Urla la tua opinione Lascia una tua riflessione | Amministrazione
Venerdì, 2 Maggio 2025 04:51
Grazie per aver visitato questo spazio dedicato a URLA LA TUA OPINIONE. Qui puoi lasciare la tua riflessione.
Record totali: 240   Record per Pagina: 12 Pag. Precedente   Pag. successiva
Nome Riflessioni con eventuali Commenti
156) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0; .NET4.0C)
Lunedì, 1 Agosto 2011 18:21 Host: net-188-153-90-195.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Ai senatori e deputati del parlamento italiano
Non aspettatevi che mi rivolga alle loro signorie con l’appellativo di onorevoli, nel nostro caso fuori di luogo e alquanto opinabile. Vi chiamerò Signori che è molto più apprezzabile e più vicino al popolo italiano che, come si sa, è composto nella stragrande maggioranza di semplici signori. Signori miei, dunque, aprite bene le orecchie e pensate che ciò che vi dirò viene dalla voce di milioni di italiani, stanchi delle sceneggiate giornaliere nelle aule parlamentari e dell’ipocrisia degli atteggiamenti dei parlamentari tutti, senza eccezione alcuna. Comincio dal vitalizio assicurato a ogni deputato con un giorno di permanenza nella carica. Non basta più che ognuno di voi dica che personalmente vuole abrogarlo ma deve dimostrare, con voto palese, che si esprime in tal senso. Altra questione che dovete chiarire a tutti gli italiani è perché siete così ostinatamente attaccati al voto di fiducia ogni volta che si discute qualcosa di importante. Non vi rendete conto che, quando si vota a scrutinio palese, la fiducia al governo, assomigliate alle truppe cammellate dei deserti africani, al seguito del ras di turno. Non credo che, almeno molti di voi, abbiate la possibilità o la capacità di avere valutazioni autonome sui provvedimenti in discussione ma anche ci fosse un solo deputato di parere discorde deve inghiottire il rospo e allinearsi, pena la sua morte politica. Dimostratemi il contrario. Non c’è più il partito a indicare come votare, ma oggi è peggio, c’è il rais di Arcore, che è il partito cui genuflettersi. E’ mai possibile che quando si discute di leggi che interessano, direttamente o indirettamente il capo, non sia possibile neanche porre domande o proporre variazioni ma bisogna solo votare si? Guardate che l’Italia, malgrado tutto, è un grande paese, che, svanito lo charme per Berlusconi, non si fa neanche intimorire dalle pagliacciate di Bossi, Calderoli e Borghezio, né dalle sparate di Gasparri, La Russa e Brunetta. Come è stato possibile liberarci dal fascismo verrà il momento che sarà possibile cambiare ancora una volta la rotta e riprendere il cammino sulla via che la storia ha assegnato all’Italia. Ultimo avvertimento: quando la crisi economica, come oggi, tormenta milioni di italiani e tantissimi giovani sono senza una speranza nel futuro, tutti gli eletti dal popolo non dovrebbero pensare ad altro che non sia come aiutare i concittadini a uscire dalla crisi e trovare risposte per i giovani. Quindi parlamento aperto giorno e notte, senza ferie estive e commissioni al lavoro per inventare soluzioni. Non ci sono regolamenti delle camere o prassi costituzionali che tengano. Quando Annibale è alle porte non ci sono scuse che tengano. Ognuno dia il massimo e che il Padreterno ce la mandi buona.
155) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0; .NET4.0C)
Sabato, 30 Luglio 2011 01:46 Host: net-188-153-80-164.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

E’ il momento di chiamare a raccolta ciò che resta dei miei neuroni, decimati da mesi di altalenanti accadimenti, per fare il punto della situazione. Le cose stanno esattamente al punto di partenza. E’ passata al senato, con il voto di fiducia, forse sarebbe meglio chiamarlo voto di obbedienza, l’ennesima legge costruita per permettere al premier di allungare i suoi processi fino a nasconderli nelle nebbie della prescrizione. Dobbiamo tutti fare più attenzione perché con questo sistema, collaudato mille volte, possiamo, da un giorno all’altro, ritrovarci un provvedimento legislativo che ci impone di cedere le nostre fidanzate e future spose, per la prima notte, al rappresentante dell’ordine costituito. Ci sarà sempre un Gasparri che, alzando la voce, troverà una spiegazione a questo, come a qualsiasi altro delitto, che la fantasia malata del suo padrone sarà capace di inventare. Il mondo intero è in difficoltà per via del decadimento morale dei suoi abitanti. Come spiegare altrimenti la febbre continua dei mercati finanziari che alimenta la povertà dei poveri salvaguardando sempre le posizioni dei ricchi? Vorrei che qualcuno mi spiegasse da cosa si origina il potere delle società di rating che tengono in ostaggio le economie dei paesi e ne decretano il successo e la caduta. Che nazionalità hanno? Con quali fondi si sostengono? Se sono sottoposti a un minimo di controllo istituzionale e contabile. Nella mia sospettosa ignoranza ho paura che queste società siano, con i dovuti parallelismi, l’equivalente dei servi del Berlusca, sempre pronti a colpire con tonnellate di fango gli antagonisti del premier. Quando una di queste società esprime una valutazione sull’economia di un paese le banche si affrettano a comprare o vendere titoli di quel paese causandone l’immediata crescita o la crisi profonda. E’ sbagliato pensare che se uno è preventivamente informato della valutazione in arrivo possa, agendo nella borsa, realizzare facilmente grossi guadagni? Siamo proprio sicuro che le società di rating siano composte da dirigenti e funzionari onesti? Mi chiedo se sono fuori di senno io che non riesco a capire come tante persone di buona cultura possono ancora credere nelle balle di una persona che ha costruito la sua straordinaria fortuna economica sulla corruzione e l’imbroglio e non sentono alcun rimorso e non provano vergogna guardandosi la mattina allo specchio. Ora il premier sembra stanco e assente e sono saliti sul proscenio le seconde linee. E’ il momento dei La Russa, Borghezio, Bossi e Calderoli e mi stupisce di non trovare più la Santanchè. Forse anche la sua inveterata dedizione alla causa del premier comincia a vacillare?
154) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0; .NET4.0C)
Martedì, 5 Luglio 2011 15:48 Host: net-188-153-66-10.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

GLI ECCESSI DELLA POLITICA
Quando si parla degli eccessi della politica si viene tacciati di essere qualunquisti ma si omette di considerare la natura pervasiva, come una infezione, della tentacolare invasione delle lobbys e dei gruppi di potere. Tra questi ultimi mi pare che non si possa negare come la confraternita dei politici di tutti i livelli sia la più nefasta per le sorti del paese. Un insieme di persone che hanno posto il loro personale interesse in cima alle priorità della loro quotidiana attività. Hanno da ultimo licenziato l’ennesima manovra finanziaria sui conti dello stato che testimonia, se ancora ce ne fosse bisogno, lo stato di ignoranza e addirittura di pazzia in cui si trovano i nostri governanti. Rimandano le misure efficaci al prossimo governo e attuano subito i provvedimenti non solo più ingiusti ma che non portano alcun beneficio alla finanza pubblica. E’ perfettamente inutile continuare a protestare e colloquiare con chi non capisce perché incapace di intendere e volere. Occorre riaprire al più presto i manicomi e rinchiuderci tutta l’attuale classe politica prima che faccia diventare pazzi tutti gli italiani. Anche la cosiddetta opposizione merita tale sorte perché fa solo chiacchiere e mangia nel piatto assieme al governo. Se veramente non sono d’accordo con la maggioranza, visto che non hanno i numeri per cambiare qualcosa, perché non pensano di uscire dalle aule parlamentari e unirsi alla gente nelle strade? Nel parlamento lascino solo Berlusconi e i suoi servi, più o meno responsabili. A quel punto potrebbe intervenire il capo dello stato, la magistratura o l’esercito oppure la Nato come ha fatto con la Libia. Ho paura che, allo stato delle cose, non ci siano altre alternative.
153) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0; .NET4.0C)
Venerdì, 1 Luglio 2011 21:58 Host: net-188-153-76-170.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Appello a Prodi
In Italia tutti parlano non avendo nulla da dire e contribuiscono ad accrescere lo stato confusionale dei cittadini. Non si sentono le voci che si dovrebbero sentire, le uniche che potrebbero aiutarci ad uscire dal pantano puzzolente in cui siamo immersi. Perché non si sente la voce di Azelio Ciampi, l’uomo che ci portò in Europa con i conti in ordine? perché non parla Prodi, la persona competente e onesta che quando stava realizzando la sua idea di paese fu impallinato dai suoi stessi alleati? Nessuno di questi due è morto ma è come se lo fossero. Per il rispetto dell’età tralascio Ciampi ma a Prodi vorrei lanciare un appello. Capisco che sia riluttante all’impegno attivo perché non si fida della sinistra attuale, come gran parte degli italiani che votano a sinistra ma che non vorrebbero trovarsi più tra i piedi i vari Bersani, D'Alema, Veltroni, Franceschini, Bindi ecc.. Signor Prodi debbo essere io a ricordarLe che la vecchia politica è morta e già puzza? Basterebbe una pubblica dichiarazione di lavorare per mandare a casa senza i vitalizi tutti gli attuali parlamentari e poi costruire un nuovo parlamento con lo scopo di fare una unica legge: prendere le risorse per riportare il paese nel posto che gli spetta in Europa, dal 10% dei cittadini che possiedono il 90% della ricchezza nazionale. Troverebbe il popolo di internet e la maggioranza degli italiani pronti a sostenerLa. Certo governare un paese è cosa molto impegnativa che richiede impegno, conoscenza e molte braccia lavorative cose tutte che può assicurare la pubblica amministrazione beninteso senza l’inquinamento che vi portano i politici di vecchio stampo. Coraggio, si decida a rimettere in moto l’Italia.
152) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiellop@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0; .NET4.0C)
Mercoledì, 29 Giugno 2011 21:34 Host: net-188-153-75-180.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Lo stato dell’arte

Appena passata l’onda entusiasmante delle votazioni per i referendum mi accorgo che è subito iniziato il reflusso. Come il mare che si ritira con la bassa marea lasciando che i granchi e i gabbiani incrocino le loro tracce sulla sabbia umida, così nel paese e ricominciato il solito valzer. La destra fa finta di niente, come nulla fosse accaduto e la sinistra è ricaduta nella sua consueta atmosfera di sospetto che la ingessa. Tutti i parlamentari, accomunati solo dall’ansia di proteggere i loro vitalizi e privilegi fanno finta di combattere, gli uni contro gli altri, ma in realtà uniti nello scopo di prendere in giro gli italiani. E’ ora di finirla con la distinzione di destra e sinistra che non significa nulla se non la ubicazione delle poltrone nell’emiciclo del parlamento: a destra, centro e sinistra appunto.
Siamo entrati nell’euro, grazie alla vista lunga dell’ultimo statista vero, il presidente Ciampi, ma siamo sulla via di uscirne per le pulsioni della lega, convinta di poter realizzare attorno a Milano un nuovo grande impero guidato da Bossi, Calderoli e Borghezio quale ministro della guerra. Il premier Berlusconi, appeso agli umori di Bossi, vara la riforma sollecitata dalla CEE ma con il solenne impegno che i risparmi e le risorse per azzerare il deficit saranno trovati non prima di due anni. Per il momento accontentiamoci di una minuscola manovra da uno o due miliardi di euro. La sinistra intanto dorme pensando a come riportare nel recinto Vendola. Ma crediamo veramente che a Bruxelles siano tutti tonti come gli italiani? Se non ci mobilitiamo in maniera permanente e non provvediamo in tempi brevi al ricambio dell’intera classe dirigente, dal presidente del consiglio, ai parlamentari e ai manager delle grandi società e imprese e delle banche e istituti finanziari ho paura che vedremo anche in Italia lo spettacolo oggi in onda sulle piazze greche.
151) Pantano Paolo  Maschio
paolopantano44@gmail.com
Località:
Avola-Noto
IP loggato Mozilla/5.0 (Macintosh; U; Intel Mac OS X 10.6; it; rv:1.9.2.13) Gecko/20101203 Firefox/3.6.13
Venerdì, 17 Giugno 2011 22:57 Host: 93-46-4-154.ip105.fastwebnet.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Legittimo ...godimento

A parte il legittimo ...godimento per il raggiungimento del quorum per i referendum (abbiamo dato il nostro apporto con la presenza e l’attività), desidero, per dare un contributo al dibattito sulle iniziative future, offrire delle brevi riflessioni, anche perché alcune considerazioni lette non hanno, secondo me, colto il senso di ciò che è stato raggiunto con il risultato ottenuto.
