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Giovedì, 1 Maggio 2025 03:46 Grazie per aver visitato questo spazio dedicato a URLA LA TUA OPINIONE. Qui puoi lasciare la tua riflessione. |
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Nome | Riflessioni con eventuali Commenti | ||||||||
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Avola, lì 20 Agosto 2013
OGGETTO: Busto bronzeo e sala della poesia del Poeta S. Quasimodo. Signor Sindaco del comune di Modica La presente per comunicare la mia delusione per non avere trovato al Palazzo della Cultura, all’interno della sala dedicata al Poeta Salvatore Quasimodo, la statua bronzea attribuita all’artista Francesco Messina ed acquistata, pagando qualche decina di milioni del vecchio conio, dal Comune di Modica negli anni “90, nonché per avere appreso che la bellissima iniziativa relativa alla stanza della poesia di Quasimodo si sia da tempo arenata, anche a causa di alcuni pannelli non funzionanti. La presente, inoltre, per chiedere di volere riaprire al pubblico la stanza della poesia di Salvatore Quasimodo, provvedendo ad assumere tecnici qualificati, capaci di rimettere in funzione i pannelli danneggiati, nonché di volermi mettere nelle condizioni di potere visionare ed apprezzare il busto del poeta Quasimodo attribuito all’artista Messina. Con la presente, infine, ricordando che il medesimo documento è stato già protocollato nel mese di luglio con n. protocollo 34292, nonché inoltrato al neo Sindaco anche a mezzo fax e posta elettronica, non avendo ricevuto finora alcuna risposta, sollecito affinché mi venga fissato un appuntamento col Sindaco e con gli assessori che si occupano di turismo e di cultura, utile a soddisfare perentoriamente le mie esigenze. Ringraziando sin da ora per la sensibilità che il neo Sindaco e gli Assessori al ramo sapranno dimostrarmi, concludo la presente con i miei più cordiali saluti ALESSANDRO BUSCEMI |
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Quando un bambino capriccioso pesta i piedi e fa i capricci perché vuole qualcosa, dopo alcuni minuti di amorevole tolleranza, ai genitori non resta altro che superare l’impasse con un paio di sonori schiaffoni che in breve riportano la pace e l’armonia. Ci vorrebbe un genitore del genere per riportare alla realtà il nostro ex-premier che sta comportandosi come un ragazzino viziato e incorreggibile. Vuole ad ogni costo rimanere al di sopra della legge e non vuole accettare di essere sottoposto a censure e processi e dal suo malato punto di vista è addirittura inconcepibile che un tribunale di piccoli uomini comuni, giunti al posto in cui stanno solo per avere vinto un misero concorso, si possa permettere la licenza di infliggergli una condanna penale senza ulteriori appelli o scappatoie. Ma lo sanno quei magistrati chi hanno condannato? Il sommo pontefice della chiesa cattolica, quando passa tra i fedeli, alto e ben visibile sulla papa-mobile, ha copiato proprio da lui la tecnica mediatica di salutare con il saluto fascista i suoi sostenitori dall’alto del predellino della sua automobile. Allora, se perfino il Sommo Pontefice segue i suoi esempi, chi sono questi trogloditi che non vogliono capire che debbono piegarsi a voleri di chi può ciò che vuole, ossia in nostro ex-premier? Ai miei amici italiani ricordo semplicemente i fatti e a tutti chiedo di ragionarci sopra e vedere se non sia il caso di finire questa manfrina infinita con il loro voto che equivarrebbe al paio di schiaffoni di cui si parlava in apertura.
