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ISBN 978-88-6954

per
MARIA SUMA



NUOVO!!!Vede finalmente la stampa un inedito del più valido intellettuale che Avola abbia avuto,
di sicura levatura europea per le sue relazioni culturali con l'estero, ma sfortunatamente quasi sconosciuto ad Avola.
Ringraziamo infinitamente il figlio Enzo che a suo tempo ci diede copia del manoscritto.
Altri lavori del Di Giorgio sono in stampa sempre per i tipi della Libreria Editrice Urso.

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Teocrito Di Giorgio
Le manette (Dramma in tre atti)
A cura di Maria Suma
Libreria Editrice Urso, Collana "Mneme" n. 51
2018
, 8°, pp. 56, 10,00 acquista
ISBN 978-88-6954-189-6

 

… Il testo ci è pervenuto attraverso una copia dattiloscritta rinvenuta tra i documenti di famiglia e curarne la pubblicazione postuma, a distanza di oltre quarant’anni dalla morte del suo autore, è per noi un onore e, soprattutto, motivo di grande commozione.
Tale sentimento nasce dal fatto di poter umilmente dare il dovuto risalto all'opera di un concittadino illustre che ha portato in alto il nome della città di Avola, in Italia e all'estero, sebbene risulti ancora poco conosciuto, proprio nel luogo natio…
Teocrito Di Giorgio nacque ad Avola il 4 agosto 1893 da Vincenzo, agiato possidente della città e da Lucietta Giaracà, figlia del noto avvocato del Foro siracusano e poeta, Cav. Emanuele Giaracà.
L'ambiente familiare di giuristi lo indusse (come già era accaduto per il fratello Antonino), ad iscriversi, nel 1912, dopo aver compiuto gli studi medi superiori presso il Liceo classico di Noto, alla Facoltà di Giurisprudenza presso la prestigiosa Università di Bologna, dove da secoli gli studenti si recavano per studiare l'utrumque ius
... Il dramma Le manette fu completato dal Di Giorgio dopo il 1961.
L’intensa attività professionale forense e il confrontarsi quotidianamente con i temi ed i problemi della giustizia hanno indubbiamente spinto l’autore alla stesura dell’opera. In essa però il giurista abbandona le formule dell’arte oratoria e del processo, per offrire la riflessione al letterato, che la esprime ricorrendo, appunto, al genere drammatico.
La vicenda si svolge attorno al caso giudiziario di un giovane avvocato, ingiustamente condannato per un reato non commesso, che, nonostante tutto, attende con serena fiducia l’esito del processo di appello...

Dalla "INTRODUZIONE" di Maria Suma


Di Giorgio

 

LETTURAVI PARLO DI UN LIBRO

NUOVO!!!Teocrito Di Giorgio
Le manette (Dramma in tre atti)
A cura di Maria Suma
Libreria Editrice Urso, Collana "Mneme" n. 51
2018, 8°, pp. 56, 10,00 – ISBN 978-88-6954-189-6

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PER “LE MANETTE – Dramma in tre atti” di Teocrito Di Giorgio

È molto difficile fare e parlare di cultura al giorno d’oggi perché si rischia di non essere capiti o, peggio ancora, di essere derisi. Esistono tuttavia ancora baluardi, che si pongono autenticamene e caparbiamente e, aggiungerei, instancabilmente il proposito di portare avanti questa missione impossibile in un’epoca nichilista come la nostra.

Certamente uno di questi baluardi è costituito dalla Libreria Editrice Urso di Avola, che non ha mai smesso un solo attimo di organizzare eventi culturali – aperti a tutti e senza onere per alcuno –, capaci di restituire la perduta identità della nostra città.

È risaputo che il patrimonio culturale di una comunità, piccola o grande che sia non ha importanza, esprime il significato della nostra identità: chi siamo, possiamo capirlo soltanto se non trascuriamo la conoscenza del nostro patrimonio cultuale e la sua tutela.