1) I referendum sull’acqua determinano un NUOVO MODELLO ECONOMICO, non più fondato sulla gestione privatistica dei beni comuni. Ciò significa che le grandi multinazionali (Veolia, Societé des Eaux, ecc.) non potranno più gestire le risorse idriche, non lo potranno fare i grandi gruppi italiani che si erano buttati sull’affare dell’acqua costituendo società e non potranno più, assieme agli altri interessati, costruire centrali nucleari. Molte piccole e medie imprese avranno la possibilità di lavorare nelle energie rinnovabili ed altre svolgeranno attività comunale o consorziale per gli acquedotti e depuratori. Cambiano i riferimenti economici e politici. Vi pare poco?
2) Probabilmente si sarà un’economia meno concentrata nei grandi gruppi di interesse e più diffusa nel territorio. La forza contrattuale dei gruppi dominanti nei confronti del potere politico, la collusione ed il conflitto d’interesse dovrebbero diminuire.
3) Necessariamente ora deve essere elaborato un nuovo PIANO NAZIONALE DELL’ENERGIA, fondato sul risparmio, sull’efficienza energetica, sulle fonti da energie pulite e sicure, e quindi, vi dovrebbe essere una riconversione positiva della politica energetica del Paese ed un modello di sviluppo più ragionevole, più compatibile ed un equilibrio durevole con tutte quelle risorse che non sono illimitate.
4) Varrà per tutti i Ministri o Presidenti del Consiglio, di oggi e nel futuro e di qualunque orientamento politico, il principio per cui dovranno presentarsi nei Tribunali in seguito a procedimenti penali nei loro confronti.

Paolo Pantano
(comitato prov. per i referendum
Siracusa)
150) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teleu.it
Località:
-
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={739A4C7C-8AD0-11E0-9AA9-001731FA8C5D}; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0; .NET4.0C)
Martedì, 14 Giugno 2011 17:02 Host: net-188-153-89-179.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

A botta calda
Subito dopo avere avuto la certezza del superamento del quorum e della approvazione di tutti i quattro referendum si è manifestata la tentazione di una esplosione di gioia che ho faticato non poco a reprimere. Perché reprimere? Perché è stata vinta sì una battaglia ma la guerra sarà ancora lunga e dolorosa. Sui servizi televisivi si sono presentati il ministro La Russa e il giornalista Ferrrara, ambedue incartati in posizioni irreali che, come un disco rotto,ripetono gli slogan del loro dante causa. Sembra che, a sentir loro, la destra deve continuare a governare perché la sinistra non ha un programma. Gli errori del premier non si devono continuare a criticare come non si devono sindacare i suoi comportamenti. Da questa considerazione vorrei partire per dire in merito la mia. A Ferrara voglio dire che ha perso l’autobus. Non si è accorto che, da mesi ormai, il mezzo televisivo ha perso tutta la sua capacità di confondere le coscienze e deformare la realtà e quindi anche il proprietario non ha più la possibilità di fare la pubblicità di se stesso. Oggi sono sullo stesso piano la pubblicità menzognera della bibita che fa calare il colesterolo nel sangue e il premier in giacca bleu, appena uscito dal trucco e sorridente. Occorre fare i conti col web, con la verità e con i giovani. A mio parere è fuori di dubbio che l’attuale premier dovrebbe al più presto salire al colle e rassegnare le dimissioni del suo governo. Alla sinistra, rimproverata di non avere un programma,voglio suggerire un abbozzo di programma basato su tre soli punti.
Primo: affrontare il problema rappresentato dalle tv private. Si prenda l’impegno di una legge che regoli la materia nel senso di sottoporre tutte le tv alla preventiva approvazione dei palinsesti e della pubblicità irradiata da parte delle autorità istituzionali. Non si capisce perché tutti siano liberi di dire bugie sulla miracolosità del proprio prodotto. L’automobile che fa risparmiare benzina, lo yoghurt che mette a posto l’intestino, il materasso che guarisce l’artrite e così via. Abbiamo o no un ministro delle attività economiche e della sanità? Cosa ci stanno a fare se non dicono la loro prima che agli spettatori più indifesi arrivino falsi messaggi?
Secondo: intervenire sul fisco facendo in modo che ognuno paga le tasse in proporzione del reddito e del patrimonio posseduto e non secondo l’abilità del proprio commercialista nel nascondere le entrate e confondere il fisco.
