
I suoi libri sono sicuramente tutti da leggere!
Parola di libraio-editore!

Francesco Urso

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Vincenzo Fiaschitello, Lo strano caso dell’abbazia e altri racconti,
Libreria Editrice Urso, Collana “Mneme” n. 28
8°, pp. 112, 13,00
– ISBN 978-88-6954-148-3 acquista

[...]V. Fiaschitello approda al racconto breve, dopo un’intensa produzione nel campo della poesia lirica. La stessa passione per la vita e per i fatti del mondo, espressa in versi, lo spinge a questa nuova scrittura. La parola, detta o scritta, è per l’Autore il mezzo più specificamente umano per ricomporre un ordine e un senso nel rapporto col mondo, per fare del Caos dell’Esistenza un Cosmo accettabile e vivibile.
Il filo rosso che unisce i venti racconti di quest’opera è dato dall’accezione che la vita dell’uomo è situata nel-mondo, in una condizione ambigua e precaria, esposta al conflitto, ma anche alla necessità di unirsi nella vita sociale, per darsi aiuto reciproco, per soddisfare i bisogni naturali di procacciarsi il cibo per vivere, di proteggersi dalle calamità naturali ed altri…
Fiaschitello scrive i racconti, perché è innamorato della vita. Per questo motivo, oltre alle situazioni compassionevoli, mette in scena necessariamente anche personaggi buffi, esilaranti, che rappresentano il lato comico o tragi-comico della realtà, per trarne piacere dalla parola scritta e trasmettere buon umore al lettore…

Domenico Gilio

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QUEST'OPERA È STATA SELEZIONATA
NEL CONCORSO LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI
IN RICORDO DEL POETA-SCRITTORE SALVATORE DI PIETRO

EDIZIONE 2016-2017

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copertina per intero
Vincenzo Fiaschitello
Finché ci sono i vivi
POESIE
2017, 8°, pp. 56
Libreria Editrice Urso
Collana "ARABA FENICE" n. 276
€ 10,00 acquista
ISBN 978-88-6954-121-6

copertina

FINCHÉ CI SONO I VIVI

Finché ci sono i vivi
che piangono i loro morti,
siamo certi che duri
l’eternità.
Quando cade l’oblio
sulle loro ceneri
e non ci sono più lacrime
né memoria,
quale possente spirito
potrà richiamarli?
Riportarli ai loro nomi?
Ai dolori e alle gioie
di una vita che fu?
Il fiore che tu posi sul muto
marmo, la piccola fiammella
che tieni accesa,
non dureranno a lungo.
Il tempo e le intemperie
spegneranno l’eternità?

 

Il legame di Vincenzo Fiaschitello con la Sicilia sa di fiaba antica, inappagabile. Ritorna struggente, forse perché interrotto, all’inizio della giovinezza, quando disse addio alla sua terra ed emigrò nel cuore di Roma. L’età dell’oro dell’infanzia e dell’adolescenza si inscrisse nella sua anima, mise radici profonde, divenendo sostanza della sua poesia.

Può essere l’immagine di un’amicizia femminile ad accendere attimi di luce, (Il ponte dell’adolescenza); la grazia della mamma, sempre affiorante che lo protegge, (La grazia del tuo viso); una figura mitologica, a rievocare archetipe idee, (Euridice).O innumerevoli altre circostanze di luoghi, di eventi, di volti, che ravvivano in dolce suono le voci del passato: memoria di non so/ che suoni d’acque correnti/…di echi di voci umane e d’animali/che un tempo accompagnarono/i nostri allegri passi. (Mi dorme in cuore).

La chiave di lettura di quest’opera, divisa in sei sezioni, la offre la lirica: Finché ci sono i vivi/ che piangono i loro morti,/ siamo certi che duri/ l’eternità. Quando cade l’oblio/sulle loro ceneri/ e non ci sono più lacrime/né memoria,/ quale possente spirito/ potrà richiamarli? Riportarli ai loro nomi?/ Ai dolori e alle gioie di una vita che fu? L’autore fa appello a se stesso e a tutti gli uomini a testimoniare la vita ed averne cura, nel conflitto permanente, sempre in divenire tra vita e morte, inizio e fine. La parola è il primo bene che la natura dona all’uomo per fermare il tempo e il suo potere annientante, per ridare nome e identità viva ai ricordi sedimentati nella memoria e strapparli all’oblio, in una fluida trasparenza, in un’epifania lucida, lapidaria del presente.

Scrivere è come mettersi in cammino, in un percorso di introspezione e di scoperta, per ritrovare se stesso e incontrare l’Altro, colto nella duplice dimensione di corpo e anima, ponendosi in vigile attesa, in cui il possente spirito evocato dall’autore si manifesti, perché la morte sia vinta: Quando ti metti in cammino,/ sulle spalle lo zaino,/ ti sorprende Dio(In cammino). Il poeta ci avverte: nel cammino c’è un piede, un ritmo (Camminanza). Come dire: misura e cadenza del verso sono in sintonia col moto delle cose. Nell’urgenza di questi momenti creativi usa spesso il verso esortativo all’operosità, all’impegno civile e non risparmia nemmeno se stesso e confessa sue manchevolezze, pur sapendo di essere stato sempre impegnato e fedele alla vita: Hai amato appena a metà la tua vita,/ che ne hai fatto dell’altra metà? (Metà della vita). Il “mestiere di vivere” si apprende nel pacificarsi con la propria fragilità esistenziale e con la caducità di ogni cosa e persino nell’accettare: l’amarezza del naufragare in vista della costa,/ del morire nelle acque dove nacque la bellezza (Sei precipitato nella vita). Poco niente o molto che fu la fiamma/sfavillante di paglia o di pura quercia (Se giungi al sentiero). Tra esultanza per la bellezza di essere nel mondo e il rammarico, per lo scacco sempre incombente del male, il testo lirico si fa elegia, sempre schivo di facili ottimismi come di ogni vittimismo consolatorio. Il rigore morale si permea a volte di epos civile e umano: Ha rughe profonde la terra/nei suoi fianchi/ma porta fiori di bianco splendore/ su steli che toccano il cielo, (La terra creata e ricreata), e diventa messaggio responsabile e coerente di grande attualità.

