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Giovedì, 1 Maggio 2025 16:08 Grazie per aver visitato questo spazio dedicato a URLA LA TUA OPINIONE. Qui puoi lasciare la tua riflessione. |
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Nome | Riflessioni con eventuali Commenti | ||||||||
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Siamo arrivati al capolinea
Possiamo scegliere se scendere o no? Si, lo possiamo,. ma in un caso o nell’altro il risultato sarà lo stesso: se scendiamo dovremo aspettare un altro mezzo di trasporto per ricominciare il giro; se non scendiamo rifaremo lo stesso giro di prima e ci ritroveremo sempre alla stesso punto di partenza. Allora non scendiamo e, come stanno facendo tutti gli italiani, ignoriamo semplicemente il dilemma e speriamo che la Provvidenza decida per noi, esseri ignoranti e poco coraggiosi. Ma la Provvidenza ha molto altro cui pensare e non può provvedere ai capricci di un popolo decadente e decaduto come il nostro ed eccoci nudi ad affrontare le evenienze senza alcun paracadute. Fuori dalle metafore sembra ormai dimostrato che mai come oggi il Bel Paese si è è trovato ad un livello così basso di coesione e di giustizia sociale-. Tutti rubano a cominciare dai componenti la classe politica che con il loro comportamento coprono e incoraggiano le ruberie diffusissime in ogni strato della società. Berlusconi, vessillifero e inventore del sistema, sembra voglia ritirarsi nei suoi paradisi dorati, ma ormai il danno è fatto e ci sono milioni di italiani pronti a raccogliere la sua bandiera, convinti che il tornaconto personale sia l’unico scopo lecito della loro attività. L’attuale classe politica, ivi compresi gli apparati burocratici dei partiti politici e i loro fiancheggiatori, sembrano essere sordi alle richieste ingenue della popolazione che l’ha votata e, giudice di sé stessa, si assolve da ogni peccato. Sta in una ridotta che assomiglia sempre più al fortino nel deserto dei Tartari dove no arriva mai un’aggressione vera. Cosa fanno gli italiani? Leggono i giornali e si indignano, guardano la TV e si indignano, non tutte le Tv per la verità, perché in alcune reti trovano tuttora il narcotico che li fa sprofondare in uno stato di incosciente e beato dormiveglia. Non sono capaci di alcuna reazione e tutto ciò che mettono in campo non è altro che una lamentazione affidata allo sproloquiare di un guitto che parla di tutto senza sapere niente e che ha fortuna perché è la fotografia di gran parte degli italiani: uomini e donne che guardano a sé stessi e nulla sono disposti a sacrificare sull’altare della collettività nazionale. Mai come oggi si rivela azzeccato il detto che gli italiani sono individualisti e nessuno capisce che il suo simile possa avere dei bisogni autonomi che limitino in qualche modo i propri. Personalmente mi ritengo un ottimista perché cerco sempre di vedere in ogni fatto negativo o sgradevole un suo risvolto positivo e quasi sempre lo trovo ma, stavolta, non ci riesco proprio. Sono così costretto a declamare una orazione funebre per un paese che potrebbe essere il più bello al mondo ma che si è ridotto, purtroppo, ad invidiare i paesi del terzo mondo, molto più vivibili di questa nostra povera Italia. Fulvio Maiello Trento- 26 ottobre 2012 |
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Un sogno
Oggi mi sono svegliato dopo avere fatto un sogno agitato e brutto. I nostri attuali politici erano appollaiati, come rapaci dal becco ricurvo, sui rami degli alberi in una radura di un bosco. Al centro, in una radura erbosa, c’ero io inerme, esposto senza difese, agli sguardi famelici dei pennuti. Un attimo di sollievo alle mie paure lo ha dato il fatto che i rapaci, prima di precipitarsi a strappare lembi delle mie carni, si sono azzuffati tra di loro e nessuno riusciva a prevalere. Ho pensato che quei rapaci erano Berlusconi, Casini, Fini, Bersani, Vendola, Di Pietro, Grillo, Maroni e tutta una schiera di corvi e altri pennuti simili e la vittima non ero io ma tutto il popolo italiano. Tradotto nella realtà politica di oggi mi sembra che tutti stiano facendo melina, così come i rapaci del mio sogno, in attesa delle mosse dell’avversario. Se mi fosse concesso, ma credo che lo sia, vorrei dire la mia come cittadino italiano che ama il suo paese. Il signor Berlusconi, che conosce bene le regole della pubblicità, palese e occulta, si guarda