Trento 14.08.2913 |
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Ammesso e non concesso che ci siano ancora, come sostengono i suoi numerosi bravi e portavoce, 10 milioni di italiani disposti comunque a votarlo, non si capisce per quale motivo gli altri 50 milioni debbano essere costretti a sorbirsi ogni giorno le lamentele, i ricatti e le minacce del sig. Berlusconi di Arcore, condannato in via definitiva, dopo innumerevoli eccezioni,escamotage inventati dai suoi difensori e colpi di mano nelle aule parlamentari per impedire la logica conclusione di un iter giudiziario come ce ne sono milioni di altri che non causano e non potrebbero mai causare le sollevazioni di tanti personaggi, per un verso o per l’altro, tutti nel libro paga del sig.B. Se non fosse così vergognosamente ricco e solo per tale motivo potente, sarebbe già in galera da almeno una decina d’anni a far compagnia ai vari Riina e Provenzano. Egli non è per niente il perseguitato dai giudici di sinistra come continua, come un disco rotto, a proclamarsi ma, al contrario, è lui che perseguita da più di vent’anni gli italiani che ormai si sono rotte le scatole. Se non ci fosse sullo scanno più alto delle istituzioni una persona stanca e logorata dopo decenni di attività politica, forse potremmo contare su un giudizio diverso della situazione attuale e il parlamento sarebbe stato sciolto il giorno dopo la sentenza della Cassazione. Assistiamo invece al puntellamento e alla difesa di un governo formato dall’innaturale unione di due partiti inconciliabili e contrapposti tra di loro e ci raccontano che è una necessità impostaci dalla crisi e dalla finanza internazionale che minaccia di non comprare più le nostre obbligazioni, portandoci così al fallimento. Questo quadro giova solo al meschino e patetico disegno di mantenere al di sopra della linea di galleggiamento il nostro sig. B. e il Partito Democratico, così facendo sta buttando alle ortiche la sua già scarsa credibilità. Lo vedremo alle prossime elezioni dove le larghe intese prenderanno una sonora scoppola. Non occorre essere indovini, basta leggere gli avvenimenti e tiare le somme. Qualunque governo scaturirà dalle urne sarà migliore dell’attuale sia esso di sinistra o anche di destra con il sig. B. fuori dal parlamento e dalla politica, come è giusto che sia. Non avanzo neanche la possibilità di un governo 5stelle perché quello e un partito di plastica, proprio come Forza Italia della quale rappresenta il naturale seguito, basato stavolta sul web anziché sulla televisione Se non è zuppa è pan bagnato. Gli italiani non brillano certo per intelligenza ma non sono del tutto sprovveduti. Io sono fiducioso.
Fulvio Maiello- agostp 2013 |
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Ogni giorno si allunga la lista dei disoccupati e i media ci mostrano schiere di operai che protestano con bandiere e megafoni davanti alle fabbriche che chiudono per mancanza di commesse o per scelte aziendali che spostano la produzione in paesi dove il costo del lavoro è minore oppure operai che bivaccano per giorni sulle gru o sui tetti delle loro aziende andate fuori mercato. A tutti questi operai, ai quali va tutta la mia comprensione e simpatia,nessuno dà risposte e questo fatto aumenta sempre più la loro disperazione. Ma è vero che non ci sono risposte? Io credo di no, è solo che sono risposte antipatiche e che non portano consensi ma, diceva un vecchio detto che quando l’acqua ti arriva al sedere allora impari a nuotare.