E d’altronde, un motivo ci sarà stato se anche i padri costituenti hanno avvertito l’esigenza di consacrare all’art. 9 della Costituzione, quindi tra i principi fondamentali (che non possono essere oggetto di modifica alcuna), il riconoscimento e la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico.

Tutelare il patrimonio culturale significa, nella sostanza, custodirlo per le generazioni future perché queste possano apprendere della loro origine e capire ciò che sono.

Ciò dovrebbe essere compito di ognuno di noi – e principalmente delle istituzioni preposte e degli amministratori locali – fare in modo che la conoscenza delle opere, degli autori, dei monumenti, del patrimonio culturale nel suo complesso, che ha segnato la nostra comunità non venga dimenticato o ignorato.

Uno degli ultimi lavori edito dalla Libreria Editrice Urso di Avola si indirizza proprio in questo senso con la pubblicazione del dramma teatrale “Le Manette” di Teocrito Di Giorgio, a cura dell’avvocatessa Maria Suma, che ne ha appunto curato la pubblicazione e la prefazione al testo.

Teocrito di Giorgio era un figlio della nostra città di Avola, avvocato e giurista, personaggio poliedrico, come lo definisce la stessa Maria Suma, per essere stato poeta, scrittore, musicista ed altro ancora.

Ma Di Giorgio è pressoché sconosciuto ad Avola nonostante due precedenti pubblicazioni: il racconto “Per un pugno di case” dello stesso Di Giorgio, edito da Trevi; e la biografia “Teocrito Di Giorgio. Poeta, scrittore, traduttore” di Salvatore Salemi, pure edito dalla Libreria Editrice Urso di Avola.

Maria Suma non si è limitata a pubblicare l’opera teatrale “Le manette”, ma ha svolto una ben più approfondita e scrupolosa ricerca sulla persona del Di Giorgio, ricerca che tuttavia non trova spazio nella presente pubblicazione ma che ci auguriamo venga restituita alla collettività in una prossima pubblicazione.

 L’opera teatrale “Le manette” è stata presentata sabato 7 luglio 2018, nel cortile di quella che fu l’abitazione di Teocrito, ora abitata dal figlio Enzo, alla presenza della stessa curatrice avvocatessa Maria Suma, che, dopo aver tracciato la biografia dello stesso Teocrito, ha spiegato magistralmente il senso dell’opera, nonché alla presenza dell’editore Ciccio Urso e di un numero considerevole di partecipanti.

Già dalla presentazione di Maria Suma ho avuto la sensazione che l’opera si innestasse nel solo culturale inaugurato dal grande drammaturgo siciliano quale è stato Luigi Pirandello; la conferma ne è poi venuta dalla lettura del testo.

Senza voler svelarne l’intero contenuto, anche per rispetto di chi volesse leggere il testo, cosa che personalmente invito a fare sin da subito, si tratta della storia possiamo dire di un “dissidio” tra due giudici, i quali discutono attorno alla responsabilità penale di un giovane avvocato accusato di appropriazione indebita, ed uno dei due, di stampo colpevolista e tutto “sicuro di sé”, è persuaso che alla condanna di un individuo possa pervenirsi attraverso l’applicazione dei principi di diritto; e l’altro, invece, ritiene che debba tenersi conto della persona incriminata, del suo essere persona e quindi decidere della sua colpevolezza tenendo bene a mente la dimensione umana, esistenziale oserei dire.

L’epilogo è drammatico non solo per l’esito del dissidio, che non sto qui a rivelare, ma soprattutto per le forti implicazioni giuridiche-esistenziali, se così posso dire, e al tempo stesso filosofiche che a mio parere sembrano scaturire dall’opera.

Uno dei due protagonisti, il giudice Clemente, paradigmatico il nome scelto dall’autore – come afferma la stessa Maria Suma –, si pone un problema di coscienza: come può un giudice condannare un suo simile pur sapendolo innocente? In altri termini, come può un giudice condannare un uomo solo sulla base dei principi del diritto, nonostante i fatti storicamente accaduti depongono a favore della innocenza dell’incolpato?