Domenico Gilio

 

La Sicilia con Vincenzo Fiaschitello! Arriva tra il grigiore della città in cui vivo, l'arancio degli agrumi di Sicilia e mi sembra di sentire il profumo dei fiori d’arancio. Sento quasi il vociare di ciurme di uomini intenti a fare la raccolta di agrumi e capirete che l'emozione accarezza il cuore ad una come me che tra gli agrumi c'è cresciuta. Scorgo subito dopo quel palmo di mano di chi quasi senza volto offre, chiede e resta in attesa di ricevere!
“FINCHÉ CI SONO I VIVI"
Struggente malinconia tra questi versi... domani cosa resterà di noi… quando nessuno ne avrà memoria, quando nessuno poserà un fiore o una candela su quel freddo marmo divenuto per sempre la nostra casa? Il tempo e le intemperie spegneranno l'eternità! Ad un certo punto della nostra vita più che di speranze incominciamo a vivere di ricordi e saranno i ricordi, l'amore per quei ricordi a non far spegnere l'eternità. Casualità... proprio oggi uno dei miei figli mi chiedeva dei suoi bisnonni che ha potuto conoscere tramite diversi ritratti che gelosamente custodisco. Mi sono commossa a parlare di loro, della mia quotidianità vissuta insieme e del bene immenso che a loro voglio… poi come se non bastasse ho parlato dei miei bisnonni che a mia volta ho conosciuto solo grazie ai racconti dei miei genitori... li ho riportati in vita accarezzando insieme a mio figlio le loro foto... sarò testarda ma sono convinta che così facendo l'eternità non potrà morire...
Complimenti Vincenzo per l'intensità di questi versi... continuiamo a scrivere… le nostre poesie insieme ai nostri ritratti domani sbiaditi, daranno voce alle nostre passate vite... domani… sì domani, quando magari non ci sarà un fiore… e la candela amorevolmente lasciata da qualcuno resterà per sempre spenta... domani...

Carmela Di Rosa

Sensazioni e riflessioni in questi versi di Vincenzo Fiaschitello. La Vita quotidianamente si accende e si spegne sotto i nostri sguardi che prima o poi si congederanno mentre il mondo continuerà e noi saremo null'altro che le parole e gli affetti che lasciamo; è proprio quest'amore, eterno motore dell'Universo, che mantiene il contatto tra i vivi e i morti. Eco di conchiglia che richiama il frangere del mare, i nostri cari scomparsi rimangono aggrappati all'anima, incollati al cuore e non c'è mano che li potrà staccare; tra vivi e morti il legame è inscindibile come non si può scindere l'ombra da un uomo che cammina ... è questa l'eternità? Di sicuro finché ci sarà Amore gli somiglierà ... Complimenti all'autore!

Nina Esposito

L'eternità permane solo fino a quando vi è il ricordo... I ricordi sono i fili che legano tra loro i vivi e i morti, sono realtà vissute, sono le radici dell'esistenza stessa. Complimenti!

Erica Gavazzi

 

I POETI SECONDO ME

I poeti secondo me sono bambini che giocano: come i bambini costruiscono un mondo. Sono formatori di mondo, direbbe Heidegger.
I poeti, prima d’esser poeti, devono vivere come fossero bambini: un poeta non può e non deve diventare adulto. Da adulti non si può più esser poeti perché viene a mancare qualcosa che per i poeti è fondamentale. Questo qualcosa è la psiche: vanno cercate nella psiche le cause che ci fanno sentire adulti o che ci fanno restar bambini. Ma un conto è guardare la psiche di un adulto e un conto è guardare la psiche di un bambino. La consistenza del soggetto oscilla tra le sponde di una vita doppia. Fra queste due condizioni dell’esistenza umana c’è di mezzo il coraggio. Il bambino non ha alcun timore di portare alla luce il materiale psichico che custodisce dentro di sé: il bambino, per definizione, è il soggetto che ha coraggio. Non dimentichiamoci che solamente ai bambini è riuscito di dire che il re è nudo. L’adulto questo coraggio non ce l’ha.
I poeti, per esser poeti, devono avere il coraggio di far vedere ciò che si ha dentro. Freud ha scritto che per la psicoanalisi i poeti sono alleati preziosi, in quanto essi sanno in genere una quantità di cose fra cielo e terra che il nostro sapere accademico neppure sospetta. L’adulto non ha scampo, se vuole utilizzare la psiche deve ritornare bambino. Ritrovare la fanciullezza a partire dal ricordo, per giungere a quella topica della psiche che è l’inconscio, ed è la topica che serve ai poeti. L’inconscio si sottrae a qualsiasi lettura, ma dal punto di vista delle immagini è molto generoso. Di immagini de-liranti ne offre tantissime, occorre che qualcuno le sappia apprezzare in senso ermeneutico, soprattutto quando si cerca di fare i conti col destino. A me è capitato di dedicare molto tempo alle riflessioni sul delirio, ma rimanendo aggrappato ad una sponda letteraria da quel delirio non mi sono più liberato, ed era esattamente quello che io volevo. Il delirio trae il suo nome da una metafora contadina, dall’atto del de-lirare, dell’oltrepassare la lira, la striscia di terreno compresa tra due solchi.
L’idea di uscire dal seminato potrebbe sembrare irragionevole, ma uscire fuori dell’ordinario è il modo migliore di rappresentare la sostanza psichica nel tentativo di venire a capo della sua complessità. Come ha suggerito Hillman con le metafore: Hillman non sacrifica l’inconscio, semplicemente lo propone in maniera diversa da Freud. Dalle metafore nasce la poesia: la poesia non può essere niente altro all’infuori che poesia. Quindi è la metafora della metafora che apre un mondo in cui qualcosa di assolutamente nuovo viene all’essere.
I poeti secondo me sono persone che meritano che si parli loro, anche quando sarebbe meglio tacere.

Antonino Muccio
(Presidente della Giuria della sesta edizione del Concorso
Libri di-versi in diversi libri” in memoria di Salvatore Di Pietro)

 

QUEST'OPERA È STATA SELEZIONATA
NEL CONCORSO LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI
IN RICORDO DI Franco CARUSO
EDIZIONE 2015-2016

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Vincenzo Fiaschitello
Se una notte d'estate
POESIE

2016, 8°, pp. 56
Libreria Editrice Urso
Collana ARABA FENICE n. 239
€ 10,00
ISBN 978-88-6954-071-4

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SE UNA NOTTE D’ESTATE

Se una notte d’estate
hai dormito in riva al mare,
porti ancora nell’ipogeo
della tua memoria il ricordo
del silenzio rumoroso
delle spumose onde, della luce
accesa dai sogni della luna,
dell’odoroso cielo stellato.
Era un mare di tutto,
di volti amati, di fiori colorati
d’immensità, che inondavano
il tuo cuore. Indicibile tenerezza
un pensiero ti ispirava:
quando l’anima resta vedova
del corpo, non si risposa
ma per sempre posa nella dolce
aria dell’infinito che strepito
non ha. Attorno rotea a un solo
capezzale, rammentando
la sua iniziale gioia nuziale.

