Benvenuti sul sito della Libreria Editrice Urso, dal 1975 un angolo di cultura ad Avola. Novità del mese Offerte del mese Acquista per informazioni

mailing list
LEGGI le precedenti news
Al 3 settembre 2011 gli iscritti alla Mailing List sono 1104
Per condividere qualsiasi cosa con gli iscritti alla lista
spedisci una e-mail a mailinglist@libreriaeditriceurso.com
e noi saremo ben lieti di distribuire il tutto a tutti.
Maggiori informazioni su http://www.libreriaeditriceurso.com

notoEditoria e cultura

 

Quanto scrive Fulvio Maiello in “Gli arrabbiati” è, a mio credere, un ottimo spunto per aprire un dibattito che possa mettere a confronto queste due questioni, editoria e cultura, che sembrerebbero costituire un binomio inscindibile, ma che sono, in realtà, due questioni affatto diverse.
E così le pone, in fondo, anche Maiello, pur se, a me pare, oscuri un po’ la primarietà della cultura rispetto all’editoria, ponendo su questa più aspettative di quelle che può darci, anche se c’è del vero nelle colpe che imputa agli editori.
L’amico Fulvio sembra non tener conto del tempo che viviamo, tempo dominato dal mercato, divenuto una sorta di moloch universale (a altri piacerà meglio globale), a cui tutto va sacrificato. Viviamo, oggi, in una società mercantile alla quale uniformiamo la nostra mentalità, la nostra cultura, la nostra logica, il modo di vivere, i rapporti umani, ogni nostra manifestazione vitale.
Ora, a questa ‘Weltanschauung’ non possiamo pretendere, per quanto augurabile, che potesse sfuggire l’editoria, nei cui fini neanche lontanamente rientra quello di promozione culturale del popolo. L’editore è un imprenditore che deve fare affari e denaro. Niente di più! Un’azienda editoriale non pubblica libri perché la gente possa arricchire la propria cultura, emanciparsi culturalmente sempre più, ma perché possa nutrirsi del nutrimento che loro vogliono fornire, in ossequio alla concezione di vita che deve essere mantenuta: il dominio della finanza e del mercato sul mondo intero, e un potere politico asservito a tale dominio.
 Non per niente è dominante nelle grandi aziende editoriali la figura dell’editor, esperto non culturale, ma di mercato, il quale studia i sondaggi d’opinione attraverso i quali prima vengono convinti i potenziali lettori a farsi piacere ciò che a loro conviene che piaccia (persuasione occulta, la chiamò Marcuse), e, poi, su quei sondaggi modellano i libri che decidono di pubblicare, soltanto perché meglio si prestano ai loro stravolgimenti  con quelle operazioni dette di editing, consistenti in tagli modifiche aggiunte fino a farne ciò che loro hanno voluto che il lettore vuole.
E l’editore fa i suoi affari, che è ciò che veramente gli interessa. Egli è, in pratica, perfettamente conforme agli ideali di questa società.
Mi sembra altrettanto vero (risulta anche a me), ma anche più assurdo, invece, l’altro argomento contro il quale Maiello sfoga la sua “rabbia”. Mi riferisco a quello dei librai che non accettano per la vendita libri stampati dai piccoli editori o in proprio dagli autori, e se li accettano, chissà per quale ‘magnanimità’, li tengono per un po’ di tempo nascosti e poi li restituiscono, rifiutandosi, persino, di venderli a qualche ‘aspirante’ acquirente che glieli chiede. Ciò che appare incomprensibile, irrazionale, per non dire stupido, fuori della loro stessa logica di librai, che stanno lì per vendere libri e, quali che essi siano, vendendoli, accrescerebbero comunque i loro introiti. 
