“POETI E SCRITTORI DEL VAL DI NOTO A CONFRONTO”
LE FOTO DI MARCO URSO
Le foto di Marco Urso, quasi come un video, di tutta la manifestazione "Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto", organizzata su un'idea di Cettina Lascia Cirinnà e dal sottoscritto Francesco Urso editore nel cortile dell'ex Convitto Ragusa. Marco è intervenuto in questa manifestazione oltre che come splendido fotografo anche come scrittore del libro "Eloro arcaica".
Le foto testimoniano puntualmente i vari momenti della manifestazione, ad iniziare dall'arrivo del pubblico, man mano che si avvicinava l'orario di inizio dell'evento, e poi, di seguito, tutti gli altri momenti, a partire dalla mia relazione introduttiva sui limiti e le contraddizioni dell'operare degli spiriti creativi.
Ho fatto notare la condizione di quasi invisibilità nelle città di appartenenza di ciascuno… facile il raffronto con quell'inferno delle "Città invisibili" di cui parla Italo Calvino, per esaltare infine, chi in mezzo a questo inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Ecco allora spiegato il mio esaltare alcuni miei autori che in questa occasione hanno collaborato e condiviso: Fulvio Maiello, Corrado Bono, Salvatore Di Pietro, Roberta Coffa, Mia Vinci, Mary Di Martino, Gioacchino Scorsonelli, Benito Marziano, Salvatore Salemi, Sebastiano Burgaretta, Marco Urso (a parte Cettina Lascia Cirinnà, di cui ho molto apprezzato per l'altruismo, per la sua proposta di organizzare un incontro collettivo di autori che mi rivolse a conclusione del mercoledì letterario in pizzeria del 24 giugno).
Non finirò mai di dire "Brava Cettina", perché di solito è naturalissimo per quasi tutti gli autori essere "semplicemente" narcisisti ed egocentrici, pensare a promuovere solo se stessi, chiusi nella visione individuale del fare cultura, fregandosene degli altri... Cettina, per questo suo altruismo, è un modello positivo da segnalare per far sviluppare il dibattito sulla letteratura e sulle ragioni dello scrivere.
All'inizio della serata abbiamo condiviso e rivolto un pensiero a chi ci segue da lontanissimo e che lo testimonia in questo spazio di Facebook, con i commenti o con il semplice "mi piace"…
Ha rappresentato costoro per noi tutti, in forma emblematica, la nostra amica Lucia Bonanni, con l'invio di un testimone, un ventaglio da lei spedito in dono a Cettina (ventaglio che fece già la sua prima apparizione nelle mani di Lucia in quel 24 giugno in pizzeria).
Grazie Lucia, grazie a tutti per il vostro essere a noi vicini anche virtualmente. Dalle foto potete percepire lo sviluppo della serata (a parte segue l'audio).
Sono intervenuti Gabriele Bosco (violinista solista) e Liliana Calabrese Urso.
Salvatore Figura ha magnificamente letto poesie di Cettina Lascia Cirinnà tratte dal volume "Poesie d'estate", appena pubblicato dalla Libreria Editrice Urso al n. 23 della collana "Opera prima".
Abbiamo gradito molto l'intervento del neosindaco di Noto, dott. Corrado Bonfanti, che ha portato il saluto della sua amministrazione e ha testimoniato interesse per questo tipo di servizio culturale che gratuitamente abbiamo offerto a Noto, assieme poeti e scrittori provenienti da quella area che all'epoca araba e normanna veniva chiamata "Val di Noto".
Commovente l'omaggio floreale di Cettina Lascia Cirinnà alle donne intervenute nella manifestazione (Mia Vinci, Roberta Coffa, Liliana Calabrese e a Mary Di Martino).
Della serie "da non dimenticare!".
Sono stati, siamo stati, tutti bravi!
Come sempre è stato un incanto.
Altri miei autori e altre occasioni ci aspettano, abbiate la pazienza di continuare a giocare con noi!