Dopo la silloge “Se lo Spirito soffia dove vuole”, V. Fiaschitello pubblica questa scelta di 45 poesie che hanno un chiaro carattere memoriale: non è replica di ciò che è già vissuto ed espresso, è un ritorno nei luoghi amati, per ritrovare una nuova consistenza ontologica e offrire con la poesia un possibile mondo diverso e migliore.
Per il Poeta, ricco di cultura e di una sensibilità speciale, ogni contatto o urto con la realtà, vera o immaginaria, comporta “uno scatto spirituale di portata lirica”, che genera il Canto. Questo è il senso proprio della sua poesia, che aderisce al reale, canta affetti ed emozioni con versi a volte aspri, ma con melodia di suoni, con ritmo musicale. La nostalgia dei luoghi diventa conoscenza e rigenerazione.
L’Autore effettua il viaggio, in dialogo con la sua anima, per mettersi in sintonia con ciò che permane delle cose ed ha valore, oltre i mutamenti. Assume a compagni e testimoni gli esseri, che sembrano immuni dalla forza lesiva del tempo: “Ristanno nei tuoi sogni e sempre/alle tue spalle, mandorli e carrubi,/a salutare cieli e stelle che videro la tua infanzia”. La Sicilia si veste da sposa coi mandorli in fiore. I carrubi danno il sapore di questa terra. È questa “la radiosa gioia di istanti/suggellata dalla sete d’infinito”, che l’Autore ritrova esplorando la "foresta della memoria”.
E le parole dette o scritte diventano “simili a mele/rosse e profumate appese/ ancora all’albero della vita”.

Domenico Gilio

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QUEST'OPERA È STATA SELEZIONATA
NEL CONCORSO LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI
IN MEMORIA DI NUCCIO CARUSO
EDIZIONE 2014-2015

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copertina
Vincenzo Fiaschitello
Se lo spirito
soffia dove vuole
POESIE

2015, 8°, pp. 56
Collana ARABA FENICE n. 192

10,00acquista ISBN
9788869540226

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I versi di questa breve silloge nascono dalla consapevolezza che la poesia è indispensabile nel nostro vivere quotidiano e che essa contribuisce non poco ad addolcire la fatica del vivere. Parronchi scriveva che la parola poetica ha un potere salvifico “che dà certezza, incendia, oltrepassa la morte”. In alcune poesie “celebro” i luoghi compresi tra Scicli, Noto e Capo Passero, luoghi che sicuramente con gli attuali mezzi di trasporto oggi possono sembrare molto ristretti, ma che negli anni della mia fanciullezza costituivano distanze irraggiungibili. In altre mi imbatto in alcuni gravi problemi della società (lavoro, emigrazione, ecc.): qui mi limito a evidenziare il problema in cui si dibatte oggi la chiesa e cioè quello della scarsità delle vocazioni, per cui è costretta a ricorrere a “personale straniero”. La poesia “Novizie d’oltreoceano” riguarda proprio questo aspetto della vita della chiesa: l’abate di un monastero di Parma Padre Carini è stato destituito dalla sua carica per aver protetto delle suore filippine “perseguitate” ed espulse da un monastero romano. Dedico molti versi al tema della morte, “La morte (seconda) di Lazzaro”, del nulla, della fede, del silenzio, dell’ansia metafisica. Su tutto domina un profondo senso di malinconia che inibendo spesso il contatto con le cose della vita comune, si fa nostalgia. L’oscurità, le ombre, la notte sono presenti frequentemente forse perché richiamano meglio la meditazione, la solitudine e quindi contribuiscono ad eliminare i rapporti distraenti e in particolare ad entrare in relazione con gli aspetti non misurabili di un altrove. Di qui anche la nostalgia per i morti, visti anche in momenti della vita per i quali addirittura può nascere un istintivo senso di protezione “rovesciata” come nel caso de “Il ritratto” (della madre). Si sa che la poesia è materia indocile, ricca e sorprendente, soprattutto per chi la scrive. Pertanto se mi si chiede quali sono i momenti privilegiati che danno luogo alla produzione poetica, non mi è facile rispondere. Penso comunque che per chiunque scriva poesie, conti molto la cultura di fondo e una particolare sensibilità che fa percepire ogni contatto, ogni urto con la realtà vera o immaginaria come uno scatto spirituale di portata lirica, e poi tutto il “materiale” messo da parte nella memoria che d’improvviso si accende per assumere direzioni imprevedibili, anche per chi le vive.


VINCENZO FIASCHITELLO

copertina
SE LO SPIRITO SOFFIA DOVE VUOLE
a Mons. Corrado Contarina

La memoria amo degli agili giorni
della giovinezza che cedeva
profumi d’ideali come primavera
intorno intorno a sera
gli odori dei primi fiori
sui verdi prati solcati
dalle acque del limpido Tellaro.
Amo il ricordo di te
che lungamente hai percorso
gli infiniti vicoli dei pensieri
di schiere d’innumerevoli giovani
per averli sempre vicini alle tue cure.
Hai osato sperare che la terra
da te arata prendesse forma
e colore dal tuo cielo stellato.
Con struggente nostalgia del tempo
in cui ignoto e chiuso era il mio destino
ancora ti vedo scomparire
polverizzato nell’amore divino
quando mi insegnavi la preghiera
sull’altana dell’antico seminario
librata nell’aria arsa
della lunga estate netina.
Potevo certo contare su di te
cui torre era l’Eterno
vigore e linfa.
Approdo confortante per me
e per tutti i giovani da te
amati nel Signore.
Piegavi le ginocchia sui gradini dell’altare
mentre l’incenso l’aria bruciava,
aquile le nostre anime salivano verso cime
argentee di profondissima unità.
Sentivo che Cristo ti parlava,
quel Gesù che sa, eppure
ti interroga lungo la strada
declinante del mistero.
Non hai paura di incontrarLo
a tu per tu.