La coscienza, ritengo, sia un po’ la questione nodale di tutta l’opera, ossia quella componente del nostro “Io” che ci interroga incessantemente e ci pone di fronte alle nostre responsabilità. Chi non ricorda, per citare un’opera letteraria di conoscenza planetaria quale è “Delitto e castigo” di Dostoevskij, dove il giovane Raskòl'nikov, dopo essere stato devastato dai morsi della coscienza, decide di confessare l’atroce crimine e di assoggettarsi alla relativa pena?

La società scopre la coscienza attraverso l’opera di Freud, il quale la descrive attraverso le tre topiche dell’Io, dell’Es e del Super-Io, assegnando a ciascuna di esse una ben precisa funzione.

La letteratura fa sua questa ricostruzione e l’opera di Pirandello partorisce capolavori quali “Uno, Nessuno e Centomila”, e “Il fu Mattia Pascal”, per citarne alcuni.

Teocrito Di Giorgio è, a tutti gli effetti, un pirandelliano perché, attraverso il giudice Clemente del dramma “Le manette”, pone sul tappeto una questione fondamentale: la coscienza.

Ma l’opera contiene anche altri significati.

Se dobbiamo paragonare Di Giorgio alla figura di Pirandello, non possiamo trascurare l’epoca in cui i due vissero e produssero le loro opere letterarie.

L’epoca è il 900, e il Romanticismo, quale movimento culturale che poneva alla base del suo pensiero lo spirito, aveva lasciato il posto al Positivismo, quale movimento culturale che pone a base del suo ideale il progresso scientifico.

Ma siamo anche nell’epoca del “Nichilismo”, come profetizzata da Friedrich Nietzsche, nella quale tuttora viviamo, che si caratterizza per la totale mancanza di valori a cui l’uomo possa ancorarsi, manca, in altri termini, una risposta, che sia una, al “perché”.

Siamo nell’epoca della alienazione dell’uomo, il quale è diventato merce di scambio in un processo consumistico e capitalistico nel quale egli assume valore solo nella misura in cui è in grado di vendere la sua forza lavoro.

I tre maestri del sospetto, Marx, Freud e Nietzsche, hanno sviscerato, ognuno secondi i rispettivi ambiti, molto bene la condizione in cui versava (e tuttora versa) l’uomo moderno.

Dalla fallacia dell’esistenza umana ne nasce uno spaesamento dell’uomo, una frammentazione dell’Io, perché egli non riesce a capacitarsi del fatto che le sue certezze, proprio come il giudice colpevolista del dramma “Le manette”, non possono essere definite tali; non riesce a trovare una risposta al “perché”.

Ecco, io credo che l’opera “Le manette” di Teocrito Di Giorgio, curata da Maria Suma, voglia dirci soprattutto di questo spaesamento dell’uomo, di questa forma crudele di nichilismo alla quale come farmaco sembra esserci solo la pazzia.

Una considerazione finale va fatta anche alle accezioni giuridiche che l’opera importa.

Vi è un moto di coscienza da parte dell’autore, ma vi è anche una esigenza di verità.

Di quale verità?

Nel libro “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov, Ponzio Pilato, nell’interrogare Gesù, gli chiede: “E perché tu, vagabondo, nel bazar sobillavi il popolo raccontando della verità, di cui non hai idea? Che cos’è questa verità?” … Oh dèi! Gli pongo domande inutili ai fini del processo … la mia ragione non mi obbedisce più … La verità è innanzitutto nel fatto che ti duole il capo, e ti duole tanto forte da suggerirti vili pensieri di morte. Tu non solo non hai la forza di parlare con me, ma ti è persino difficile guardarmi. E ora io involontariamente sono il tuo torturatore, e questo mi addolora”.

La verità cui tende il processo, e in particolar modo il processo penale, è una verità processuale alla quale si accede attraverso lo svolgimento del processo secondo le norme che lo disciplinano: il giusto processo, come mirabilmente affermato in sede di presentazione la curatrice avvocatessa Maria Suma.