Le fabbriche non sono enti di beneficenza e non c’è autorità che possa costringere un soggetto privato a lavorare in perdita solo per assicurare il salario ai propri dipendenti. Le assemblee sindacali e gli scioperi sono da questo punto di vista perfettamente inutili e improduttivi; servono solo a dare legittimità all’esistenza delle strutture sindacali e a nient’altro. Siamo tutti d’accordo che oggi l’acqua ci è arrivata al sedere? Allora rimbocchiamoci le maniche e cominciamo tutti, ognuno secondo le proprie forze , a lavorare sul serio con il sudore della fronte in qualsiasi lavoro ci venga in mente di svolgere. Per fare solo un esempio ci sono sterminate plaghe del territorio nazionale incolte e abbandonate al degrado ambientale, allora perché non cominciare a recuperarle per la coltivazione di patate, frutta e ortaggi? Da qualche parte ho letto che un tempo venivano coltivate anche le aiole dei parchi e delle piazze cittadine. Almeno si mangia! Non credo che arriveranno le forze dell’ordine per impedire lo sfalcio di arbusti selvatici e la coltivazione di qualche piccolo appezzamento di sopravvivenza. Questo tipo di attività potrebbe impegnare qualche milione di disoccupati attuali senza speranza e, cosa più importante di riempire la pancia, restituirebbe agli italiani la dignità perduta. |
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24 giugno 2013
Un’aula di tribunale a Milano. Dallo scranno dei giudici tre giovani donne in toga e tocco che sembrano quasi impaurite, ma la voce della presidente, che legge la sentenza, è ferma e decisa.-E’ subito chiaro che quelle tre donne componenti la giuria di un tribunale italiano sono impegnate in un compito difficile. Stanno tentando di rianimare con la respirazione bocca a bocca un quasi defunto: il popolo italiano. C’è ancora qualche speranza? Sussistono molti dubbi se si ascoltano le parole che una sacerdotessa fanaticsa, uscita dall’aula, non ha vergogna di pronunciare ad un microfono compiacente. Arriva perfino a negare l’evidenza. Possiamo stare tranquilli che troverà ancora parecchie orecchie disposte ad ascoltarla perché in Italia siamo fatti così. Abbiamo sempre bisogno di un padrone che pensi per noi e ciò non per viltà ma perche il nostreo cervello l’abbiamo venduto a mercanti di passaggio e ci siamo ridotti a una grande massa di mendicanti capaci solo di affollarci alle tavole dove banchettano i ricchi in attesa di qualche briciola che arrivi per terra. All’orizzonte si affaccia una luce ed è il messaggio che arriva da Milano. I ricchi, lentamente ma inesorabilmente, diminuiscono di numero e non è lontano il giorno in cui, finalmente, saremo veramente tutti uguali sia nei momenti di crisi che nel tempo dello sviluppo economico. |
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Il mondo si avvia ad una grande ed epocale trasformazione. Non credo che si possa negare come ormai le questioni della convivenza e della sopravvivenza dei vari gruppi sociali abbiano ormai travalicato i confini nazionali e siano diventate questioni planetarie. Intere masse di persone si spostano da un paese all’altro anche al di fuori dai canali legali e non ci si può opporre in nessun modo; pensiamo ai barconi che attraversano continuamente il mare con il loro carico di umanità in cerca di mezzi per sopravvivere oppure alle centinaia di nostri giovani i quali, non avendo una speranza di lavoro in patria, cercano di costruire il loro futuro in altri paesi. Siamo tutti smarriti di fronte a queste emergenze e istintivamente ci rivolgiamo alla politica per trovare soluzioni possibili, ma la politica sembra impotente e non ci aiuta, anzi esplora soluzioni improbabili e rinvia nel tempo ogni iniziativa. Può ancora farlo perché ci sono ancora margini di peggioramento per le condizioni della nostra esistenza. Quando non saranno più pagate le pensioni o non sarà più possibile ricevere gratis le cure mediche allora anche noi ci imbarcheremo per nuovi lidi ma non tutti, perché molti saremo semplicemente eliminati nella lotta per l’esistenza dove solo i più forti sopravvivono. Vi sembra un quadro troppo fosco? Semplicemente è quello che sta già avvenendo per gran parte della popolazione del pianeta e non si vede perché dovremmo restarne fuori solo noi. Attualmente si fronteggiano due dottrine sociali contrapposte: il liberismo attualmente imperante e una dottrina che guarda più ai bisogni degli ultimi che ai capricci dei primi. A guardare bene questa seconda e giovane dottrina si trova in condizione di inferiorità rispetto alla prima che ha dalla sua il denaro, il potere e i mezzi di comunicazione. Allora che si fa? Secondo me esattamente il contrario di ciò che si sta facendo. Con la connivenza di personaggi di grande rilevanza si è data vita ad un governo politico che riunisce insieme, i difensori del liberismo e gli ideologi dello stato sociale. Le due dottrine, come era logico si verificasse, non riescono a combinare nulla e passano il tempo in esercitazioni dialettiche in attesa che .la buona stella del paese faccia un miracolo. Ma ormai ai miracoli non crede più nessuno e allora?