 I VIDEO RICORDO DI “LIBRI DI-VERSI IN DIVERSI LIBRI”
EDIZIONE 2014/2015 in ricordo di Nuccio Caruso

Benito Marziano, poeta e scrittore, nonché membro della Giuria del Concorso, presenta il poeta Vincenzo Fiascitello, di Roma, ma originario di Scicli (Rg) nella manifestazione conclusiva del Concorso, avente come oggetto la consegna della pubblicazione in omaggio di un libro diverso di proprie poesie a ciascun poeta selezionato.
Il poeta si è classificato in quella edizione all’ottavo posto.
Ci ritroviamo all’interno del Salone Eventi del Ristorante-Pizzeria “Rustico”, in Via S. Lucia, 52 ad Avola (Sr).

MILLENOVECENTOQUARANTA

Nascendo, non altro che insano
latte potesti offrirmi, madre che
tra mille paure t’asciugasti,
in quel preciso anno che divampò
la guerra per irrevocabile volere del Duce.
Non so che tipo di malanni
corsero sin d’allora nel mio sangue,
verrebbe voglia di chiedergli
di saldarmi il conto. Per tanti anni
li ho portati dentro, per felice sorte
senza gravi danni. Ormai non li temo più
come purtroppo accadeva in gioventù.
Le volte che m’ammalo, tranquillo
dalla manica l’asso calo; tenendolo
tra le mani mi rigiro il bugiardino
( lo leggo fino in fondo!) e inghiotto
a letto quel che il medico m’ha prescritto.
Febbricitanti ore in fuga presto metto,
sicuro di guarire con la cefixima
e il paracetamolo, ma non dimentico
il lansaprazolo per la pompa protonica
da sempre guasta, tutti rimedi allora
sconosciuti tranne il buon bicchiere
d’olio di ricino.

Video di Liliana Calabrese Urso, a perenne ricordo di quanti c'erano, nonché di tutti gli altri amici e poeti sparsi per il mondo, che non potevano esserci, ma anche di monito per quanti potevano esserci, e non ci furono.
Della serie “ACCADDE AD AVOLA IL 22 MARZO DEL 2015”
Vai alla nostra playlist di “Libri di-versi in diversi libri” per vedere gli altri filmati: https://www.youtube.com/playlist?list=PLzsmMXJh3TIPjVBUkjPpM59oom6zFBJnS

 

 

Collana ARABA FENICEacquista
La felicità alternata al dolore, la poesia come territorio privilegiato per le migliori e sincere evoluzioni che rinasce contro ogni male e delusione, con, non rara, la denuncia dell'illogicità del nostro tempo.