Al processo non interessa la verità storica, ossia la verità scaturita dai fatti fenomenologicamente verificatisi; quei fatti, perché possano dirsi a fondamento della responsabilità penale del soggetto imputato, debbono cristallizzarsi davanti agli occhi di un soggetto terzo ed imparziale, quale è il giudice, che dovrà poi in relazione alla loro sussistenza o insussistenza giudicare, quindi condannare o assolvere.

Capite allora quale compito immane spetta al giudice, quello di trovarsi di fronte a fatti anche di una certa crudeltà e tuttavia assumere decisioni prescindendo dagli stessi qualora non risultassero provati secondo le norme.

Come dire che forse sono le norme le sole portatrici di verità, di tante verità o di nessuna verità.

Come vedete, siamo a Pirandello o, se preferite, a Teocrito Di Giorgio.

Infine, desidero esprimere il mio ringraziamento a Maria Suma per avermi fatto conoscere quest’opera di Teocrito di Giorgio, a me sconosciuta, e per l’eccellente lavoro di ricerca svolto, che, come innanzi già detto, ci auguriamo possa trovare in tempi brevi la necessaria pubblicazione a beneficio della collettività.

Un ringraziamento lo devo anche a Ciccio Urso per la sua instancabile attività culturale che quotidianamente svolge in favore della collettività avolese, sebbene questa non ne dimostri riconoscenza.

Un particolare omaggio voglio indirizzarlo alla bella Liliana che, con la sua dolcezza, è riuscita ancora una volta a solleticare le corde del cuore con le sue canzoni ed in particolare con il brano “Salve sono la Giustizia” dei Nomadi, a me totalmente sconosciuto.

Come vedete, non si smette mai di imparare.

Ecco, questa potrebbe essere la verità!

Avola, 8 luglio 2018

Leonardo Miucci

Maria Suma ci racconta di sua nonna, dei valori di quella figura femminile impegnata in tanta attività sociale fino agli ultimi anni della sua vita, ci parla dei pellegrinaggi per la Madonna delle Grazie da Avola ad Avola Antica in occasione del 2 luglio, dello sbarco degli Alleati nella notte tra il 9 e 10 luglio del 1943, e di tanto altro ci fa partecipi.
Il tutto nella memoria risulta essere Pieno di Grazia!

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copertina
Maria Suma
PIENA DI GRAZIE
Quell'indimenticabile 10 luglio 1943

2018, 16°, pp. 56
Libreria Editrice Urso
Collana "MNEME" n. 47
€ 8,00 acquista
ISBN 978-88-6954-106-3

foto SumaMaria Suma (Avola, 1970), avvocatessa del Foro di Siracusa, è cofondatrice, insieme a don Fortunato Di Noto, dell’Associazione Meter Onlus per la tutela dei diritti dell’infanzia,  contro ogni forma di violenza e di sfruttamento. È intervenuta ed interviene, come relatrice, in numerosi convegni sui temi dell’abuso sessuale in danno dei minori e della pedopornografia on line, e ha curato, sui medesimi temi, le attività di sensibilizzazione e di formazione per docenti ed alunni in diversi progetti organizzati da enti pubblici e privati.

Nel 2003 ha partecipato, presso il Ministero delle Comunicazioni, al gruppo di lavoro Internet@Minori per la stesura del Codice di Autoregolamentazione Internet e Minori e ha elaborato, per l’Associazione Meter, alcune proposte di legge, tra le quali quella contro la “pedofilia pseudo-culturale” e sui relativi reati di istigazione, recepita dalla legge di ratifica della Convenzione di Lanzarote.
Nel 2008 ha ricevuto il Premio Sicilia, XV Edizione, Sezione per il Sociale, con la seguente motivazione: per il suo costante e proficuo impegno a tutela dell’infanzia. 

Amore, valori, tradizioni che si tramandano ravvivati dalla fede nella Provvidenza divina
NELL’ULTIMO libro di Maria Suma la storia della nonna s’intreccia con quella dello sbarco degli Alleati tra il 9 e il 10 luglio ’43

di Marialucia Riccioli
(in LA CIVETTA di Minerva Anno VIII n. 12 – 24 giugno 2016 pag. 23)

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Per i tipi della Libreria Editrice Urso di Avola è stato recentemente pubblicato il racconto di Maria Su ma "Piena di grazie – Quell'indimenticabile 1O luglio 1943".