Una soluzione ci sarebbe ma non piace a nessuno né a destra né a sinistra. Secondo il mio umile parere dobbiamo guardare alla situazione di ingiustizia intollerabile in cui versa l’intera popolazione del pianeta e porvi un qualche rimedio. Non si può rimettere in funzione la ghigliottina ma si può fare in modo che quanti nascondono nei forzieri privati o nei paradisi fiscali gran parte della ricchezza del pianeta le mettano a disposizione di tutti, conservando per i propri usi privati solo quanto necessario per una sopravvivenza civile media e non mi riferisco solo al solito Berlusconi ma a quanti ricevono stipendi e pensioni spropositate. So benissimo che sono un esercito ed essendo l’uomo “homini lupus’ sono pronti alla guerra per difendere i privilegi con le varie giustificazioni della legittimità formale e dei diritti acquisiti ma fino a quando non realizzeremo tutti o almeno la maggioranza che , oltre certi ragionevoli limiti, la proprietà privata rappresenta un furto ai danni della collettività, non caveremo un ragno dal buco e non ci sarà nessun artificio politico o contabile in grado di costruire un solo posto di lavoro. |
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Ma siamo tutti impazziti? Non si sente altro sui servizi televisivi dedicati alle vicende politiche e si può affermare che coprono la maggior parte di spazio su tutte le emittenti, che l’arrampicarsi sugli specchi di giornalisti, politologi ed esponenti politici, di chiara propensione per la destra o meglio per Berlusconi, tutti impegnati a sostenere che il PD è dilaniato dalla crisi, che anche se riceve valanghe di voti nelle elezioni non può governare. Presentano delle facce toste incredibili e vogliono convincere gli ascoltatatori con tesi assurde ed improbabili che gli asini volano e le vacche adorano fare shopping. Ai direttori delle reti nazionali lancio una richiesta di vigilare su ciò che succede nei vari programmi, e solo a loro perché per le emittenti private sarebbe inutile ogni raccomandazione o avvertimento, quelle vivono ancora nel far-west del primo ottocento. Tutti non fanno che parlare di Berlusconi , più seguito, in tutte le stronzate che combina, di Obama o del Papa. Che aprano le finestre e lascino entrare l’aria nuova e fresca. Fino a quando dovremo assistere a questo teatrino rivoltante? E’ mai possibile che un partito storico e popolare come il PD non riesca a trovare, tra i milioni di persone che in esso si riconoscono uno qualsiasi che alzi la testa e metta tutti al loro posto? Non occorre essere Togliatti o Berlinguer, basterebbe un Renzi o un Barca qualunque per lanciare il grido di battaglia, come faceva il gran capo pellerossa Geronimo, per trovarsi dietro infinite schiere di uomini e donne, giunti ormai al limite della sopportazione, che spazzerebbero via in pochi attimi tutti questi finti esperti storici e politici e il loro seguito di escort appassite. Alfano sarebbe il primo a scappare e subito dietro i vari Cicchitto, Gasparri, Brunetta, Santanchè e il Popolo della libertà svaporerebbe come la rugiada al mattino. Provo a pizzicarmi la guancia e mi accorgo di star sognando, ma è un sogno bello e tanto realistico da sembrare vero,
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La grande illusione