Terzo: stabilire delle regole ferree a tutela de lavoratori che debbono essere difesi in primo luogo dalla autorità statale e solo secondariamente dai sindacati e solo a livello locale. Così come oggi organizzati i sindacati sono dei duplicati dei partiti e quindi inutili. Innumerevoli sono i problemi che ci affliggono ma, evitando di aprire una discussione sui massimi sistemi, si potrebbe cominciare con il dire chiaro e forte che le tre cose suindicate saranno affrontate con determinazione e senza compromessi e si vedrà che non mancheranno l’approvazione e l’appoggio dei cittadini.
Fulvio Maiello
149) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0; .NET4.0C)
Giovedì, 9 Giugno 2011 22:28 Host: net-188-153-93-229.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Referendum
Domenica e lunedì prossimi si vota e non su questioni di poco conto. Da coloro che sono alla guida del paese arrivano inviti a riflettere su come votare e se proprio non si riesce a capire come i referendum siano una perdita di tempo è meglio starsene lontani dai seggi elettorali e fare piuttosto una gita fuori porta. Ancora un anno fa, prima dello scandalo Ruby, gran parte degli elettori avrebbero raccolto l’invito e come un gregge si sarebbero dispersi per mari e per monti. Oggi è diverso, è finito un ciclo e se ne apre un altro: solo Berlusconi e la sua corte sembrano non accorgersene, ma forse se ne sono accorti e stanno rintanati, tremanti e pieni di paura, nei recessi dei loro bunker. Stiano tranquilli che sulle loro teste non arriveranno le bombe come stanno arrivando sul bunker di Gheddafi, ma, non meno devastanti, arriveranno certamente la condanna civile e morale degli italiani ai quali si sono aperti finalmente gli occhi e il disprezzo della gente comune che fa più male della riprovazione dei potenti. Non servirà a nulla mobilitare i servi e i bravi al servizio del califfo per recuperare consensi e salvare il sedere del principe. Un paio di secoli fa sempre a Milano esisteva un altro potente, corruttore e senza scrupoli, l’Innominato, ma anche se riuscì ad impedire le nozze di Renzo e Lucia fu solo temporaneamente e grazie alla pavidità di don Abbondio, povero e indifeso prete di campagna. La storia non insegna nulla? Sono sicuro che di don Abbondio se ne trovano sempre meno e i giovani sono ormai al riparo dell’imbonimento continuo della tv: oggi il web ha soppiantato la tv e i fatti non possono essere più manipolati come prima e l’esempio migliore ci viene dal Nordafrica. Se Berlusconi fosse furbo venderebbe subito le sue tv e scapperebbe in uno dei tanti paradisi fiscali dove, con i suoi soldi, potrebbe organizzare tutti i bunga-bunga che vuole, ma siccome non credo sia né furbo né intelligente finirà col ritrovarsi solo, senza familiari né amici a scontare la giusta punizione per il male che ha arrecato agli italiani.
Fulvio Maiello
148) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teleu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0)
Lunedì, 23 Maggio 2011 15:48 Host: net-188-153-90-209.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Il ballottaggio

Fa specie sentire i candidati della maggioranza parlare a ruota libera dei loro progetti politici. Si affannano a spiegare anche le minuzie senza spiegare nulla. Sarebbe molto più semplice dire che la vera natura del loro impegno politico è la cancellazione di tutte le regole. Sia dato libero sfogo alle capacità personali dei singoli, senza curarsi di tutelare i deboli e gli indifesi che le regole della natura hanno già condannato a scomparire. Se uno è ricco non è produttivo che sia anche rispettoso delle leggi e della morale perché dalle leggi si prescinde e la morale non fa profitto. In occasione dell’attuale ballottaggio inviterei i cittadini a scegliere sia a Napoli che a Milano il candidato sindaco più vicino alla gente comune. E’ più vicino De Magistris, magistrato senza pendenze giudiziarie oppure Lettieri, appoggiato da una persona con sulle spalle una richiesta di misura preventiva per fatti di camorra ?