Tra storia e memoria si snoda la narrazione di Maria Suma, che spazia dalla microstoria, dal lessico familiare dei racconti della nonna e del pellegrinaggio ad Avola Antica del 2 luglio per la Madonna delle Grazie, alla macrostoria, la storia grande, quella dello sbarco degli Alleati nella notte tra il 9 e lO luglio del 1943. Una nonna ordinaria e speciale insieme, impegnata nel sociale fino agli ultimi anni della sua vita, che ha permesso a Maria Su ma di intrecciare i fili della memoria familiare all'ordito della storia dello sbarco degli Alleati in Sicilia.

Una Sicilia che profuma di nepitella, che nonostante la fame, le ansie le trepidazioni la paura, custodisce sentimenti, memoria, bellezza: questa l'essenza dello scritto di Maria Suma, che lavora sia su un registro popolare che più formale, spiegando nelle note a corredo del testo particolari storici, geografici, memoriali, dando ragione delle parole dialettali utilizzate, in un continuo altalenare tra il presente e il passato, che si avvalorano e si illuminano vicendevolmente di senso grazie al filo del racconto, che seleziona taglia cuce ricama un piccolo ma significativo ordito.

Una storia d'amore e di fede innanzitutto: la nonna consegna alla nipote la fragranza intatta del suo amore di gioventù, che a dispetto della guerra diverrà il padre dei suoi figli, fondando insieme a lei una famiglia solida e radicata nell'amore e nella Provvidenza divina, che grazie alla Madonna ha permesso ai due innamorati di ricongiungersi; la preghiera, baluardo nel pericolo, trama tutta la vita di questa nonna, che non abbandonerà mai né la fede né il tradizionale pellegrinaggio alla Madonna delle Grazie, di eremitica memoria, centro di spiritualità che neanche il "terribilissimo Terremoto" del 1693 o lo sbarco alleato sono riusciti ad abbattere, almeno nella sua sostanza spirituale.

Ecco il perché del titolo: piena di grazie è innanzi tutto la Madonna, la mediatrice di tutte le grazie, la "dispensiera" dei favori divini, lei per prima "gratia piena", ricolma dell'amore divino che si trasmette come fiamma (come ben ricordato da Dante, citato in esergo), lei "fontana vivace" di speranza. Ma gravida di grazie è anche la vita della nonna, che le grazie implora e ottiene e che, grata – da gratus, a, um, apparentato con gratia, gratis e gratitudo –, per gratitudine appunto, per grazia ricevuta non può far altro che trasmettere l'amore ricevuto, come fontana zampillante che non può far altro che scorrere (significative le metafore legate all'acqua e tutti i riferimenti geografici alle acque di Avola).

Maria Suma (Avola, 1970), avvocatessa del Foro di Siracusa, è cofondatrice, insieme a don Fortunato Di Noto, dell'Associazione "Meter Onlus per la tutela dei diritti dell'infanzia", contro ogni forma di violenza e di sfruttamento. È intervenuta ed interviene, come relatrice, in numerosi convegni sui temi dell'abuso sessuale in danno dei minori e della pedopornografia on line, e ha curato, sui medesimi temi, le attività di sensibilizzazione e di formazione per docenti ed alunni in diversi progetti organizzati da enti pubblici e privati.

Nel 2003 ha partecipato, presso il Ministero delle Comunicazioni, al gruppo di lavoro Internet@Minori per la stesura del Codice di Autoregolamentazione Internet e Minori e ha elaborato, per l'Associazione "Meter", alcune proposte di legge, tra le quali quella contro la "pedofilia pseudo-culturale" e sui relativi reati di istigazione, recepita dalla legge di ratifica della Convenzione di Lanzarote.