Pertanto, il problema è molto più arduo e più ampio di come prospettato da Fulvio Maiello, e necessita che si punti sull’altro corno della questione: sulla cultura, cioè, e non sulla ‘cultura negata’ di questa nostra società e di questo nostro tempo dominati dalla sottocultura del denaro, dell’arricchimento, della sovrapproduzione, di tutti quei disvalori, ci ricorda Lucia Bonanni nel suo intervento, ai quali, ancor più i giovani vengono indotti, gabellandoli, magari, come i nuovi valori del postmoderno. Viene così a essere eclissata la vera cultura, che è conoscenza del lungo cammino dell’uomo; che è promozione di ricchezza interiore; che è acquisto della capacità di godere del bello; che dà sentimenti elevati. Cultura che non interessa più il mondo mercantile del produrre vendere arricchirsi; né i traffichini della politica, che  per mandato di quel mondo, amministrano la cosa pubblica.
Lamenta, l’amica Anna Maria Folchini Stabile l’assenza, oggi, di quei libri per ragazzi che educarono le nostre generazioni ai buoni sentimenti, agli ideali di apertura e rispetto dell’altro, a sentire ciò che l’altro ha da dirci (questo, in fondo, è, anche, la cultura); a vedere nell’altro un nostro eguale, quale che sia il colore della sua pelle o il suo modo di vivere. Sì, hai ragione, cara amica, ma in questa sottocultura dominante non c’è spazio per questi valori e per quei libri che tu ricordi, e che hanno fatto di noi quel che siamo. Perché tutti siamo il prodotto di ciò di cui ci nutriamo. E noi siamo il prodotto di quell’humus nel quale vivemmo. E qual è quello dove oggi si vive? Quale può essere l’humus culturale in un paese dove ci sono governanti che considerano la prima istituzione culturale, la scuola, soltanto come causa di spesa passiva e improduttiva, perciò si riduce costantemente il numero degli insegnanti, si chiudono scuole e classi; dove si sopprimono (allo scopo c’è pronto un decreto), istituzioni di riconosciuto prestigio internazionale come l’Accademia della Crusca, e l’Accademia dei Lincei; dove diminuiscono le pubblicazioni.
E, ancora, un paese dove le biblioteche comunali, gli stessi musei, le pinacoteche, i teatri, gli auditorium  continuano ad avere una funzione marginale per la diffusione della cultura, mentre potrebbero e dovrebbero essere centri propulsori di cultura attiva; potrebbero e dovrebbero diventare laboratori culturali e artistici, aperti a molteplici iniziative di incontri culturali su iniziativa di queste stesse istituzioni o di iniziativa di associazioni o gruppi di liberi cittadini.
Ritengo questi modi, né tutti, né i soli, ovviamente, atti a promuovere una politica di espansione  culturale intesa, anche, a elevare gli interessi e i ‘gusti’ letterari e artistici, e a spingere in avanti tutta la società determinando, in definitiva, anche l’evoluzione dell’editoria verso una diversa politica editoriale.
In carenza di queste condizioni, a me pare, che quanti siamo consumatori e amanti di cultura non possiamo far altro che autoinvestirci di una funzione vicaria delle istituzioni pubbliche culturali più o meno assenti, e farci, oltre che fruitori, anche, ‘propagandisti’ e organizzatori di eventi culturali.         
Al di là di questo non saprei cos’altro proporre.         
 