Dalla maggioranza rispondono che per le pendenze giudiziarie bisogna essere garantisti e aspettare una sentenza di condanna definitiva. Quello che non dicono è che per chi ha soldi e poteri, tra rinvii dei processi, amnistie e prescrizione una sentenza definitiva è scontato che non sarà mai raggiunta. E’ sotto gli occhi di tutti la posizione processuale dell’attuale leader.
De Magistris, al contrario, è certamente colpevole,senza bisogno di processi, di essere votato dalla sinistra, reato non previsto dal codice penale ma dal pensiero dell’imperatore di Arcore.
Per Milano è più vicina alla gente la Moratti, del clan dei petrolieri, una signora senza pudore per come tratta i suoi competitori, oppure Pisapia, un avvocato la cui colpa è quella di essere votato anche dalla sinistra estrema? Anche nel suo caso si applica la fatwa dell’iman di Arcore.
Agli elettori la scelta, io tengo le dita incrociate dietro la schiena.
Fulvio Maiello-Trento
147) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0)
Giovedì, 12 Maggio 2011 20:11 Host: net-188-153-72-115.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Al supermercato
Oggi mi sono recato in un supermercato della mia città per alcune piccole compere. Dappertutto colori, fruscio di carta e sacchetti di plastica sotto la rassicurante scritta “Coop” campeggiante sui pilastri che sorreggono l’enorme volta del capannone. Sono a casa, ho subito pensato, perché il concetto di cooperazione evoca l’idea di comunità in pace. Niente di più falso. Intorno a me, in coda alla cassa, volti tesi e corrucciati, donne pallide con occhi spenti e uomini anziani stanchi e rassegnati. Mi è venuto prepotente in gola un urlo di protesta che, per fortuna, ho represso e mi sono concentrato sulla lettura degli acquisti di una signora che mi precedeva da parte della cassiera. Ci aveva messo parecchi minuti a svuotare sul banco i suoi acquisti e la cassiera continuava meccanicamente a passare il lettore sulle etichette dei prodotti ricevendone in risposta dei bip metallici. E’ questa la società del terzo millennio? La classe politica oggi al potere dice che siamo tutti ricchi e si vede dai consumi quanto lo siamo. La mia reazione, invece, alla signora che aveva, evidentemente, fatto la provvista in vista di una imminente carestia, fu di rimprovero e avrei quasi voluto prenderla a schiaffi per l’offesa che stava arrecando alle migliaia di concittadini che vivono con meno di 500 euro al mese con il suo conto finale di 258,60 euro. Il nostro premier, che non conosce la fatica del vivere quotidiano, continua a dire che sono i comunisti a farci deprimere mentre lui ci dà ottimismo e se guardiamo i supermercati possiamo tutti vedere come ogni giorno portiamo nelle nostre case tonnellate di oggetti. E’ vero, ma sono in gran parte oggetti superflui che servono solo a fare arricchire oltremisura lui e i suoi simili e lasciano nella disperazione milioni di persone che, con gli occhi incollati alle vetrine, invidiano il viavai di signore benvestite che passano veloci con i loro carrelli stracolmi. Un tempo la ricchezza aveva pudore e i veri ricchi si nascondevano, oggi sbandierano anche quello che non hanno. Alla cassa, per un momento, mi sono sentito a disagio con i miei tre pacchettini mentre la donna con il carrello stracolmo incedeva fiera come un galeone spagnolo con tutte le vele spiegate. Ma è stato solo un istante perché, incredibile, mi ha tirato su il morale il pensiero del premier con il suo sorriso da ebete e il viso liscio e rosa come il culetto di un neonato. Il trionfo della falsità. Se c’è una divinità sulle nostre teste, se c’è ancora moralità e giustizia, se l’uomo non è ancora regredito allo stato di belva selvatica, allora mettiamo la parola fine a questa stagione di follia collettiva e recuperiamo in fretta la dignità che spetta ai figli di Dio.