Nel 2008 ha ricevuto il Premio "Sicilia", XV Edizione, Sezione per il Sociale, con la seguente motivazione: "per il suo costante e proficuo impegno a tutela dell'infanzia".
Appassionata di letteratura e di tutto ciò che è cultura e arte, ha risposto alle domande de "La Civetta di Minerva" per voi.

 

Com'è germogliata l'idea di scrivere un racconto sulle memorie della tua famiglia?

Come ho scritto nella prefazione, questo breve racconto nasce dalle narrazioni che la mia nonna materna mi ha sempre fatto, sin da quando ero bambina. Tramandare ai nipoti il ricordo di quel tragico ed indimenticabile evento era per lei importante, affinché il vissuto ed i sentimenti di quegli anni rimanessero nella memoria delle successive generazioni.

Ed infatti nel giugno del 1995 mi consegnò un documento, scritto di suo pugno, dove cristallizzava brevemente fatti, ansie, paure, sentimenti, sogni di un tempo doloroso ma fondamentale della sua (e di conseguenza, della nostra) vita. Ho voluto ricambiare quello scritto donatomi, con il mio. lo, tra l'altro, sono la prima dei cinque nipoti e come tale la depositaria di maggiori ricordi.

Come hai lavorato per scrivere il racconto? Che procedimento hai utilizzato per la sua stesura? Ci sono dei modelli cui ti sei ispirata?

Traendo spunto, oltre che dai racconti della nonna, anche dai miei ricordi personali e dai momenti vissuti con lei, in particolare il tradizionale pellegrinaggio del 2 luglio in onore della Madonna delle Grazie ad Avola Antica, ho scritto il racconto su due piani narrativi, aventi in comune, appunto, l'andare verso l'antico sito dove sorgeva Avola. Ho cercato poi di trasmettere con la scrittura le stesse emozioni che la nonna ha trasmesso a me: spero di esserci riuscita.

Non ho un modello particolare: ho tutti i modelli degli scrittori italiani che hanno contribuito alla mia formazione classica e degli scrittori siciliani, da Verga a Consolo, da Pirandello a Sciascia, che vivono dentro di me.

E c'è la mia sicilianità!
In ogni caso prediligo il romanzo storico perché ritengo importante la trasmissione della memoria: un popolo senza memoria è destinato a morire.
Anche per la mia tesi di laurea, in Diritto Canonico, ho trattato un istituto giuridico di carattere storico, analizzando, come una paleografa, dei documenti del 1600, anteriori al terremoto del 1693.

Quali sono i progetti cui ti stai dedicando?

Ho in cantiere alcuni progetti, sempre di carattere storico: uno riguarda la mia città e uno la mia professione.

recensione

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Intervento di Maria Suma, autrice del libro “Piena di Grazie – Quell’indimenticabile 10 luglio 1943” alla presentazione nel Ristorante "La corte di Aragona" in Piazza Umberto I ad Avola, venerdì 10 giugno 2016, a cura dell'UNITRE di Avola.
Video di Liliana Calabrese

Intervento dell'editore Francesco Urso alla presentazione del libro "Piena di Grazie – Quell'indimenticabile 10 luglio 1943" nel Ristorante "La corte di Aragona" in Piazza Umberto I ad Avola, venerdì 10 giugno 2016, a cura dell'UNITRE di Avola.
Video di Liliana Calabrese

 

Collana MNEMEacquistaMneme, Mnemòsine (… diva del cor maestra e della mente // e del caro pensiero custode e madre. Monti, Musogonia, 25 e segg.), la ricordanza, la memoria in lotta perenne nel nostro tempo, tra il dimenticare di ricordare e il ricordare di non dimenticare, mai.