bene dell’annunciare la sua discesa in campo alle prossime elezioni. Credo che se i sondaggi non gli garantiscano almeno il 40% dei sondaggi non scioglierà la riserva e i sondaggi lo danno al momento intorno al 20%. Il cavaliere, con i suoi comportamenti pubblici e privati ha segato il ramo su cui era appollaiato e vedo,per lui, molto dura e improbabile la risalita della china. Messa da parte la destra proviamo a spostare l’attenzione sulla sinistra, probabile vincitrice della competizione elettorale. Assiso sul trono del partito maggiore troviamo Bersani che manifesta confusione mentale. Non capisco perché si ostina a cercare l’alleanza con il centro di Casini, riedizione della vecchia DC, mandando a monte gli alleati più vicini alla sinistra come L’Italia dei valori di Di Pietro e la SEL di Vendola. Vuole o no rendersi conto che la vittoria può ottenerla anche con il Porcellum? Alle ultime elezioni, se non ricordo male, la vittoria arrivò alla destra per un pugno di voti di maggioranza. Stia pure tranquillo che ciò che non è riuscito con le armi della competizione politica tradizionale è garantito dai Bunga-bunga dell’ ex-premier e dai suoi molti vizi privati pubblici che gli italiani ormai conoscono fin troppo bene. Fulvio Maiello -13 settembre 2012 |
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Una preghiera rivolta ai media (tv e giornali)
Non è tra i miei intenti il desiderio di influire in alcun modo sulla programmazione dei servizi di esclusiva pertinenza delle varie redazioni –per la verità all’uomo della strada sorge spesso il dubbio che le redazioni seguono solo la direzione scelta dall’editore oppure, nel caso di un servizio pubblico come la Rai/Tv,dai dirigenti di rete che obbediscono solo ai partiti di riferimento- ma una osservazione sorge spontanea: L’Italia è una nazione di oltre 60 milioni di abitanti dei quali la maggioranza- diciamo il 90/95% ?-non possiede azioni o titoli di alcuna specie nazionali o esteri che richiedano una attenzione giornaliera all’andamento delle borse. Perché allora, alla fine di ogni telegiornale e su tutti i giornali viene dato grande spazio ai listini di borsa e all’andamento dei mercati? Saranno interessati i banchieri, i finanzieri. gli speculatori e i grandi capitalisti, in tutto alcune centinaia di soggetti privati e pubblici perché il resto dei cittadini ha altro a cui pensare. Senza spirito polemico, ma con estrema fermezza, vorrei ricordare ai responsabili dei palinsesti che la gente comune vorrebbe che si parlasse di più e meglio dei problemi giornalieri delle famiglie e dei giovani di questo paese. Stiamo abbandonando al loro destino interi pezzi del nostro paese- vedi la Sardegna ultima arrivata e la Sicilia ormai da anni abbandonata alla mafia, poi vengono la Calabria e tutte le altre regioni a seguire, mentre nella pianura padana c’è chi si lamenta che tutte le risorse dello stato vanno al meridione anziché finire nelle tasche dei vari obelix padani e dobbiamo tutti interessarci, invece, dell’andamento delle borse. Ma tutto ciò vi sembra logico o utile? A me parere no e mi piacerebbe che i miei concittadini si esprimessero in qualsiasi forma, telefono, e-mail o anche nelle piazze per dire la loro. Ricordo a tutti che, almeno a parole. la sovranità spetta al popolo e non a questa classe politica che esercita ormai una vera dittatura al posto della democrazia che ci vuole contrabbandare. |
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La crisi industriale
Da uomo della strada faccio alcune considerazioni: se un ministro della Repubblica dichiara pubblicamente di essere pessimista circa la soluzione di una crisi come quella dell’Alcoa in Sardegna e motiva il suo pessimismo con lo scarso interesse degli investitori finanziari sulla produzione dell’alluminio nel nostro paese, mi viene subito il sospetto che lo stesso pessimismo riguarda anche la crisi del carbone e tutto il comparto delle attività estrattive e manifatturiere. Il nostro governo dichiara, in tal modo, di essere in attesa degli imput della finanza per programmare la sua attività. Da quando esistono le società compito degli amministratori pubblici, e il governo e il parlamento hanno il solo compito di organizzare le risorse per favorire la crescita economica e il benessere dei loro amministrati, è quello di cercare queste risorse al fine di finanziare le attività strategiche del paese