  1. Franco Caruso, Metti in valigia un’emozione, 1986, 8°, pp. 80 – Esaurito
  2. Franco Caruso, …E il tuo profumo inonda il domani, 1987, 8°, pp. 72 – Esaurito
  3. Franco Caruso, Se cerchi il mistero delle irraggiungibili meteore, 1988, 8°, pp. 55 – Esaurito
  4. Giovanni Stella, Miraggi, 1989, 16°, pp. 96 – Esaurito
  5. Antonio Caldarella, La luna sfogliata dal vento, 1991, 8°, pp. 56, ill.,  10,00 – ISBN 978-88-6954-196-4
  6. Giovanni Stella, Datteri verdi, 1991, 16°, pp. 86 – Esaurito
  7. Sebastiano Burgaretta, Diario del golfo, 1992, 16°, pp. 32 – Esaurito
  8. Giovanni Stella, Gusci di mandorle, 1993, 16°, pp. 48 – Esaurito
  9. Giovanni Stella, Cinquantesimo, 1998, 8°, pp. 16 – Esaurito
  10. Rosaria Cammisuli, Passa il vento, 1998, 8°, pp. 52, 7,00
  11. Salvatore Tiralongo, Passaggio eterno, 1999, 8°, pp. 8 – Esaurito
  12. Sebastiano Burgaretta, Mpizzu ri fuddia, 1999, 16°, pp. 32 – Esaurito
  13. Giovanni Stella, Lapilli, 1999, 16°, pp. 76, 7,00
  14. Alessandro Patti, Il pomeriggio, 1999, 8°, pp. 176, 15,49
  15. Maria Bugliarisi, Di questo mio essere, 2001, 8°, pp. 80 – Esaurito
  16. Corrado Di Filippa, Nei pensieri in sporadici sogni, 2000, 8°, pp. 48, ill., 7,00
  17. Corrado Tiralongo, Fissazzioni - Poesie dialettali, 2001, 8°, pp. 112, 8,00
  18. Sebastiano Burgaretta, Trame del Mediterraneo (con una nota di Silvana Grasso), 2003, 16°, pp. 64, 8,00
  19. Benito Marziano, Altri anni, 2006, 8°, pp. 64 – – Esaurito
  20. Antonio Caldarella, Detto fra noi, 2007, 8°, pp. 64 – Esaurito
  21. Carmela Monteleone, Schegge… di un copione ingabbiato, 2005, 8°, pp. 64, 8,50
  22. Angelo Rullini, Ai figli di Marte, 2006, 8°, pp. 54 – 8,00
  23. Enrico Camaggi, Tra lampo e tuono, 2006, 16°, pp. 64, 6,00
  24. Giuseppina Rossitto, Vita nei campi incolti e inariditi, 2006, pp. 80 – Esaurito
  25. Benito Marziano, Sisifu - Poesie siciliane, 2006, 8°, pp. 64 – ISBN 978-88-6954-104-9 – Esaurito
  26. Patrizia Tomba, Emozioni e ballate della nostalgia, 2006, pp. 80, 9,00
  27. Antonio Rametta, I miei primi passi nell'anima, 2007, 8°, pp. 96, 10,00
  28. Antonio Rametta, All'amore meno odiato, a un equilibrio ritrovato, 2007, 8°, pp. 104, 10,00
  29. Antonio Rametta, Concreto, 2007, 8°, pp. 128, 10,00
  30. Antonio Rametta, 16-02, 2007, 8°, pp. 96, 10,00
  31. Annina Rizza Scifo, È sera, 2007, 8°, pp. 56, 7,00
  32. Silvano Notari, I sorrisi del pensiero - Poesie, 2007, 8°, pp. 88, 10,00
  33. Linuccia Blanco, Imprinting, 2010, 8°, pp. 64, 10,00 – ISBN 978-88-96071-34-2
  34. Giusy Cancemi, Un po' di me attraverso il mare... (Poesie), 2009, 8°, pp. 56, – ISBN 978-88-96071-17-5 – Esaurito
  35. Soleamaro, Ogni volta che vorrai (Poesie), 2009, 8°, pp. 56 + CD – ISBN 978-88-96071-19-9 – Esaurito
  36. Antonino Causi, Versi in libertà, 2009, 8°, pp. 56, – 9,00 – ISBN 978-88-96071-20-5
  37. Angelo Rullini, L’autra facci, 2010, 8°, pp. 64, 10,00 – ISBN 978-88-96071-29-8
  38. Corrado Bono, La nuova alba, 2010, 16°, pp. 64, 10,00 – ISBN 978-88-96071-36-6
  39. Paola Liotta, Aretusea, 2011, 8°, pp. 88, 10,00 – ISBN 978-88-96071-40-3
  40. Sonia Alia, Le nostre esistenze, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-56-4
  41. Maria Teresa Asaro,I Sette Peccati Capitali - Perle filosofiche in versi, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 –ISBN 978-88-96071-57-1
  42. Giuseppina Boccaccio, Cuore mio, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-58-8
  43. Francesco Bologna, Petali sul pentagramma, 2012, 8°, pp. 56, 9,50– ISBN 978-88-96071-59-5
  44. Lucia Bonanni, Cerco l'infinito, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-60-1
  45. Corrado Cancemi, Il tempo si è fermato, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-61-8
  46. Giuseppe Cardella, Ti lodo e ti canto, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-62-5
  47. Sandra Carresi, L'ombra dell'anima, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-63-2
  48. Fabiola Colombo, Ho ancora una parola per te, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-64-
  49. Salvatore Di Pietro, Pensieri inversi, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-65-6
  50. Francesca Di Stefano, Gocce di..., 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-66-3
  51. Liborio Erba, Colui che scrive..., 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-67-0
  52. Anna Maria Folchini Stabile, Il nascondiglio dell'anima, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-68-7
  53. Cristina Gervaso, Mentre le stelle dormono, 2012, 8°, pp. 56, € 9,50 – ISBN 978-88-96071-69-4
  54. Davide Giannelli, Vivere d'amore, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-70-0
  55. Federico Guastella, Geroglifico, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-71
  56. Giuseppe Ingardia, Recondite armonie, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-72-4
  57. Emanuele Insinna, La magia dei sogni, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-73-1
  58. Mariagrazia Bellafiore, Scivola tra le dita la sabbia, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-74-8
  59. Laura La Sala, Sarò leone, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96075-75-5
  60. Cettina Lascia Cirinnà, Vibrazioni sconosciute, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-76-
  61. Veronica Lazzari, Veronicose - Poesie, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-77-9
  62. Cetta Lentinello, Grembo di versi, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-78-6
  63. Vanessa Leonardi, Versincorsa, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-79-3
  64. Manuela Magi, Deambulo sul sogno tuo, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-80-9
  65. Corrado Morale, Jauttri tempi, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-81-6
  66. Ada Neri, Penelope,,, il mio viaggio - dalla città dei Mille, mille pensieri, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-82-3
  67. Marianna Novara, Mediterraneo, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-83-0
  68. Giuseppe Pernagallo, L'eternità morirà prima del mio amore, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-84-7
  69. Domenico Setola, Intermittenze, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-85-4
  70. Valeria Spicuglia, Come rosa rossa, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-86-1
  71. Rita Stanzione, L’inchiostro è un fermento di macchie in cerca d’asilo, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-85-4
  72. Surano Paola, I giorni e le ore, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-88-5
  73. Maiello Fulvio, C’è un’isola nel mare senza tempo, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-89-2
  74. Turriziani Nadia, Vorrei urlare al mondo tutto, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-90-8
  75. Viotti Roberta, Eowyn, 2012, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-91-5
  76. Patrizia Andrich, Ho visto due cuori, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-97-7
  77. Giuseppina Boccaccio, Pensieri sopravvissuti - Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-98-4
  78. Tiziana Boccaccio, Vibrazioni del mondo - Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-99-1
  79. Lucia Bonanni, Il messaggio di un sogno - Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-49-6
  80. Adele Campagna, …Di me cosa sapete? - Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-50-2
  81. Giuseppe Cardella, Mezzu chilu di poesii - Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-96071-51-9
  82. Sandra Carresi, Le ali del pensiero - Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-00-5
  83. Paolo Caruso, I colori della speranza - Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-01-2
  84. Paolo Cillo, L’amore e la speranza - Poesie, 2013, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-02-9
  85. Fabiola Colombo, Quando osservo una foglia che cade da un albero – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-03-6
  86. Valentina Corbani, Dove tu sei – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-04-3
  87. Veronica Corradini, Orizzonte in frantumi – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-05-0
  88. Rosa D’Agostino, Brividi d’amore – Poesie, 2013, 8°. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-06-7
  89. Lucia Di Luciano, Ci sono giorni – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-07-4
  90. Carmela Di Rosa, I colori dei miei anni – Poesie, 2013, 8°, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-08-1
  91. Giovanni Catalano, Canti e cunti – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-09-8
  92. Anna Maria Folchini Stabile, A volte non parlo – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-10-4
  93. Maria Antonia Forte, Di sogno in sogno – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-11-1
  94. Giovanni Gangemi, Ricordati di me – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-12-8
  95. Domenico Giansiracusa, Il mio cuore – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-13-5