 

 

Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto

 

Intervento diMary Di Martino Mary Di Martino

 

 Devo premettere che non ho esperienza di cerimonie riguardanti manifestazioni letterarie… Non posso, quindi, che essere felice di aver partecipato a questa pregevole iniziativa culturale, che ritengo, fra l’altro, di alta caratura ideale, come occasione di incontro e di confronto tra poeti e scrittori del Val di Noto nonché, e soprattutto, come stimolo alla ricerca di valori assoluti e universali.

    Si dice che quando delle "belle persone" passano per il nostro cuore, lì rimangono... Per questo desidero ringraziare, in particolare, due persone, che hanno collaborato insieme alla riuscita di questo significativo evento, grazie alle quali saremo condotti questa sera alla scoperta dei sottili confini che uniscono terra e cielo, corpo e anima… Mi riferisco a te, Cettina, poetessa dalla sensibilità limpida, come limpidi e cristallini sono i tuoi versi, segni tangibili di un animo delicato… e a te, Francesco, editore colto dalle spiccate doti umane, sempre al servizio del Bene e del Bello…

Grazie, dunque, per l'opportunità concessami e la splendida serata che porterò sicuramente nel cuore e che voi avete saputo realizzare e regalare a noi autori partecipanti, affinchè possiamo mantenere viva la poesia, che è, sì, espressione dei sentimenti più intimi e spirituali di un autore ma anche di ogni essere umano… "Un grido unanime" diceva il vecchio grande Ungaretti, in quanto la poesia, come la pittura e la musica, del resto, non è dell’autore… E’ il mondo intero… e la vita fioriti nella parola… di una parola che non è semplice macchia sulla carta o puro suono nel vuoto, ma essenza viva scoppiettante di verità che appartiene all’intera storia dell’umanità…

   E’ indubbio che tale iniziativa, da voi organizzata in maniera seria e impeccabile, sprona tante persone come me - che scrivono poesie per passione - a continuare e coltivare i propri sogni. Allo stesso tempo avvicina i lettori, giovani e meno giovani, a questa affascinante forma d’arte intimistica e solo apparentemente individualistica, contribuendo così, proprio perché la poesia si fa sempre in due, a promuovere quella speciale e infinita cooperazione tra chi scrive e chi legge.

   E devo ancora riconoscere che tale evento non può che rappresentare un’occasione preziosa verso questa direzione, un valido incentivo a coltivare un dono… la poesia, appunto, che giova sicuramente alla costruzione di una società migliore di cui “portatori sani”sono i valori dell’Umanità. Valori che sono insostituibili punti di riferimento, “appigli… porti sicuri”  - come afferma  l’amica poetessa Lucia Bonanni – “che servono per non scivolare, per non andare a finire nel pantano… che ci mettono al riparo dalla catastrofe imminente… e che bisogna andare a pescare nelle profondità del nostro essere…!”.  Ma chi può veramente portare alla luce questi valori?  Sono, appunto, i Poeti - diceva il padre Dante - quelli che “ascoltano e dicono al modo in cui vien loro dettato dentro” o - come afferma Gabriele Nissim nel suo bel libro “La bontà insensata” – “coloro che sono in grado di pensare o di commuoversi poeticamente, poiché possiedono il dono e la sensibilità di sentire l’essenza delle gesta umane…”

   In un mondo in cui si assiste sempre più allo sfaldamento degli ideali, in tempi di chiusura nel guscio del proprio recinto e di attaccamento alle cose materiali, questa apertura alla poesia e al “villaggio globale” per dirla alla Mc Luhan, ci permette di vedere con l’occhio dell’anima la cruda realtà in cui viviamo, di “andare oltre il contingente e squarciare orizzonti” per ritrovare tutto il mondo nel nostro cuore. Insomma, ”il cielo in una stanza” come cantava Gino Paoli.

   La poesia, infatti, con la sua capacità di esprimere sentimenti, sensazioni, emozioni e di descrivere anche i desideri più o meno nascosti, più o meno consci, può davvero consentire quella riflessione che permette di ritrovare una dimensione più umana e più attenta alla Cultura che viene anche dal nostro vivere e recepire i fatti del mondo. Poesia, quindi, “come salva-anima… quasi un’ebbra follia…”, come ama definirla Anna Maria Folchini Stabile, “che ridà all’uomo il senso del vivere e del trascorrere del tempo…”. E io dico poesia come Musica dell’anima (dal titolo del mio libro di poesie),  musica di vita… musica della parola elevata al sublime, al divino… “Aria rubata”,  come ebbe a dire lo sfortunato poeta russo Mandel’stam, proprio perché “la poesia è anche Libertà… Verità e non modulazione astratta del sentimento” (Salvatore Quasimodo)  ma, soprattutto, direi Speranza… energia pura che ci fa aderire alla realtà e alla promessa di bene che c'è, in fondo, dentro ognuno di noi...