che, nel nostro caso, sono poche: l’approvvigionamento di fonti energetiche. Lo sfruttamento delle risorse locali e la difesa dalle speculazioni esterne. Per il primo problema la soluzione ottimale è senza dubbio la diversificazione dei fornitori, al fine di sfruttare appieno le regole della concorrenza e del mercato libero: in altre parole basta ai cartelli e ai prezzi bloccati. In questo credo che nessuno abbia del dubbi sulla efficacia della politica. Per il secondo, riconosciuto lo stato di degrado della ricerca e sfruttamento delle risorse locali, quali l’abbandono delle attività estrattive e la scarsa attenzione per la produzione di energia,occorre ripensare seriamente ad una politica di approvvigionamento di materie prime ed energia che siano quanto più possibile autonome e meno soggette ai capricci di poteri economici esterni. Per quanto riguarda la difesa dalle speculazioni esterne al nostro sistema non potremo mai avere l’efficacia necessaria con l’attuale governo che difende solo le regole della finanza internazionale e non le esigenze nazionali. Cosa farei io se fossi al posto dell’attuale Presidente del Consiglio? La mia ricetta è facile da esprimere ma difficile da realizzare: Ammettiamo tutti che in Italia esiste una distribuzione della ricchezza ingiusta, la quale fa si che chi è ricco lo diventa ogni giorno di più e chi è povero precipita sempre più nel baratro della disperazione. Bene, allora chiamerei i ricchi, che possiamo identificare negli investitori, sopra ricordati per le dichiarazioni del nostro ineffabile ministro, a dare il loro contributo, sotto forma di una tassa patrimoniale importante, commisurata alla entità della fortuna accumulata, da destinare esclusivamente alla ripresa e incentivazione delle attività produttive prima indicate come strategiche per il nostro paese. Se ,come investitori, i grandi capitalisti non sono interessati al bene del paese ma guardano solo al loro profitto, come cittadini debbono rispettare le regole loro imposte e, in caso contrario, sono sempre liberi di emigrare ed andare a vivere alle Bahamas, liberando la nostra casa dalla loro ingombrante presenza e dai cattivi odori che vi lasciano. Fulvio Maiello |
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Avola, lì 02 Agosto 2012
OGGETTO: Penuria di acqua potabile in cortile Avveduto. SIGNOR PREFETTO DI SIRACUSA Il sottoscritto Alessandro Buscemi, nato a Noto (Sr) il 02/10/1968, residente in Avola (Sr), Cortile Avveduto, 30, coniuge di Gabriella Caruso, nata a Noto (Sr) il 14/10/1968. PREMESSO CHE la concessione relativa alla fornitura di acqua potabile è stata accordata alla moglie. PREMESSO CHE dal 2005, anno in cui si è trasferito nell’abitazione di cortile Avveduto, 30, ha ripetutamente segnalato, verbalmente e per iscritto, alle precedenti Amministrazioni il fatto che, differentemente da molti altri cittadini, ha sempre ricevuto il servizio relativo all’erogazione dell’acqua potabile in modo parziale, ma lo ha sempre pagato come se lo avesse ricevuto in modo completo. PREMESSO CHE a causa della penuria di acqua, quotidianamente è costretto a considerare il rischio di uno svuotamento delle vasche e che diverse volte, da quando si è trasferito nell’abitazione di cortile Avveduto, 30, ha dovuto fronteggiare le difficoltà causate dall’esaurimento della insufficiente quantità di acqua giunta nei serbatoi. PREMESSO CHE nonostante il verbale invito ricevuto da parte di chi pensa di risolvere un problema utilizzando facili scorciatoie, le quali si rivelano inesorabilmente gravi disagi per altre persone, il sottoscritto, ritenendo illegale la soluzione proposta da alcuni tecnici e amministratori, sin dal giorno in cui si è trasferito nella casa sita nel cortile Avveduto, 30, in Avola (Sr), non ha mai installato un motore allo scopo di facilitare l’affluenza di acqua nelle vasche, anche se purtroppo nel vicinato, così come in quasi tutte le famiglie avolesi, con una tacita autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale, serenamente, si è sempre fatto un uso quotidiano di motori che riducono notevolmente la possibilità di accesso dell’acqua erogata dal Comune all’interno dei serbatoi sistemati in immobili sprovvisti di strumenti ritenuti illegali dalla stessa Amministrazione comunale. PREMESSO CHE indubbiamente all’interno del paese di Avola (Sr) si utilizza impropriamente l’acqua destinata ad un