146) Fulvio Maiello  Maschio
fulviomaiello@teletu.it
Località:
Trento
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 8.0; Windows NT 5.1; Trident/4.0; SIMBAR={36B2A587-A302-11DF-9DF5-00508D5DC6D1}; .NET CLR 2.0.50727; .NET CLR 3.0.4506.2152; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0)
Martedì, 10 Maggio 2011 20:33 Host: net-188-153-91-140.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

La sfacciataggine
Non rientra ancora tra le virtù ma si avvia a diventare una pratica comune. E’ ancora di pochi ma, per fortuna, quando sarà universalmente generalizzata allora perderà la sua connotazione esclusiva e sarà patrimonio di tutti, cioè priva di valenza mediatica e di importanza. Allora finalmente anche Berlusconi sarà un comune cittadino cui nessuno dà importanza e sarà la sua fine. Quando era da solo a sostenere ossessivamente di essere un perseguitato dai giudici faceva notizia e tutti i giornali riportavano anche le virgole delle sue esternazioni, ma adesso che tutti i suoi scagnozzi ripetono anch’essi la stessa cosa da Ferrara a Sallusti, a Gasparri, Cicchitto, La Russa, Santanchè, Brambilla, Gelmini, Garfagna, fino agli autisti delle loro macchine blu e agli uomini e donne delle claque in servizio permanente effettivo, ecco che nessuno ci fa più caso e tanti ci ridono sopra. La sfacciataggine rende quando è di pochi e questo il cavaliere, che sarà ricco ma non è certamente intelligente, non lo capirà mai. Come non ricordare le parole di Montanelli quando diceva che Berlusconi si affosserà da solo grazie alla sua mente corta. Il processo è cominciato e tra qualche tempo, quando perderà la poltrona e sarà dichiarato colpevole in uno dei tanti processi a suo carico e i suoi discepoli si saranno sciolti come la neve al sole, o riciclati di qua e di là, ci rideremo sopra.
145) All’onorevole Santanchè 
Località:
-
IP loggato Mozilla/5.0 (Macintosh; U; Intel Mac OS X 10.6; it; rv:1.9.2.13) Gecko/20101203 Firefox/3.6.13
Sabato, 7 Maggio 2011 17:56 Host: 93-46-47-3.ip106.fastwebnet.it Scrivi un commento

Lettera aperta all’onorevole Santanchè

Egregia onorevole,
mi permetta di rivolgerle due righe in qualità di Suo datore di lavoro non soddisfatto delle Sue prestazioni. Come dice il Silvio nazionale il popolo è sovrano ed io sono un componente del popolo, quindi posso pretendere da Lei comportamenti virtuosi e moralmente ineccepibili. Vorrei preliminarmente essere informato delle sue origini: i suoi studi, i lavori svolti in precedenza, i suoi scritti se ne ha, le sue frequentazioni, i suoi hobbys, il suo curriculum vitae insomma, perché anche se è stata scelta, per l’incarico che ricopre. in altissime sfere, vorrei essere anch’io più tranquillo circa il denaro che ci costa. Se, insomma, è denaro speso bene. Come prima cosa dovrebbe spiegarmi i suoi disinvolti passaggi da un raggruppamento politico all’altro, perché, anche se è vero che San Paolo si convertì sulla via di Damasco, per Lei si conosce solo la conversione sulla via di Arcore ed è, al confronto, misera cosa. E’ vero che si presenta ancora bene, seppure leggermente appassita, ma non può pretendere di essere osannata come una velina e nei confronti delle sue colleghe Prestigiacomo e Garfagna ha tutto da perdere. Allora non le resta che mettere in campo la cultura, l’intelligenza e l’equilibrio dell’età. Possiede questi requisiti? Per la cultura non so cosa dire: non si conoscono suoi saggi su nessun argomento né interventi in convegni culturali o scritti che spieghino le sue visioni della vita. Se ci sono abbia la bontà di farceli conoscere. Per l’intelligenza non deve essere molto dotata visto che inveisce contro i burka e non sa fare altro che indicare il dito medio a chi la critica. Per l’equilibrio forse ci sarebbe qualche speranza, considerando la sua età, che svanisce presto sentendola dire che a Berlusconi non la darà mai mentre è lui che non la vuole preferendo e ottenendo, beato lui, roba più giovane.
Per quanto fin qui esposto e in virtù dei miei poteri di cittadino, detentore di una quota di sovranità, La invito a rassegnare le dimissioni dalla carica di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e dall’incarico di parlamentare. Se proprio non trovasse di meglio da fare potrebbe chiedere di lavorare alle dipendenze dell’impresa appaltatrice delle pulizie alle camere che, attualmente, non brillano certo per la pulizia.
Un cittadino italiano disgustato
tag HTML abilitati Pag. Precedente   Pag. successiva
Powered by Lazarus Guestbook from carbonize.co.uk