   E cornice più degna per celebrare questo evento non poteva essere che quella offerta da questo magnifico posto dove l’Anima di Cettina “come una ballerina che danza sulle punte” espande i suoi protettivi riflessi su tutti per “volare felice come una libellula nel vento” e approdare in un osmotico abbraccio tra la bellezza di Madre Natura e il parossismo dell’Amore per la propria terra di origine, la Sicilia… dove “il Giardino di pietra”, plasmato dalle dolci rimembranze legate alla sua infanzia, “rifulge… luoghi scolpiti nella mente / di un passato che il presente incalza senza posa…”( da “Poesie d’estate” di Cettina Lascia Cirinnà).

Sì, la poesia… la bellezza possono salvarci!

Ad maiora!

 

locandinanuovoPrima parte audio dell'evento "Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto". In questa registrazione gli interventi di Salvatore Di Pietro, Cettina Lascia Cirinnà, di Corrado Bonfanti Sindaco di Noto, Fulvio Maiello, Roberta Coffa, Gioacchino Scorsonelli, Mia Vinci, Liliana Calabrese e Salvatore Di Pietro in conclusione.
Francesco Urso raccorda, come coordinatore, i vari interventi.

nuovoSeconda parte audio dell'evento "Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto". In questa registrazione gli interventi di Cettina Lascia Cirinnà, Salvatore Figura, Gabriele Bosco, Gioacchino Scorsonelli, Salvatore Salemi, Benito Marziano e ancora in conclusione Salvatore Figura, Gabriele Bosco e Cettina Lascia Cirinnà.
Francesco Urso raccorda, come coordinatore, i vari interventi.

nuovoTerza e ultima parte audio dell'evento "Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto". In questa registrazione gli interventi di Salvatore Figura, Gabriele Bosco, Cettina Lascia Cirinnà, Fulvio Maiello, Mary Di Martino, Marco Urso, Sebastiano Burgaretta, e ancora in conclusione Cettina, Roberta Coffa, Mia Vinci, Liliana.
Francesco Urso raccorda, come coordinatore, i vari interventi.

locandina
FacebookMyspaceYouTube
Catalogo aggiornato
vedi
Catalogo
SETTEMBRE 2011
scarica IN PDF
scarica IN WORD

Sfoglia le copertine

Collana Omnia
Collana Mneme
Collana Assaggi
Collana Cammini
Fuori collana
Collana Recuperata
Libri Vari
Le nostre copertine
I nostri autori
Cerca per autori
Freschi di stampa
Comunicati stampa
Rassegna stampa
Note
sulla nostra attivita'
Incontri in libreria:
le foto
Schede libri siciliani
Autori siciliani
Editoria in Sicilia
VOGLIO
PARLARVI DI UN LIBRO
I libri piu' venduti
Novita' in libreria
Libri per viaggi turismo
e tempo liberato
Libri scientifici
e di cultura varia
Dizionari
Schede Libri scuola
Libri su Avola
Libri su Rosolini
Libri su Noto
Libri su Siracusa
Libri su Pachino
Libri giuridici fiscali
e tecnici
vinciLibri
per
tutti
i concorsi
Libri per ammissione
facolta' universitarie
Mafia? No, grazie!
Poeti & Poesie
Dalle otto alle otto
pace
Poeti e poesie
per la pace
Come ti ''peace''
Tutto per Santiago de Compostela
Libri per il
Cammino di Santiago
de Compostela

Libro italiano pellegrini di Santiago de Compostela

Forum dei pellegrini

Lista albergues
cammino francese

La Via della Plata
La Via Francigena
banner

 

 

Urso-Avola

 

SEGNALA il nostro sito

il nostro sito

 

Torna su...