Francesco Urso
|
PER “POETI E SCRITTORI DELLA VAL DI NOTO A CONFRONTO”
“Una delle gran consolazioni di questa vita è l’amicizia; e una consolazione dell’amicizia è quell’avere a cui confidare un segreto. Ora gli amici non sono a due a due come gli sposi; ognuno, generalmente parlando, ne ha più di uno, il che forma una catena di cui nessuno potrebbe trovare la fine” (A. Manzoni, “I promessi sposi” cap. XI ).
Una catena, questa, i cui anelli si legano l’un l’altro secondo alchimie trascendenti ed una logica di affetti reali. Un sentimento che non fa della seriazione il proprio punto di forza ma accoglie e rassicura, gettando quel ponte che raggiunge lo spazio dell’altro perché “ Uno spazio è sempre povero quando è privo di capacità, di relazioni ed è sempre bello quando è generativo di incontri, di possibilità sinora inesplorate” (G. Michelucci, “Lettere ad una sconosciuta”).
Pertanto niente è statico ma tutto è in divenire… anche nell’amicizia e non soltanto in quella reale ma anche in quella così detta virtuale. Mi sono ritrovata alla mia già veneranda età a pensare e a dire di quanto importanti siano i punti di riferimento, siano essi un luogo, una voce, un nome, un ricordo, una persona e perché no anche un’immagine, un libro, uno scritto, un oggetto; ma forse questi ultimi sarebbe più consono denominarli come oggetti transizionali in quanto richiamano una soggettività ed un qualcosa già esistente. Facebook, si sa, è soltanto un network ma è pur sempre uno spazio d’incontro, un agorà del presente che oltre ai soliti percorsi amicali, offre occasioni di costruttiva condivisione e confronto insieme a comportamenti relazionali. E quando il punto di riferimento principe di ciascun soggetto continua ad essere la propria identità, la propria essenza, la propria “reale” realtà allora anche la parola “condivisione” spesso così disattesa, si connota di nuovo sentire ed assume una valenza di intenti comuni. Talvolta può succedere che resta più facile condividere un dolore che una gioia in quanto il dolore per la sua stessa natura porta con sé non il sentimento della compassione, di quel soffrire con…, bensì quello della commiserazione che è tutt’altra cosa rispetto al compatire. Ma quando, però si viene a formare un “circo di cultura” in cui personaggi in movimento non sono altro che i giocolieri e i saltimbanchi della carta e penna, allora lo stare insieme per dare spazio alle emozioni, facendo comunità, porta al bisogno di esternare, donare e condividere gioia e serenità. Così le mete da raggiungere si fanno corpo di uno sviluppo culturale, curato nella sostanza, nell’esperienza, nel saper accogliere ed accettare persone ed idee nuove, portando alla luce quanto di positivo c’è in ciascun individuo, nell’uso costante della pazienza come pure della tenerezza quali medium culturali. E “in questo cammino di autenticità” è sempre la Libreria Editrice Urso a “lanciare notizie e proposte sempre nuove” che intende realizzare mentre “la partecipazione costante degli amici fa sì che la speranza di aprire e praticare nuove vie divenga realtà”, mutando in un’unica armonia quelle “tre corde di pirandelliana memoria” che richiamano alle varie serate culturali, agli eventi come quello di Noto, una magica occasione che ha visto protagonista l’altruismo umano e poetico di Cettina Lascia Cirinnà insieme alla connaturata creatività di Francesco Urso.
Tale connubio artistico ha dato vita all’incontro collettivo dei “Poeti e scrittori della Val di Noto” in cui la visione narcisistica del successo che, come ben si sa, possiede le ali per allontanarsi ed il pungiglione per impedire una sana condivisione, proprio come insegna la grande Emily, in questa sede non ha avuto spazio di espressione alcuna. Infatti “come sempre è stato un incanto” e in quel “vespro barocco” in cui “ artisti e amanti di bellezza, segno d’andare avanti, superare tristezze sociali e sorridere per stare bene” anche a distanza…una distanza colmata da un cuore con le ali, un pensiero costante ed un grande senso di appartenenza ad una ben nutrita compagine di amici che della cultura, dell’arte come dello stare insieme fanno coralità della loro esistenza. Un grande abbraccio…e a presto.