uso domestico, con il triste paradosso che qualcuno, indisturbato, riesce a pagare un servizio goduto più di altri ad un prezzo uguale a quello preteso dal cittadino corretto che spesso è costretto, per un disservizio, a lavarsi con l’acqua minerale. PREMESSO CHE ad Avola non esistono contatori funzionanti, coscienti del fatto che l’acqua è un bene prezioso di cui tutti i cittadini hanno il diritto di godere in uguale misura o quanto meno pagando il servizio in relazione al consumo, non si può assolutamente tollerare un tacito consenso, a volte anche verbale, ma mai per iscritto, di coloro che, autorizzando l’installazione di un motorino utile a portare una quantità maggiore di acqua potabile nelle vasche, pensano di soddisfare l’esigenza del cittadino con palliativi che offrono un’effimera e selvaggia soluzione del problema, causando svantaggi non indifferenti ad altri utenti che credono ancora in un’azione civile e legale che dovrebbe essere normale in uno Stato di diritto. PREMESSO CHE il cittadino dotato di senso civico e rispettoso delle leggi, spesso gode di un servizio parziale pagandolo per intero, costretto ad affidarsi al buon senso del vicino che indisturbato utilizza un motorino sistemato a volte all’interno della propria abitazione, altre volte anche all’esterno, installato, col tacito consenso degli addetti ai lavori, sottraendo spesso acqua a chi si sforza di assumere un atteggiamento corretto, il sottoscritto non attribuisce nessuna colpa a chi autorizzato tacitamente o verbalmente, per necessità, ha deciso di fare uso illegalmente di un motorino utile a garantire la giusta quantità di acqua indispensabile per una dignitosa conduzione di vita e addirittura per la sopravvivenza dell’essere umano. PREMESSO CHE il sindaco , nonostante gli impegni assunti con i cittadini durante la sua campagna elettorale, promettendo il ripristino della legalità nel paese di Avola, nonché la massima disponibilità ad ascoltare le esigenze dei cittadini e a trovare le giuste soluzioni ai problemi, non solo non ha ancora risolto un problema grave come la penuria di acqua potabile all’interno dell’abitazione del sottoscritto, ma, limitandosi ad affermare che ad Avola il problema dell’acqua si vive come se ci trovassimo nel Far West, nonché a garantire un suo intervento allo scopo di prendere atto delle istallazioni illegali dei motorini utili a portare selvaggiamente l’acqua nelle vasche all’interno delle abitazioni, non si è degnato nemmeno di rispondere formalmente ai vari punti dell’istanza che il sottoscritto ha inoltrato alla Sua attenzione. CHIEDE di volere intervenire in modo perentorio affinché si ripristini la legalità ad Avola (Sr) e si risolva definitivamente il problema dell’erogazione dell’acqua potabile all’interno delle abitazioni. DISTINTI SALUTI ALESSANDRO BUSCEMI |
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Ci risiamo
Ma è mai possibile che ci si scordi in così poco tempo delle esperienze vissute fino a ieri? Il bunga-bunga, le risatine della Merkel e Sarkozy e le barzellette oscene, tutto è stato già archiviato. Berlusconi è di nuovo in campo e i media non parlano d’altro. Se i giornali e le tv organizzano interviste e dibattiti sull’argomento i casi sono due. O non riescono a trovare argomenti e più interessanti oppure sono anch’essi tutti al servizio di Berlusconi che ragiona così: più si parla di me e più voti mi arrivano. Per l’occasione egli ha richiamato le riserve e i vari Ferrara, Santanchè, Fitto, Cicchitto,Alfano sono stati costretti ad abbandonare i loro catafalchi per tornare in pista. Tutti hanno indossato le loro armature arrugginite ed hanno imbullonato alla sella del cavallo elettorale la salma ormai irrigidita nel rigor mortis del cavaliere. Una salma non spaventa nessuno, ma un cadavere imbellettato e incerottato come solo quelli delle tv sanno fare e ritto sulla sella sotto la bandiera che garrisce al vento può, almeno nelle intenzioni degli organizzatori, mettere veramente paura alle schiere sparpagliate e divise dei mori di sinistra e di centro. Peccato che il Cid Campeador ormai da secoli riposa nella cattedrale di Burgos ed è estremamente improbabile che il cavaliere possa fare rivivere la sua leggenda. Lasciando da parte i ricordi storici , a mio parere, il ritorno sulla scena di Berlusconi ha una spiegazione ovvia nella sua semplicità: non è ancora chiaro come si mette la