  1. Giovanni Stella, Le Sirene e l’Isola, 1998, 8°, pp. 104, 13,00 – ISBN 978-88-6954-100-1
  2. Sebastiano Burgaretta, I fatti di Avola, 2008, 8°, pp. 142, 15,00 – ISBN 978-88-96071-08-3
  3. Antonino Caldarella, Santa Venera, 1983, 8°, pp. 120 – Esaurito
  4. Giuseppe Schirinà, La chiusa di Carlo, 1984, 8°, pp. 288,  10,00
  5. Giuseppe Schirinà, Antinferno, 1989, 8°, pp. 160, 10,00
  6. Sebastiano Burgaretta, L’opera dell’uomo a Cava Grande del Cassibile, 1992, 8°, pp. 240, ill.,  25,00 – ISBN 978-88-96071-31-1
  7. Giovanni Stella, Sicilia terra mia, 1995, 4°, pp. 8 – Esaurito
  8. Giuseppe Schirinà, Nina, 1996, 8°, pp. 154,  11,00
  9. Giovanni Stella, Gesualdo Bufalino vivo, 1996, 8°, pp. 11 – Esaurito
  10. Carmelo Giannone, Bbummi su…nun ti scantàri, 2000, 8°, pp. 128, ill.
  11. Sebastiano Burgaretta, Di Spagna e di Sicilia, 2001, 8°, pp. 208,  14,00 – ISBN 978-88-6954-099-8
  12. Giovanni Stella, Amici cari, 2000, 8°, pp. 120, ill.  13,00 – ISBN 978-88-6954-103-2
  13. Sebastiano Martorana, Ricordi di un tempo che fu, 2000, 8º, pp. 120 – Esaurito
  14. Nello Lupo, Don Lorenzo Milani prete e maestro, 2001, 8º, pp. 208, ill. – Esaurito
  15. Giovanni Stella, Il rigattiere e l'avventore, 2002, 8°, pp. 192, 13,00 – ISBN 978-88-6954-102-5
  16. Benito Marziano, Don Agostino Salvìa e altri racconti, 2002, 8°, pp. 112 – Esaurito
  17. Salvatore Di Pietro, I perché del nostro dialetto. Storia linguistica e sociale della Sicilia, 2006, 8°, pp. 208,18,00 – ISBN 978-88-98381-93-7
  18. Italico L. Troja, Alessandro Patti. Un esiliato di Weimar che perdette il suo cuore ad Heidelberg, 2007, 8°, pp. 80, € 12,00 – ISBN 978-88-6954-197-1
  19. Fernando Buscemi, Storia della Rebetika, 2006, 8°, pp. 128 – Esaurito
  20. AA.VV., Da Versi a Nina. Note di critica letteraria, 2006, 8°, pp. 164, 10,00
  21. Salvatore Di Pietro, Nella valle dell’ozio – Racconti, 2008, 8°, pp. 176, 13,00
  22. Italico L. Troja, La mia “prima etade”, 2010, 8°, 15,00 – ISBN 978-88-96071-23-6
  23. Corrado Zuppardo, Memoriale di un siciliano emigrato a Milano, 2010, 16°, pp. 96, 9,00 – ISBN 978-88-96071-28-1
  24. Giuseppe Conte, La melagrana ossia la disegualità, 2008, 8°, pp. 144, € 13,00 – ISBN 978-88-96071-07-6
  25. Benito Marziano, Juliette cara – Romanzo, 2009, 8°, pp. 160 – ISBN 978-88-96071-10-6 – Esaurito
  26. Cetty Stella, Dalla città reale alla città ideale – La città di Avola dopo il terremoto del 1693, 2016, 8°, pp. 48, 9,00 – ISBN 978-88-6954-107-0
  27. Nino Muccio, L'Ammiraglio e l'America, 2008, 8°, pp. 368, 25,00 – ISBN 978-88-96071-09-0
  28. Vincenzo Fiaschitello, Lo strano caso dell’abbazia e altri racconti, 2017, 8°, pp. 112, 13,00 – ISBN 978-88-6954-148-3
  29. Fulvio Maiello, Il crepuscolo della nobiltà, 2010, 8°, pp. 128, 13,00 – ISBN 978-88-96071-26-7
  30. Salvatore Salemi, La vita e l'opera di Teocrito Di Giorgio, 2017, 8°, pp. 80, 10,00 – ISBN 978-88-6954-147-6