Non c’è un sordo più sordo di chi proprio non vuole sentire oppure non può sentire perché gli hanno tappato le orecchie. Nel nostro caso, parlando dei gravi problemi che attualmente riguardano gli italiani, propenderei più per la seconda ipotesi, almeno per il novanta per cento ed oltre dei miei concittadini, lasciando ad una sparuta minoranza la prima ipotesi, di quelli, cioè, che pensano non ci possa e non ci debba essere un limite all’accumulo di beni e risorse. Non ci sono principi morali che tengano se seguiamo i dettami dell’odierna società globalizzata la quale consente ai pochi che possiedono idee, coraggio e mancanza di scrupoli di accaparrarsi la gran parte delle risorse disponibili, lasciando al resto delle persone solo l’essenziale per sopravvivere e, qualche volta, neanche quello. Il problema è mondiale e riguarda interi popoli prima che le persone. In Italia, tra i pochi a possedere i requisiti richiesti, si possono ricordare, oltre al solito Berlusconi, anche I Riva, gli Agnelli e qualche altro industriale fuori tempo. Se ci azzardiamo a spostare il discorso sul campo della politica allora il fenomeno si manifesta ancora più crudemente e dobbiamo rivolgere le nostre speranze al soprannaturale ma solo per chi ha fede, gli atri si debbono rassegnarsi e aspettare la morte per inedia. Facciamo tutti tante belle chiacchiere, tante lucide analisi sullo stato del’arte ma nessuno incide mai sulle carni del problema. Sembrava volesse farlo Grillo ma poi abbiamo tutti visto come gli è finita. Aveva tanta rabbia in corpo ma neanche l’ombra di un’idea. Anche se oggi fosse ancora vivo Marx non avrebbe argomenti da opporre al capitalismo sfrenato e senza regole dei nostri giorni. I nostri governanti perdono anch’essi tempo inventandosi scuse di ogni sorta e creando schiere di saggi che rischiarino la via mentre dovrebbero agire dicendo pane al pane e vino al vino. Ai sindacalisti, ormai patetici, dovrebbero dire chiaramente che non si costruisce un solo posto di lavoro se prima non si fa in modo che chi possiede molto non sia convinto oppure obbligato a cedere una parte della sua eccedenza e per arrivare a questo risultato occorre dare, a chi si assume l’onore e l’onere di governare il paese, la possibilità di scelte anche dure. Questo si fa o con il voto oppure con una rivolta sociale che in altri tempi si sarebbe chiamata rivoluzione. A chi si lamenta della inconcludenza dei nostri politici voglio ricordare la vigliaccheria e l’ignoranza manifestata chiaramente dalla massa degli elettori nel chiuso delle urne da oltre cinquanta anni e fino alle ultime elezioni. Possiamo abbaiare alla luna ma abbiamo esattamente ciò che ci meritiamo. |
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Italiani brava gente
Siamo tutti contenti perché abbiamo finalmente un governo. Ora possiamo dedicarci a ciò che sappiamo fare meglio, rubare e corrompere. al resto ci pensa lui. Nessuno si meraviglia se questo governo è un prodotto incestuoso,imposto dalla degenerazione dei partiti e dai neuroni senza più vitalità di un paio di figure istituzionali ai massimo livelli. Come si può pensare di dare fiducia a una compagine che mette insieme esponenti politici che su tutte le questioni la pensano in materia diametralmente opposta? Il buon Letta, da democristiano doc , pensa che sia possibile e vorrebbe farci rivivere le esperienze dei tempi d’oro del centrosinistra. Non ha tenuto conto del fatto nuovo nel frattempo intervenuto: la presenza ingombrante e velenosa sulla scena politica di un personaggio senza scrupoli che, abituato a fare soldi con la corruzione e l’inganno. ha costruito intorno a sé uno scudo di persone devote e pronte alla morte per difenderlo dalle curiosità della giustizia. Questo manipolo di persone,tutte diventate deputati e senatori del parlamento italiano, le ritroviamo, nei suoi esponenti più estremisti, ignoranti e maleducati,nel nuovo governo. Un sottosegretario alle pari opportunità non ha vergogna di fare pubbliche dichiarazioni sulle persone sessualmente diverse mentre altri esponenti del popolo delle libertà si scagliano a testa bassa contro l’appena nominato ministro Kyenge. colpevole solo del fatto di avere la pelle nera e non bianca come Borghezio, Maroni e Bossi. Come si può pensare che un simile