situazione processuale e nel dubbio avrà pensato che è meglio tenere sempre un piede nella stanza dei bottoni e che il piede riesca a mantenerlo è garantito dalla situazione italiana che vedo così. C’è una crisi spaventosa che aggredisce il 90 per cento degli italiani. Il 10 per cento di italiani che non è neanche sfiorato dalle ristrettezze economiche per via della ricchezza accumulata fuori dalle regole,come il cavaliere dal quale si sente rappresentato,è tutto schierato al suo seguito e, pur minoranza nel conto totale della popolazione, farà presto a diventare maggioranza, grazie soprattutto al denaro con il quale tutto si compra ma soprattutto grazie alla stupidità incosciente di buona parte del rimanente 90 per cento di italiani. Fulvio Maiello 12 luglio 2002 |
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Lettera aperta al Presidente della Pro Loco ed al Sindaco di Avola
A proposito dell’accesso bloccato del sentiero principale di Cava Grande. Fa bene la Pro Loco a protestare per la lunga chiusura della Cava Grande, ma … se tutta questa protesta deve servire soltanto per far andare la gente ai “laghetti” , forse è meglio che la Cava Grande rimanga chiusa e la gente vada a Pantanello o al Lido Tremoli. Non possiamo continuare a propagandare la Cava Grande come il luogo dei laghetti, come è stata indicato nella tabellonistica dell’autostrada. La Cava Grande è una Riserva Naturale Orientata, se qualcuno lo dimentica è bene ricordarglielo. Vogliamo che l’incendio dello scorso anno e la relativa chiusura dell’accesso principale alla Riserva diventi una occasione come fu la caduta della cupola della Cattedrale di Noto? Una occasione di presa di coscienza da parte delle comunità interessate di un bene così grande come la Riserva Naturale O. di Cava Grande del Cassibile? Iniziamo innanzitutto a proteggere tutto il territorio dentro e fuori la Riserva. Facciamo una campagna contro gli incendi che ogni estate devastano il territorio montano e non solo. Basterebbero 10 anni di assoluto mantenimento del manto forestato naturale della montagna – senza alcun incendio - per avere veramente una base boschiva in tutto il territorio di Avola, senza che venga speso un euro per nuove piante. Basta guardare certe zone che sono state risparmiate per pochi anni dal fuoco, in esse possiamo vedere i pini d’aleppo, le querce, i lecci, per non parlare degli olivi e i carrubbi. Non possiamo pensare che una piscina naturale come i laghetti possa risolvere i problemi di carenza di una serie di servizi che mancano ad Avola. A questo punto forse sarebbe meglio fare una piscina olimpionica ad Avola Antica, così risolveremmo i problemi di calca giù ai laghetti nei giorni di punta di agosto, che mettono a rischio la sicurezza ecologica dell’ambiente, come anche delle persone che si affollano vicino l’acqua. Per non parlare dei rischi di coloro che usano la zona dei laghetti come fosse una “acquapark” No! la Cava grande non può essere identificata solo con i laghetti! Vogliamo ripensarci un po’? Vogliamo che veramente la Riserva funga da volano di crescita economica? Cominciamo a pensare a quello che manca: innanzitutto il Piano di Fruizione della Pre-riserva che dagli anni 80 non è stato ancora approntato dalle varie amministrazioni dei 3 comuni, su cui incide il territorio della Riserva. A partire da quello noi potremo permettere che tante attività economiche si sviluppino attorno a questo polmone naturale. Sappiamo infatti che nessuna attività può avere finanziamenti pubblici senza il Piano di Fruizione relativo all’area della pre-riserva. A partire dal piano le varie comunità potranno decidere cosa fare del vasto territorio che c’è attorno alla riserva. Potremmo pianificare vari interventi che permetterebbero una fruizione durante tutto l’anno della riserva. Ma dobbiamo capire che la Riserva è soprattutto nostra, di coloro che vivono nelle comunità vicine. Perché parliamo sempre dei turisti e mai delle persone che viviamo questo territorio? Siamo noi che dobbiamo conoscerla per comprenderne l’importanza, la bellezza, e così proteggerla. Vogliamo istituire un servizio di controllo su tutto i territorio montano? Parliamo anche di questo e non solo dell’apertura del sentiero principale. Attuiamo il catasto dei terreni incendiati, per evitare che i pastori possano pascolare indisturbati nelle aree dove c’è stato un incendio, così come avviene con i cacciatori. Facciamo applicare la legge. I pastori debbono capire che gli interessi loro sono legati anche al bene del territorio in cui si trovano. Questa estate anche la nostra Associazione Acquanuvena non potrà realizzare una serie di escursioni che pensava di mettere in calendario: dai dieri al sentiero panoramico di mezza costa. Ne soffriremo molto! Ma, saremo capaci di cambiare una situazione di disagio in una occasione di vero ed ecologico sviluppo? Ne vogliamo discutere? Cordiali saluti. Per l’Associazione Acquanuvena Il presidente SARO CUDA |