  31. Giovanni Manna, Ombre di felici2016à, 2011, 8°, pp. 112, 12,00 – ISBN 978-88-96071-42-7
  32. Mauro Giarrizzo, La legislazione scolastica nel Regno d'Italia e la situazione nella provincia di Noto, 2011, 8°, pp. 200, 18,00 – ISBN 978-88-96071-32-8
  33. Autori Vari, Antologia Inchiostro e Anima 2010/2011 – Poesia, Teatro, Cinema in memoria di Antonio Caldarella, 2011, 8°, pp. 152 – ISBN 978-88-96071-02-1 – Esaurito
  34. Giuseppe Aloisi, Memorie di un navigante, 2010, 8°, pp. 152, ill., 13,00 – ISBN 978-88-96071-35-9
  35. Benito Marziano, Randagi – Sei racconti, 2011, 8°, pp. 88 – ISBN 978-88-96071-52-6 – Esaurito
  36. Giovanni Gangemi, Il papiro di Akhenaton, 2011, 8°, pp. 360, 25,00 – ISBN 978-88-96071-55-7
  37. Salvatore Di Pietro, Il cancello chiuso (Ingresso libero), 2012, 8°, pp. 80, 10,00 – ISBN 978-88-96071-92-2
  38. Enza Fiaschitello – Corrado Leone, Parrannu parrannu..., 2013, 8°, pp. 272, € 20,00 – ISBN 978-88-96071-94-6
  39. Eleonora Nicolaci, La famiglia Nicolaci di Noto (secc. XVI-XVIII), 2013, 8°, pp. 120, 12,00 – ISBN 978-88-98381-43-2
  40. Paolo Dipietro, Vampugghi (Piccole storie di periferia), 2013, 8°, pp. 120, € 12,00 – ISBN 978-88-98381-42-5
  41. Antonella Santoro, Azzurro, come i suoi occhi, 2014, pag. 108, € 10,00 – ISBN 978-88-98381-45-6
  42. Sebastiano Cugno, 1953-2013: sessant'anni di cinema a Noto – Analisi dei rapporti tra la capitale netina e il cinema, 2014, 8°, pp. 204, € 18,00, ill. – ISBN 978-88-98381-46-3
  43. Salvatore Di Pietro, Viaggi da fermo, 2014, 16°, pp. 250, € 12,00, ill. – ISBN 978-88-98381-98-2
  44. Corrado Morale, Miluzza – Trimau la terra, 2014, 8°, pp. 310, € 18,00, ISBN 978-88-98381-99-9 Esaurito
  45. Carmelo Dugo, Uno scorcio della nostra e della mia storia – Due anni di vita in Istria – 1943-1945, 2014, 8°, pp. 80, € 9,00 – ISBN 978-88-6954-000-4
  46. Veronica Sciacca, La cripta degli scheletri, 2016, 8°, pp. 94, € 11,00 – ISBN 978-88-6954-105-6
  47. Maria Suma, Piena di grazie – Quell'indimenticabile 10 luglio 1943 (Racconto), 2016, 16°, pp. 56, € 8,00 – ISBN 978-88-6954-106-3
  48. Corrado Morale, Il segreto della Badia, 2016, 8°, pp. 328, € 19,00 – ISBN 978-88-6954-109-4
  49. Corrado Carbè, Compagni di viaggio (Racconti), 2017, 8°, pp. 136, € 13,00 – ISBN 978-88-6954-149-0
  50. Vincenzo Fiaschitello, Racconti attorno al Mediterraneo e anche oltre, 2017, 8°, pp. 136, 13,00 – ISBN 978-88-6954-151-3
  51. Di Giorgio Teocrito, Le manette (Dramma in tre atti), a cura di Maria Suma, 2018, 8°, pp. 56, 10,00 – ISBN 978-88-6954-189-6
  52. Vincenzo Fiaschitello, La costola di Adamo e racconti vari, 2018, 8°, pp. 150, 14,00 – ISBN 978-88-6954-190-2
  53. Baldassare Cuda, Avola da casale a città, 2018, 8°, pp. 176, 18,00 – ISBN 978-88-6954-192-6 (in corso di stampa)
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