  96. Federico Guastella, Nuvole – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-14-2
  97. Giuseppe Ingardia, Volano gli anni senza mai ritorno – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-15-9
  98. Pompilio Ingrosso, Il vento e l’aquilone – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-16-6
  99. Cettina Lascia Cirinnà, Era il tempo della poesia (era il nostro tempo) – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-17-3
  100. Veronica Lazzari, Dizionario dei veronimi e dei contrari – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-18-0
  101. Anna Rita Lisco, Le voci di una conchiglia. Versi tra cielo e terra – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-19-7
  102. Maria Grazia Bellafiore, Emozioni – Poesie, 2013, 8°, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-20-3
  103. Davideadesso (Davide Bove), Verso il cielo – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-21-0
  104. Emanuele Lo Presti, Versi dei viali della vita, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-22-7
  105. Zaira Lorefice, Una stella per il tuo cielo – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-23-4
  106. Ada Neri, L’amuri si senti – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-24-1
  107. Ivana Orlando, Attimi di plastica – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-25-8
  108. Piazza Giovanni, Qui la filicità si fa puisia – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-26-5
  109. Francesca Sommantico, In un soffio di vita – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-27-2
  110. Loreta Salvatore, Poietica – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-28-9
  111. Raffaele Puccio, Arcobaleni – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-29-6
  112. Benedetta Sarrica, Spazio liquido – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-30-2
  113. Anna Scarpetta, Io sono solo un granello di sabbia – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-31-9
  114. Piero Simoni, Presenza – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-32-6
  115. Felice Serino, La luce grida – Poesie sparse (1980-2011), 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-33-3
  116. Maria Rita Scasciafratti, L’urlo dell’anima – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-34-9
  117. Ilary Tiralongo, Sogni di cenere – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-35-7
  118. Rita Stanzione, È a chiazze la mia bella stagione – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-36-4
  119. Gianni Terminiello, Destino di un poeta – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-37-1
  120. Gisella Toscano, L’altalena dei miei pensieri – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, 9,50 – ISBN 978-88-98381-38-8
  121. Paola Surano, La rosa in scatola – Poesie, 2013, 8°, pp. 56, € 9,50 – ISBN 978-88-98381-39-5
  122. Antonella Santoro, Nell’aria come vela – Poesie, 2013, 2013, 8°. pp. 56, € 9,50 – ISBN 978-88-98381-40-1
  123. Iolanda Alessi, Risvegli di memorie – Poesie, 2013, 8°, pp. 152, € 14,00 – ISBN 978-88-98381-41-8
  124. Emanuele Albanese, Il mondo che vorrei. Poesie? ...Forse no!, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00, ISBN 978-88-98381-47-0
  125. Patrizia Andrich, Tra le ortiche un papavero – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-48-7
  126. Sebinella Bianca, La melodia perfetta - Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-49-4
  127. Margherita Bianco, E finalmente la felicità – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-50-0
  128. Kevin Alex Bisinella, Sentire ancora una volta il sentimento – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-51-7
  129. Giuseppina Boccaccio, Poter sognare, ancora – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-52-4
  130. Loredana Borghetto, Anch'io sento quel canto – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-53-1
  131. Maria Grazia Cavallaro, Respiro l'immenso – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-54-8
  132. Paolo Cillo, Viaggia con me – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-55-5
  133. Mina D'Agostino, La parola è il mio dono – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-56-2
  134. Rosa D'Agostino, Cuore vagabondo – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-57-9
  135. Giorgio Della Luna, Diverso è uguale – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-58-6
  136. Salvatore Di Maria, Un battito d'ali – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-59-3
  137. Carmela Di Rosa, Amo la vita, l'amo così com'è – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-60-9
  138. Maximiliano Di Santo, Exit - Uscite di emergenza – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-61-6
  139. Catello Di Somma, Coi vostri occhi, nella vostra anima – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-62-3
  140. Nina Esposito, D'un tale amor si può anche morire – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-63-0
  141. Nadia Felicetti, Così sono io – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-64-7
  142. Maria Antonia Forte, La mia poesia che canta – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-65-4
  143. Sabrina Ghiringhelli, Il farsi d'oro del tempo rubato – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-66-1
  144. Francesco Giuliano, M'accorsi d'amarti – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-67-8
  145. Federico Guastella, Tu, mio giorno e mia notte – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-68-5
  146. Giuseppe Ingardia, Tra versi dolci e pungenti roveti – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-69-2
  147. Laura La Sala, Arsure di vita – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-70-8
  148. Cettina Lascia Cirinnà, Fiamme ardenti – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-71-5
  149. Yuleisy Cruz Lezcano, Diario di una ipocrita – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-72-2
  150. Rosalia Maria Lo Bue, Chi sono e chi voglio essere – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-73-9
  151.  Carmelo Loddo, Nelle briciole dei miei giorni – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-74-6
  152.  Gianni Martinetti, Tra presente e passato – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-75-3
  153.  Andreina Massi, Io mare –Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-76-0
  154.  Maria Mele, Ieri oggi e domani – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-77-7
  155.  Salvatrice Motta. Le rime della vita – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-78-4
  156.  Alberico Paglia, Durano in eterno le mie canzoni – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-79-1
  157.  Giovanni Parentignoti, Davanti all’uditorio colpa ha parola – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-80-7
  158.  Franco Picini, Lì dove la vita gioca ai dadi ruzzola anche il mio destino – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-81-4
  159.  Denise Pietrella, Frammenti di me – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-82-1
  160.  Bianca Pistorio, Come cerchi incrociati – Poesie e filastrocche, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-83-8
  161.  Raffaele Puccio, Rose d’amore – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-84-5
  162.  Maria Chiara Quartu, Raggiungevamo il cielo sognando quel domani – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-85-2
  163.  Federica Ribis, Infinite giravolte fra i mari fluttuanti – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-86-9
  164.  Stefania Scarale, Davanti a me solo maschere e pantomime – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-87-6
  165.  Marco Scarpulla, Titolo a piacere – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-88-3
  166.  Felice Serino, Gli anni ci diranno – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-89-0
  167.  Carlo Sorgia, Dove il sole incontra il mare – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-90-6
  168.  Antonella Tissot, Frammenti di passato e di presente – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-91-3
  169.  Davide Toffoli, Invisibili come sassi – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-90-0
  170. Sebastian Cortese, Come un bambino pieno di lacrime e amore – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-94-4
  171. Corrado Bono, Tra cespugli e fanghiglia si leva il canto… – Poesie, 2014, 16°, pp. 56, € 8,00 – ISBN 978-88-98381-95-1
  172. Carmelo Sessa, Baciato dalla Luna – Poesie, 2014, 8°, pp. 56, , € 10,00 – ISBN 978-88-98381-96-8
  173.  Patrizia Andrich, Sono un’anima in viaggio – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-003-5
  174.  Sebastiano Artale, Che bellu stu cantu ri sti puisii, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-004-2
  175.  Berta Biagini, Sfogliando pagine di vita – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-005-9
  176.  Loredana Borghetto, Vite in cammino – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-006-6