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Alessandro Buscemi
Cortile Avveduto, n. 30 96012 Avola (Siracusa) Telefono: 0931/823511 Cellulare: 333/7129665 e-mail: alex0210@tin.it Avola, lì 13 Giugno 2012 OGGETTO: Penuria di acqua potabile in cortile Avveduto. SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI AVOLA (SR) e.p.c. PREFETTO DI 96100 SIRACUSA Il sottoscritto Alessandro Buscemi, nato a Noto (Sr) il 02/10/1968, residente in Avola (Sr), Cortile Avveduto, 30, coniuge di Gabriella Caruso, nata a Noto (Sr) il 14/10/1968. PREMESSO CHE la concessione relativa alla fornitura di acqua potabile è stata accordata alla moglie. PREMESSO CHE dal 2005, anno in cui si è trasferito nell’abitazione di cortile Avveduto, 30, ha ripetutamente segnalato, verbalmente e per iscritto, alle precedenti Amministrazioni il fatto che, differentemente da molti altri cittadini, ha sempre ricevuto il servizio relativo all’erogazione dell’acqua potabile in modo parziale, ma lo ha sempre pagato come se lo avesse ricevuto in modo completo. PREMESSO CHE a causa della penuria di acqua, quotidianamente è costretto a considerare il rischio di uno svuotamento delle vasche e che diverse volte, da quando si è trasferito nell’abitazione di cortile Avveduto, 30, ha dovuto fronteggiare le difficoltà causate dall’esaurimento della insufficiente quantità di acqua giunta nei serbatoi. PREMESSO CHE nonostante il verbale invito ricevuto da parte di chi pensa di risolvere un problema utilizzando facili scorciatoie, le quali si rivelano inesorabilmente gravi disagi per altre persone, il sottoscritto, ritenendo illegale la soluzione proposta da alcuni tecnici e amministratori, sin dal giorno in cui si è trasferito nella casa sita nel cortile Avveduto, 30, in Avola (Sr), non ha mai installato un motore allo scopo di facilitare l’affluenza di acqua nelle vasche, anche se purtroppo nel vicinato, così come in quasi tutte le famiglie avolesi, con una tacita autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale, serenamente, si è sempre fatto un uso quotidiano di motori che riducono notevolmente la possibilità di accesso dell’acqua erogata dal Comune all’interno dei serbatoi sistemati in immobili sprovvisti di strumenti ritenuti illegali dalla stessa Amministrazione comunale. PREMESSO CHE indubbiamente all’interno del paese di Avola (Sr) si utilizza impropriamente l’acqua destinata ad un uso domestico, con il triste paradosso che qualcuno, indisturbato, riesce a pagare un servizio goduto più di altri ad un prezzo uguale a quello preteso dal cittadino corretto che spesso è costretto, per un disservizio, a lavarsi con l’acqua minerale. PREMESSO CHE ad Avola non esistono contatori funzionanti, coscienti del fatto che l’acqua è un bene prezioso di cui tutti i cittadini hanno il diritto di godere in uguale misura o quanto meno pagando il servizio in relazione al consumo, non si può assolutamente tollerare un tacito consenso, a volte anche verbale, ma mai per iscritto, di coloro che, autorizzando l’installazione di un motorino utile a portare una quantità maggiore di acqua potabile nelle vasche, pensano di soddisfare l’esigenza del cittadino con palliativi che offrono un’effimera e selvaggia soluzione del problema, causando svantaggi non indifferenti ad altri utenti che credono ancora in un’azione civile e legale che dovrebbe essere normale in uno Stato di diritto. PREMESSO CHE il cittadino dotato di senso civico e rispettoso delle leggi, spesso gode di un servizio parziale pagandolo per intero, costretto ad affidarsi al buon senso del vicino che indisturbato utilizza un motorino sistemato a volte all’interno della propria abitazione, altre volte anche all’esterno, installato, col tacito consenso degli addetti ai lavori, sottraendo spesso acqua a chi si sforza di assumere un atteggiamento corretto, il sottoscritto non attribuisce nessuna colpa a chi autorizzato tacitamente o verbalmente, per necessità, ha deciso di fare uso illegalmente di un motorino utile a garantire la giusta quantità di acqua indispensabile per una dignitosa conduzione di vita e addirittura per la sopravvivenza dell’essere umano. CHIEDE 1. Di volere provvedere alla rimozione graduale di tutti i motori da anni installati selvaggiamente nelle abitazioni avolesi e che sicuramente danneggiano coloro che, rispettosi delle esigenze altrui, non hanno provveduto a munirsi di tale mezzo. 