Lucia Bonanni
|
Gli arrabbiati
Nell’ambito
dell’estate netina 2011 si è svolto, nella serata del giorno 26 agosto, un incontro
di poeti e scrittori del Val di Noto. L’evento,
caratterizzato dall’assenza della grande editoria ha evidenziato il grave
degrado culturale del paese dove non è possibile pubblicare lavori di poesia o
narrativa se non si è omologati al cartello monopolistico guidato dalla
Mondadori. Anche se un autore, non asservito alla politica editoriale del
monopolio, riesce a pubblicare a proprie spese qualche centinaio di copie di
una sua opera, trova un ulteriore ostacolo nelle
librerie, anch’esse asservite, che o rifiutano o nascondono le poche copie
consegnate sottraendole così alla diffusione. E’ stato rilevato un calo di interesse dei lettori per le opere letterarie e si sono
accorte del fenomeno anche i gestori dell’editoria nazionale che, come rimedio
al calo delle vendite, non hanno trovato di meglio che estendere i punti
vendita dei libri anche presso la grande distribuzione. Il risultato è che ora
i libri sono esposti assieme ai formaggi, prosciutti e detersivi e i librai
saranno presto inutili. Non parliamo della considerazione in cui le Case
editrici tengono gli autori.
Alla fine tutti gli autori presenti si sono trovati concordi sulla necessità di
difendere la libertà di espressione artistica, non potendo accettare di
ricevere da un anonimo ufficio marketing della casa editrice, chiunque essa
sia, l’imput su cosa, quando e come scrivere.
In una calda serata dell’agosto netino poeti e scrittori del Val di Noto scelgono di ribellarsi e viene lanciata la proposta di costituire
Il Gruppo degli
arrabbiati
Perché da
una timida fiammella di rivolta civile possa, un domani, divampare l’incendio
che servirà a riscattare la cultura nel nostro paese. A tal fine rivolgiamo
l’invito a poeti e scrittori, non solo siciliani, che
vogliano portare il loro contributo ad aderire all’iniziativa. A tal fine
preghiamo di volere segnalare i propri dati identificativi, se poeti o
scrittori e il proprio indirizzo e-mail al sito della Libreria editrice Urso di
Avola, una delle poche se non l’unica ancora indipendente.
www.libreriaeditriceurso.com - info@libreriaeditriceurso.com
La
mobilitazione che ci auguriamo di realizzare non ha alcun fine né economico né
di bassa politica ma vuole soltanto risvegliare nell’animo di quei pochissimi
autori, specie di quelli che attualmente si stanno
prostituendo alle regole del denaro, un moto di orgoglio ricordando loro che da
sempre la competizione tra il denaro e la parola ha visto sempre il trionfo di
quest’ultima. Siete, pertanto, tutti invitati a dare la vostra adesione perché
è arrivato il tempo dell’azione.
Tra le azioni da intraprendere da subito ci sono:
Una denuncia: Denunciamo la inattendibilità di tutti i concorsi letterari a carattere
nazionale per la scarsa trasparenza e la possibilità di partecipazione
riservata ai soliti noti.
Un rifiuto: Rifiutiamo le
recensioni e i giudizi dei critici letterari perché, essendo i medesimi sul
libro paga di riviste, giornali e tv, che notoriamente utilizzano le
sovvenzioni della legge dell’editoria per scopi privati, non possono essere ritenuti
obiettivi.
Una richiesta: Invochiamo dalla
politica una legge editoriale che combatta i monopoli e i conflitti di interesse e garantisca a tutti i cittadini la libera
espressione del pensiero.
La cultura non garantisce la ricchezza ma rende la nostra vita degna d’essere
vissuta.
Fulvio
Maiello
|
|
|