  177.  Veronica Bravato, Vorrei… – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-007-3
  178.  Anna Campisi, La mia verità – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-008-0
  179.  Corrado Cancemi, Ti parlo, poesia – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-009-7
  180.  Maria Grazia Cavallaro, Souvenir d’amore – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-010-3
  181.  Anna Maria Chiapparo, Il mio canto – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-011-0
  182.  Paolo Cillo, Giochi di parole di un umile custode della vita – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-012-7
  183.  Salvatore (detto “Turi”) Coffa, Picchì scrivu – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-013-4
  184.  Mario Dainese, Vorrei… Oh, come vorrei… – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-014-1
  185.  Natascia Deambrogio, Evocando suoni e parole provenienti dal cuore – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-015-8
  186.  Salvatore Di Maria, Angeli smarriti – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-016-5
  187.  Carmela Di Rosa, Ora ho la vita da raccontare – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-017-2
  188.  Giuseppe Eroe, Insieme a te – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-018-9
  189.  Nina Esposito, Voglia di primavera – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-019-6
  190.  Nadia Felicetti, Lontano dalla mente e vicino al battito – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-020-2
  191.  Fabrizio Fergnani, Tempo (che scorre…) – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-021-9
  192.  Vincenzo Fiaschitello, Se lo spirito soffia dove vuole – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-022-6
  193.  Paolo Fichera, Effimera emozione – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-023-3
  194.  Maria Antonia Forte, Fluttuo così sulla linea del mio tempo – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-024-0
  195.  Francesco Giuliano, Quando bellezza m’appare – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-025-7
  196.  Pietro Vizzini, Sono le parole – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-049-3
  197.  Federico Guastella, Almanacco – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-026-4
  198.  Santina Gullotto, Il buio e la luce – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-027-1
  199.  Cettina Lascia Cirinnà, Innocenti evasioni – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-028-8
  200.  Yuleisy Cruz Lezcano, Piccoli fermioni d’amore – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-029-5
  201.  Rosalia Maria Lo Bue, Dedicato al tempo – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-030-1
  202.  Stefano Magro, Dedicato al tempo – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-031-8
  203.  Damiano Martorelli, Sulle ali del vento – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-032-5
  204.  Andreina Massi, Sa di sale – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-033-2
  205.  Rita Morfeo, Emozioni – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-034-9
  206.  Salvatrice Motta, Vita nella vita – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-035-6
  207.  Antonella Nastasi, Acciacchi di una trentenne – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-036-3
  208.  Bianca Pistorio, Microcosmo – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-037-0
  209.  Floriana Porta, L’acqua non parla – Poesie e haiku, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-038-7
  210.  Raffaele Puccio, Cerchi nell’acqua – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-039-4
  211.  Anna Scarpetta, Sognando la grande Amazzonia – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-040-0
  212.  Marco Scarpulla, Ritenzione onirica – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-041-7
  213.  Felice Serino, Nel perdurare la lice – Poesie sparse (1978-2014), 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-042-4
  214.  M. Lorena Settineri, Dono meraviglioso – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-043-1
  215.  Carlo Sorgia, Mentre l’anima vibra – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-044-8
  216.  Ivone Stragliotto, Amor, che ovunque sei – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-045-5
  217.  Marianinfa Terranova, Srotolare la mia anima – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-046-2
  218.  Davide Toffoli, Ogni foto che resta. Camminatore e camminamenti – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-047-9
  219. Antonio Vecchio, Echi del cuore – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-048-6
  220. Corrado Calafiore, Miraggio di gioia – Poesie, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-050-9
  221. Stefania Scarale, Poesie d'amore, forse, 2015, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-052-3
  222. Corrado Insolia, Scarti – Poesie, 2015, 8°, pp. 82, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-053-0
  223. Sebastiano Artale, Quella che rimane sei tu poesia – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-054-7
  224. Aurora Augello, Sassi come pugni – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-055-4
  225. Maria Nunzia Ciccarone, Le vele dell’anima – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-056-1
  226. Paolo Cillo, Mi sono messo a scrivere – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-057-8
  227. Salvatore (detto “Turi”) Coffa, Turi Coffa u cantastorii – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-058-5
  228. Fabiola Colombo, Presente – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-059-2
  229. Umberto Confalonieri, È gioia anche per voi – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-060-8
  230. Sebastiano Cugno, Confini del tempo – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-061-5
  231. Simone Cumbo, Lasciateci ai nostri sogni – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-063-9
  232. Mario De Rosa, Il filo che anche al buio ti guida – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-064-6
  233. Natascia Deambrogio, La vera me – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-065-3
  234. Giorgio Della Luna, Pioggia di miele – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-066-0
  235. Carmela Di Rosa, Ti prenderò… … Mi prenderai per mano – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-067-7
  236. Giuseppe Eroe, Questo sogno l’ho già visto, lo sto vivendo – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-068-4
  237. Nina Esposito, Tra oggi e ieri – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-069-1
  238. Nadia Felicetti, Cercando … mentre io ammiro il cielo – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-070-7
  239. Vincenzo Fiaschitello, Se una notte d’estate – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-071-4
  240. Erica Gavazzi, Come foglia al vento – Poesie e Tilljód, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-072-
  241. Luisa Gentile, Ricordi e dolci sensazioni – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-073-8
  242. Francesco Giuliano, Ragione e sentimento – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-074-5
  243. Federico Guastella, Anima mia – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-075-2
  244. Emanuele Insinna, La vera libertà nella poesia – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-076-9
  245. Cettina Lascia Cirinnà, Il lago e la sua poesia – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-077-6
  246. Lia Lo Bue, Battiti di ciglia – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-078-3
  247. Damiano Martorelli, Il vento della memoria – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-079-0
  248. Giuseppe Mazzarella, La terra mia – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-080-6
  249. Maria Mele, Poesia è - Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 - ISBN 978-88-6954-081-3
  250. Emilia Merenda, Diversamente poeta – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-082-0
  251. Alessia Modica, Nel qui e ora – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-083-7
  252. Rita Morfeo, Amor che t’amo – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-084-4
  253. Salvatrice Motta, Eccomi – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-085-1
  254. Paola Nateri, Sottovoce – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-086-8
  255. Alessandra Nateri Sangiovanni, Fèrula – Poesie ottobre 2014 – giugno 2015, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-087-5
  256. Cristina Picciolini, La vita che ancora a me guarda e ancora mi ispira – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-088-2
  257. Sebastianomattia Rossitto, Vittima del finito in quest’oceano infinito – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-089-9
  258. Antonella Santoro, Pensami, ricordami, vedimi – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-090-5