2. Di volere effettuare un efficace sopralluogo, finalizzato ad accertare un eventuale uso improprio di acqua, come ad esempio l’irrigazione dei campi con acqua destinata ad uso domestico oppure il lavaggio di mezzi di locomozione, ma anche terrazzi o verande, con sperperio di acqua, privando di un bene essenziale adulti e bambini. 3. Un serio intervento alla rete idrica, nonché la sistemazione di efficaci contatori capaci di registrare la giusta quantità di acqua e non l’aria che arriva dentro le vasche dei cittadini, in modo tale che ognuno paghi il servizio che riceve, evitando quindi che al danno si aggiunga anche la beffa. DISTINTI SALUTI ALESSANDRO BUSCEMI |
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Non c’è più sordo di chi non vuol sentire
A quel 10 per cento di italiani, che possiede il 90 per cento delle risorse del paese faccio una sola domanda. Quando tutta la popolazione sarà ridotta ad un tale stato di indigenza che nessuno avrà più la disponibilità di reddito, anche minimo, cosa che del resto è più vicina alla attuazione di quanto si voglia far credere, cosa faranno? I grandi finanzieri, i banchieri, gli industriali, i politici e i dirigenti degli enti pubblici e privati non potranno più contare sulle attuali laute entrate ma non avranno alcun introito per il semplice fatto che nessuno potrà comprare alcunché e le casse statali saranno vuote perche, è ovvio che nessuno pagherà le tasse non avendo alcun reddito. E’ uno scenario fosco che ci si presenta se si pensa che andranno perdute tutte le conquiste di secoli di lotte: le pensioni saranno abolite, tutte le pensioni da quelle d’oro a quelle sociali; l’assistenza sanitaria sarà soltanto a pagamento e gli ospedali cadranno in rovina per difetto di gestione e manutenzione; le scuole saranno tutte chiuse perché non si potrà sperare di trovare insegnanti disposti a lavorare senza stipendio; le strade si riempiranno presto di buche ma questo sarà il male minore perché non saranno più percorse da camionisti e automobilisti rimasti tutti senza combustibile. Ma gli italiani sono davvero diventati tutti matti? Mi risulta incomprensibile come non venga pacificamente convenuto da tutte le persone, siano esse di destra, di sinistra o di centro che l’unica soluzione disponibile ormai rimastaci è quella che il dieci per cento di cittadini tornino a possedere il dieci per cento delle risorse e conferiscano il restante 80 per cento al 90 per cento di cittadini. Anche l’attuale governo Monti, a cui gli italiani si sono aggrappati con la forza della disperazione, se non comprende oppure, avendolo compreso, non ha la forza di realizzare un necessario livellamento di reddito e condizione sociale, passi la mano e ognuno si arrangi come può. L’Italia dei poeti, santi e navigatori si appresta a diventare, lo dico con la morte nel cuore, un paese di mendicanti, delinquenti e ladri: |
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Il giovane Dott. Cannata, porta avanti battaglie a sostegno della legalità e dell’acqua pubblica, ha sostenuto altresì l’importanza di stare tra i cittadini e di ascotare le loro istanze, ma quando ha i documenti in mano relativi alle istanze di un cittadino avolese, inerenti al servizio idrico offerto dal comune di Avola e ad un tacito consenso ad azioni illegali perpetrate quotidianamente e serenamente dai suoi stessi concittadini, preferisce il silenzio. Forse pensa di perdere la popolarità esprimendosi su tutti i punti trattati nelle istanze in suo possesso? Forse deve ancora consultarsi con chi lo aiuterà a fare il sindaco qualora venisse eletto? Forse Di Giovanni non ha avuto il coraggio di accettare la sua sfida, ma sicuramente il Dott. Cannata non troverà alcun problema ad esprimersi dettagliatamente sui punti trattati nelle istanze estive di un cittadino avolese.