governo, costruito sull’inganno degli elettori, possa durare più dello spazio di un mattino? La sua vera funzione è solo il recupero del moribondo Berlusconi, come hanno subito capito gli americani( vedasi su Faceock l’ultima copertina di Times). La ciliegina sulla torta è, però, rappresentata dalla pretesa, da parte del maggiore responsabile delle miserevoli condizioni in cui, attualmente. tutti ci troviamo,di avere la presidenza della commissione per le riforme istituzionali. Sarebbe come affidare al lupo la custodia del gregge.Siamo all’oscenità, ma tutto viene digerito dagli italiani senza neppure un accenno di mal di pancia. Il problema primo da risolvere è quello di creare le condizioni perché ci sia veramente la realizzazione della democrazia. Per questo non basta il sistema di voto esteso a tutti come è attualmente. La maggior parte degli elettori italiani ha dato ampie dimostrazioni di votare non con la testa e il cervello ma con la pancia e l’utero, allora è necessario prima di concedere l’elettorato attivo che si superi un esame preliminare di buona educazione, ineccepibile moralità e e un minimo di cultura generale. Nel secolo scorso parecchi cittadini di questo paese, uomini e donne,presero i fucili e si raggrupparono sulle montagne per combattere la vergogna nazista. Troveremo oggi qualcuno disposto a combattere per quello in cui crede? Ne dubito fortemente ed è il cruccio maggiore dei miei ultimi anni. |
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Avola, lì 13 Aprile 2013
OGGETTO: Ripristino dell’asfalto in cortile Avveduto. Divieto di transito. SIGNOR SINDACO del comune di AVOLA (SR) Il sottoscritto Alessandro Buscemi, nato a Noto (Sr) il 02/10/1968, residente in Avola (Sr), Cortile Avveduto, 30, PREMESSO CHE all’interno del cortile Avveduto sono presenti alcune buche e in particolare una vicinissima all’ingresso del cortile, sotto il marciapiede, la quale, coperta in modo molto superficiale ben due volte, con il passaggio dei mezzi pesanti e con le varie piogge invernali si è nuovamente allargata e, senza un intervento a regola d’arte tempestivo, diventerà sempre più profonda e più ampia; PREMESSO CHE nelle giornate di pioggia l’acqua piovana si accumula a ridosso del numero civico 30, creando seri problemi a chi deve entrare ed uscire di casa, costringendo il sottoscritto anche ad una costante pulizia di porte e persiane e a subire gli abbondanti schizzi che sporcano la sua facciata; PREMESSO CHE all’interno del cortile crescono erbe selvatiche fastidiose che deturpano l’immagine del cortile, nonché, paradossalmente, rendono poco agevole l’accesso all’interno di un immobile, di cui la moglie del sottoscritto è la proprietaria; PREMESSO CHE ignoti hanno danneggiato notevolmente la facciata della sua abitazione di cortile Avveduto 30, accedendo nel cortile con i loro mezzi pesanti; PREMESSO CHE la stessa istanza è stata già inoltrata circa un anno fa e, nonostante diversi disperati solleciti orali, successivi all’istanza del 10 luglio 2012, il problema è rimasto privo di una perentoria soluzione; CHIEDE 1) di volere provvedere alla corretta copertura delle buche presenti all’interno del cortile Avveduto e di volere estirpare in modo definitivo le erbe selvatiche che si trovano nello stesso; 2) di volere ripristinare la giusta pendenza della strada, allo scopo di fare defluire l’acqua piovana in modo da non permettere un eccessivo accumulo della stessa sotto l’abitazione del sottoscritto; 3) di volere sistemare un divieto di transito all’ingresso del cortile Avveduto utile ad impedire l’ingresso e l’uscita di mezzi pesanti. DISTINTI SALUTI ALESSANDRO BUSCEMI |
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Croazia: vacanza economica
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