  259. Felice Serino, Dell’indicibile essenza noi sostanza e pienezza – Poesie sparse 2002-2015, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-091-2
  260. Lorena Settineri, … Tenta ancora la mia penna a tatuare la mia anima – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-092-9
  261. Martina Silvestri, … Per ritrovarsi fragili e forti – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-093-6
  262. Carlo Sorgia, Oltre la vetrata – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-094-3
  263. Teo Spigno Pittaluga, Ti do una pagina del mio tempo: so che saprai leggerla – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-095-0
  264. Marianinfa Terranova, Bussole per questo transitare – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-096-7
  265. Cristina Vascon, È la luna che bussa alla porta – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-097-4
  266. Maria Pia Vido, Incanto – Poesie, 2016, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-098-1
  267. Francesco Basile, Per sempre un ricordo di vita – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-112-4 268)                 
  268. Corrado Carbè, Io sono lì sospeso tra nuvole, sogno e vento – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-113-1
  269.  Simona Carboni, L'incantavanzi – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-114-8     
  270. Paolo Cillo, E alla fine sei arrivata tu – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-115-5
  271. Paola Ciurcina, Tra il Tempo e l’eterno – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-116-2
  272. Salvatore (detto “Turi”) Coffa, In dialettu avulisi scrivu e ricu – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-117-9
  273. Carmela Di Rosa, È tempo... Che tempo! – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-118-6
  274. Nadia Felicetti , Coscienza e cuore – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-119-3
  275. Fabrizio Fergnani, Intrecci. Bello esserci! – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-120-9
  276. Vincenzo Fiaschitello, Finché ci sono i vivi – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-121-6
  277. Alexandra Firita, La mia poesia viene da lontano – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-122-3
  278.  Maria Antonia Forte, Sul ciglio di un pensiero – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-123-0
  279. Simona Forte, Nella brevità della notte che s’infrange – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-124-7
  280. Antonina Fronte, Grazie a te Universo – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-125-4
  281. Erica Gavazzi, Di realtà sognanti e rivali – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-126-1
  282. Francesco Giuliano, Voglio lasciare traccia – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-127-8
  283. Federico Guastella, Segni – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-128-5
  284.  Grazia La Gatta, Ricordi e pensieri a nuovo – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-129-2
  285. Laura La Sala, Poesie del cuore – Poesie senza tempo, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-130-8
  286. Cettina Lascia Cirinnà, L’arte della sopravvivenza – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-131-5
  287. Gianluca Macelloni, Non chiamatele poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-132-2
  288. Pietro Moceo, Voglia di libertà – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-133-9
  289. Nateri Sangiovanni Alessandra, Argento – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-134-6
  290. Mimma Raspanti, Lussureggia il silenzio – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-135-3
  291. Antonella Santoro, Sensazioni – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-136-0
  292. Anna Scarpetta, Nella competizione globale – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-137-7
  293. Marco Scarpulla, La quinta stagione che mi governa – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-138-4
  294. Felice Serino, Ad altezze segrete – Poesie sparse – 2002-2016, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-139-1
  295. Lorena M. Settineri, Nei rintocchi della sera – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-140-7
  296. Carlo Sorgia, Malia mi assale – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-141-4
  297. Rita Stanzione, Di ogni sfumatura – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-142-1
  298. Marianinfa Terranova, Bussole per questo transitare – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-143-8
  299. Cristina Vascon, RitornoAi Colli Euganei e un po’ più in làPoesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-144-5
  300. Mia Pia Vido, Continuo presente – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-145-2
  301. Miriam Vinci, È in questa nudità che vorrei vestiti di poesia – Poesie, 2017, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-146-9
  302. Imma Aldi, Che la bellezza ti nutra il cuore – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-152-0
  303. Stefano Artuso, Scrivere poesie – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-153-7
  304. Assunta Isabella Basile, Oltre ogni confine – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-154-4
  305. Francesco Biolcati, In questo deserto di apatia – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-155-1
  306. Giuseppe Blando, Nel caleidoscopio della mia esistenza – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-156-8
  307. Simona Carboni, Donne di maestrale – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-157-5
  308. Alexandru Cazacu, Adesso dove sei adesso dove vai – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-158-2
  309. Paolo Cillo, Finché ci sarò – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-159-9
  310. Paola Ciurcina, Ho creduto che il tempo – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-160-5
  311. Salvatore (detto “Turi”) Coffa, Nummuru unu – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-161-2
  312. Simone Cumbo, Alla riscossa! – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-162-9
  313. Alessia Dell’Albani, Voglia di... sempre ricordare – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-163-6
  314. Giuseppina Di Leo, Navigo nelle parole – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-164-3
  315. Giuseppe Eroe, Passaggi di vita – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-165-0
  316. Vincenzo Fiaschitello, Si sgomitola la vita – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-166-7
  317. Erica Gavazzi, Dipingo di vita il mio stupore – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-167-4
  318. Francesco Giuliano, Tra albori e crepuscoli – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-168-1
  319. Federico Guastella, Ritmi – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-169-8
  320. Grazia La Gatta, Affrontando, ogni dì, la vita – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-170-4
  321. Cettina Lascia Cirinnà, Dell'amore e dintorni – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-171-1
  322. Gianluca Macelloni, Io non so cantare. É per questo che canto – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-172-8
  323. Luigi Mollo, Le parole della nostra vita – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-173-5
  324. Liliana Moreal, Diversamente...? – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-174-2
  325. Salvatrice Motta, Il mio mondo – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-175-9
  326. Alessia Modica, Filò – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-176-6
  327. Paola Nateri, Sussurri – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-177-3
  328. Alessandra Nateri Sangiovanni, Germogli – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-178-0
  329. Maria Niculescu, Un'impronta per l'anima che sente – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-179-7
  330. Diana Olteanu, Saremo poeti e muse per l'eternità – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-180-3
  331. Danila Oppio, Quando tramonta il sole – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-181-0
  332. Anna Parillo, Ali d’amore – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-182-7
  333. Anna Scarpetta, La follia dell'uomo nel mondo – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-183-4
  334. Agostino Secondino, Oltre il calice dell'anima – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-184-1
  335. Felice Serino, Dove palpita il mio sogno – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-185-8
  336. Enza Spagnolo, Essenze di Sicilia – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-186-5
  337. Elena Spataru, Slego il cuore – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-187-2
  338. Cristina Vascon, Nell’anfora del cuore – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 – ISBN 978-88-6954-188-9
  339. Carlo Sorgia, Ponticello in legno – Poesie, 2018, 8°, pp. 56, € 10,00 –ISBN 978-88-6954-191-9
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