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Siamo arrivati al capolinea e tutti, adesso, debbono scendere. Il nostro parlamento non è più agibile e bisogna provvedere ad una integrale restaurazione. Tutti i suoi attuali occupanti debbono sloggiare perché, tra di loro, nessuno possiede più legittimazione a sedere sulla poltrona su cui sta abbarbicato. Come si fa a difendere tanti personaggi che ci prendono ogni giorno in giro. Con le parole assicurano la personale dedizione al bene comune e con i fatti votano compatti per il mantenimento del loro trattamento economico che non ha eguali al mondo. Sanno solo riempire di tasse i cittadini ma sono bene attenti a non toccare i grandi patrimoni, le banche e le concentrazioni finanziarie. Dal Capo dello Stato che, avanti negli anni, non si è accorto del fenomeno Grillo, ai capi dei partiti politici e fino all’ultimo dei parlamentari sono tutti arroccati sulla loro posizione di difesa di uno status quo indifendibile. Dicono che Grillo è populista ed è contro la politica, ma siamo alle solite: il bue dice cornuto all’asino per via delle sue grandi orecchie. Al punto in cui siamo arrivati, vista la incomunicabilità e la conflittualità acclarate tra la società civile e l’attuale classe politica che ne amministra e determina i destini, s’impone una scelta ormai indifferibile. Continuare a soffrire sperando in un domani migliore oppure ribellarsi e, come si suole dire, rovesciare il tavolo. Non possiamo credere che gli attuali governanti decidano di tagliarsi gli emolumenti e rinunziare spontaneamente a prebende e privilegi per ridare un poco di ossigeno alle finanze di operai in cassa integrazione, esodati e precari. Non lo faranno mai. S’è mai visto, nelle savane del Serengeti un leone che lascia la carcassa di un bufalo appena catturato all’appetito dei suoi giovani compagni di caccia. Prima deve saziarsi lui e solo dopo gli altri potranno spolpare le ossa. Se non vogliamo tutti azzuffarci per la carcassa putrida di una nazione ormai allo stremo dobbiamo fare qualcosa. Ma cosa? Non si può parlare di cambiare la situazione con il voto perché è una soluzione impraticabile visto che è come duellare con una spada di cartone contro un fioretto di Toledo. Le regole sono truccate e non si può vincere contro la frode.
Non resta che una soluzione che fa paura solo al pensarla ma che, se gli italiani non si svegliano, non tarderà ad arrivare: la rivoluzione con il suo carico di violenza e le sue fiamme purificatrici. Fulvio Maiello 10 maggio 2012 |
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Nei programmi dei candidati spesso si legge che si batteranno per ripristinare la legalità, ma nessuno,a parte un accenno da parte dell'unico candidato donna che sicuramente ho apprezzato, ma che non è servito a spiegare dettagliatamente il mio punto di vista, nonostante fossero informati delle mie istanze estive, nel corso del dibattito voluto da Canale 8, si è pronunciato sul tacito consenso che l’Amministrazione attuale ha dato e continua a dare a delle azioni illegali, rendendosi sorda ed arrogante nei confronti dei cittadini onesti che pagano dei disservizi allo stesso modo di coloro che godono oltremisura di un servizio.
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